Misteriosi fenomeni di autocombustione a Canneto di Caronia (ME) [Nuovo thread]

[Tomás de Torquemada]

pcosta 10-02-2004 20.05.14

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"Raggio della morte" incendiava Caronia

Un "forno a microonde" creato dal radar di Forte Ogliastri la causa degli incendi di Caronia

Hanno definitivamente trovato spiegazione i misteriosi fuochi di Caronia. La strumentazione installata a Canneto dalla squadra tecnica guidata dal professore Giuseppe Maschio, ha rilevato la presenza di onde ad alta frequenza concentrate a macchia di leopardo in diversi punti della localitŕ interessata dagli incendi.
Una rapida ricerca delle fonti in grado di generare emissioni di tale potenza ha fatto scattare i controlli sulle installazioni di Palermo e Messina, identificando in quest'ultima la fonte dei problemi di Canneto.
La postazione radar VTS di Forte Ogliastri, in fase di collaudo a seguito di una manutenzione straordinaria, per un errore nel software del sistema di puntamento, concentrava le microonde emesse dalla potentissima parabola sull'area di Canneto di Caronia, anziché in mare aperto e a distanza doppia, provocando il surriscaldamento immediato e il conseguente incendio di oggetti.
L'effetto era particolarmente efficace in ambienti chiusi, in grado di consentire alle microonde di "rimbalzare" aumentando l'effetto forno.
La lunghezza d'onda (circa 14 centimetri) e la frequenza (3GHz) dell'emissione radar spiegherebbero inoltre la "selettivitŕ" dell'effetto solo sui materiali costituiti da molecole in grado di entrare in risonanza con tale frequenza.
La manutenzione al radar č stata immediatamente sospesa e sono in corso verifiche interne per escludere l'ipotesi di coinvolgimento del personale interno per imperizia o bel dolo.

[Tomás de Torquemada]

Silvia 10-02-2004 20.20.02

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La fonte? AdnPcosta?

[Tomás de Torquemada]

pcosta 10-02-2004 20.27.37

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il "bel dolo" finale non lasciava dubbi...

[Tomás de Torquemada]

Vassilij 10-02-2004 20.29.53

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Citazione:

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In Origine Postato da pcosta
il "bel dolo" finale non lasciava dubbi...
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Beh, se proprio dolo dev'essere, speriamo almeno che sia bello, un dolo come si deve!

[Tomás de Torquemada]

Tomás de Torquemada 10-02-2004 22.17.44

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Anche la giornata odierna č trascorsa senza cavare un ragno dal buco...

Due ipotesi sono state avanzate, soprattutto... Quella del dolo (percepita quale una pura e comoda illazione, che ha suscitato lo sdegno della gente... La fenomenologia č, in effetti, troppo articolata...) e, per voce di Giuseppe Maschio, quella dell'"errore tecnico" (formula sibillina e vaga, cui non resta che dare un contenuto)...

Per domani sono attesi i risultati dei rilievi, ma non filtra nulla neppure in forma ufficiosa... Il che lascia supporre a molti che non ci sia nulla da far filtrare...

[Tomás de Torquemada]

Tomás de Torquemada 11-02-2004 15.11.18

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Da circa quarantott'ore non si registrano altri incendi...

Proseguono i rilievi geomegnetici ed elettromagnetici, a cura del Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI) e dell'Istituto di Vulcanologia di Catania, e quelli inerenti le radiofrequenze...
Il punto sarŕ fatto nel pomeriggio, comunque Maschio ha giŕ anticipato che non č emerso nulla di significativo...

Si stanno, gradualmente, riattivando gli impianti elettrici...

[Tomás de Torquemada]

Tomás de Torquemada 11-02-2004 22.53.02

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Il quotidiano cittadino segnala oggi un caso che parrebbe costituire un precedente...

