LO HA DETTO RISPONDENDO ALLE DOMANDE DI BARBARA PALOMBELLI A «28 MINUTI» (RADIO2)
Vespa: «Santoro? Una spina
per il Pd più che per la Pdl»
«Non capisco perché io devo rispondere al Direttore di Rete, mentre lui soltanto al Direttore Generale»
ROMA - Bruno Vespa è convinto che non ci sarà uno scontro continuo di Michele Santoro con questa nuova dirigenza Rai «perché tutto sommato alla fine fa comodo a tutti, nel senso che nessuno osa più toccarlo perché nessuno vuole farne un martire, io credo che il centrodestra abbia in Santoro un formidabile sostegno (...) perché non c'è dubbio che la spina di Santoro è più nel Partito democratico che non nel centrodestra».
ALLA RADIO - Lo ha detto rispondendo alle domande di Barbara Palombelli nella puntata di «28 minuti» (Radio2) di lunedì. «Michele è un grandissimo uomo di televisione, ha una concezione del servizio pubblico molto diversa dalla mia. Io ho sempre detto - ha aggiunto Vespa - che certe cose sono state consentite solo a lui (..) il problema è che se la legge richiede il pluralismo questo deve valere per tutti (..) non capisco perché io devo rispondere, e lo faccio molto volentieri, al Direttore di Rete, mentre Santoro deve rispondere soltanto al Direttore Generale».
QUERELA - Intanto una querela contro Michele Santoro e Sandro Ruotolo ha annunciato per martedì, ai carabinieri, un volontario della protezione civile di Teramo, Pino Urbani, ex dipendente del servizio 118, intervenuto all'Aquila fin dalla mattina del 6 aprile. L'iniziativa nasce dalle trasmissioni Annozero degli ultimi due giovedì. Urbani si è detto offeso dai temi sviluppati nelle due puntate: «I due giornalisti - ha detto - hanno diffamato in maniera molto profonda la protezione civile e quanti sono intervenuti prontamente per aiutare gli aquilani colpiti dal terremoto. Il sottoscritto alle 7 era già all'Aquila per scavare sotto le macerie di un palazzo di via XX Settembre. Mentre noi salvavamo Francesca - ha aggiunto - Santoro e Ruotolo erano nelle loro case a prendere il caffellatte e la cosa più grave è che si è organizzata una trasmissione senza alcun vero contraddittorio».
ESPOSTO AL CONSIGLIO D'EUROPA - A difesa di Annozero, invece, c'è da registrare un esposto presentato da due ex deputati del Palamento italiano ed europeo, Lucio Manisco e Giuseppe Di Lello, e dal giornalista Alessandro Cisilin al Consiglio d'Europa - Assemblea Parlamentare, Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, Commissario per i diritti umani. I tre denunciano il «devastante degrado» della libertà di informazione e di critica nel settore televisivo e «il controllo del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul servizio pubblico Rai Tv» motivando il loro esposto con «le misure censorie e disciplinari adottate nei confronti dei due programmi di giornalismo investigativo condotti da Milena Gabanelli e da Michele Santoro e con quanto riferito dalla stampa italiana sulle interferenze dello stesso presidente del Consiglio sulle nomine dei vertici Rai, per statuto di competenza del suo consiglio di amministrazione». L'esposto, depositato al Consiglio d'Europa, si richiama all'articolo 11 della Carta dei Diritti Fondamentali, nonchè a due risoluzioni, approvate a larghissima maggioranza nel 2004 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio d'Europa, «che avevano denunziato nel nostro paese il conflitto di interessi tra proprietà e controllo delle aziende televisive da parte di Silvio Berlusconi e le sue funzioni istituzionali di presidente del Consiglio».
20 aprile 2009
http://www.corriere.it/cronache/09_a...4f02aabc.shtml