Il villaggio dei dannati
VICENZA - Un'intera comunitŕ montana perseguitata per piů di un mese da fenomeni spaventosi e del tutto inspiegabili

San Gottardo, frazione di Zovencedo, provincia di Vicenza, alle falde dei monti Berici, fu teatro di fatti misteriosi che risulteranno inspiegabili. Il tutto ebbe inizio il 14 febbraio 1990, quando in casa dell'artigiano Aldo Calgarotto, di San Gottardo, abitante in localitŕ Calora, si verificarono casi di autocombustione che colpirono le materie plastiche, tra cui le rivestiture degli interruttori elettrici i quali iniziarono a liquefarsi, mentre i fili elettrici restavano intatti. I tecnici dell'ENEL riscontrarono che l'impianto elettrico era in ottime condizioni e che non vi era nessuna anomalia. Perň i casi di autocombustione continuarono, il contatore saltava in continuazione, il televisore si accendeva senza che nessuno lo toccasse, le guarnizioni di materia plastica continuavano a fondersi. Furono allora chiamati i tecnici e anche loro diventarono testimoni di tali fatti, anzi, l'apparecchio di controllo che avevano installato cominciň anch'esso liquefarsi. Frattanto le manifestazioni si presentavano anche in altre abitazioni di Calora, soprattutto in quelle di Guido Maran, Silvio, Esusebio e Bertilla Maran, Guerrino Franceschi e di Paolo Carmignato. Il 18 febbraio venne presa di mira una sedia a rotelle, che cominciň a muoversi da sola, mentre le tende in plastica si liquefecero. Anche nell'abitazione di Ottorino Barenti avvennero fatti analoghi, e venne colpito anche il suo gregge: gli animali incominciarono ad agitarsi, si dispersero per la campagna e per un intera notte non fecero altro che belare in continuazione, senza un'apparente ragione.
In molti accennarono a fenomeni paranormali e per poco si rischiň una vera e propria caccia alle streghe. Un ragazzo 15enne, considerato dotato di facoltŕ paranormali, su consiglio di un medico amico di famiglia fu mandato in un paese vicino, per evitare ogni possibile sospetto o rischio. E la paura ovviamente, dilagava di giorno in giorno. La prima autoritŕ a recarsi sul Lucio Donatello, sindaco di Zovencedo. Inizialmente dubbioso, dovette ricredersi: infatti, mentre stava ascoltando la dichiarazione del Calgarotto, venne avvertito di recarsi presso la propria auto perchč il fanalino anteriore stava prendendo fuoco. Cosě il sindaco potč constatare di persona la natura del problema presente. vennero a galla altri strani avvenimenti. Presso la famiglia Francecshetto, una pecora di loro proprietŕ partorě un agnellino morto, e dopo qualche giorno ci furono altri quattro agnellini nati morti. La gente incominciava ad avvertire strani disturbi: nausee, crampi allo stomaco, mal di testa, irritazioni cutanee e stati diarroici. Quindi si arrivň alla conclusione che la situazione iniziava ad essere rischiosa anche per le persone, oltre che per gli animali. Cosě, intervenne il vice-prefetto Ercole Moncada, furono mobilitate la Protezione Civile e l'Escopost, nbel dubbio che vi fossero irradiazionipericolose.I tecnici giunsero alla conclusione che la zona era avvolta da onde elettromagnetiche ad altissima frequenza; quest'ipotesi esplicativa combaciava con quella del professor Cesare >Maroli, del Dipartimento di Fisica dell'Universitŕ di Milano. La responsabilitŕ era imputata all'eccessiva quantitŕ di ripetitori che erano stati installati sulle colline circostanti. Tali apparecchiature avrebbero creato sul paese un campo elettromagnetico di forte intensitŕ, che incendiava il materiale plastico portandolo a temperature elevate e provocandone l'autocombustione; inoltre faceva muovere gli oggetti metallici e provocava malesseri a uomini e animali. Il professor Maroli aggiunse anche che il fatto poteva far supporre altre cause che avrebbero potuto potenziare il fenomeno, e di cui sfuggiva la natura e non era prevedibile lo sviluppo prossimo venturo. Intanto sotto la pressione dei due sindaci di Zovencedo e di Arcugnano, intervenne il prefetto di Vicenza Sergio Porena che chiese l'intervento della Commissione Grandi Rischi e si recň di persona a San Gottardo. Comunque gli strani avvenimenti dureranno fino al 22 marzo 1990, quando iniziň a piovere. Che la pioggia abbia avuto il dono di far dissolvere il campo elettromagnetico e le radiazioni ionizzanti?? In molti sono pronti a crederlo (noi no!! ndr)E cosě si concluse il mistero di San Gottardo, lasciando comunque un'enorme quantitŕ di domande senza risposta. Le cronache fanno registrare altri tre casi di eventi simili, che hanno trasformato pacifiche comunitŕ contadine in "villaggi dei dannati". Presso Torino, nei giorni precedenti il 6 marzo 1990, avvennero analoghe manifestazioni e si registrň, tra l'altro, la scomparsa inesplicabile dei topi, mentre le galline cessarono di deporre le uova; lo stesso avvenne a Baone, frazione di Calaone (Padova), giovedě 22 marzo 1990. In Olanda, secondo quanto riferito da alcuni quotidiani, fra cui La Repubblica e Il Messaggero del 21 maggio 1992, oltre ai fenomeni giŕ menzionati si verificň lo scoppio di circa 200 televisori senza apparente motivo.

Gabriele Zaffiri

Dal sito http://www.aleff.it/ - http://www.aleff.it/misfatti/2001/06c.htm

[Tomás de Torquemada]

kenshiroIT 12-02-2004 09.15.46

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un bel dolo sicuramente non credo che intendeva dire che il dolo era bello, bensí banale.

[Tomás de Torquemada]

Tomás de Torquemada 12-02-2004 18.52.50

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Citazione:

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In Origine Postato da kenshiroIT
un bel dolo sicuramente non credo che intendeva dire che il dolo era bello, bensí banale.
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Puň darsi, ma resta il fatto che banale sia parlare di dolo... Conosco gente che abita nei dintorni e giudica l'idea improponibile...

A un tizio hanno preso fuoco i pantaloni che portava addosso (caso documentato), altro che dolo...

[Tomás de Torquemada]

Tomás de Torquemada 12-02-2004 18.56.25

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Ed ecco il caso in questione, l'ho appena trovato online... A me risulta autentico...

Dopo lo scetticismo di alcuni esperti

Mistero di Caronia, gli incendi non sono dolosi

La frazione Canneto di Caronia dove si sono verificati i misteriosi fenomeni č presidiata giorno e notte dai Carabinieri e dai tecnici che stanno monitorando l'intera area. Bisognerŕ attendere qualche giorno per l'analisi dei dati raccolti

E’ stato appurato che non c’č nessuna azione dolosa dietro il mistero degli incendi di Caronia, il paesino del messinese, teatro di oscuri fenomeni di autocombustione dei cavi elettrici delle abitazioni.

Gli accertamenti sono ancora in corso e il pericolo per gli abitanti non e' ancora scongiurato. quindi dovranno restare fuori dalle proprie case. L'unica certezza e' che non si tratta di dolo: "Al momento - ha detto il capitano dei carabinieri Emanuele Scarso - non c'e' nessun elemento in tal senso". Il mistero di Canneto di Caronia continua a restare tale.

Le misurazioni e gli esperimenti sono proseguiti per tutto il giorno, infatti, ma nessun risultato e' stato ottenuto. "Abbiamo solo il racconto verbale dei tecnici - ha detto il professor Giuseppe Maschio dell'Universita' di Messina - i dati dell'Ingv e del Cesi devono essere ancora elaborati.

Cosi' come quelli del ministero delle comunicazioni. Bisogna avere qualche giorno di pazienza". Dopo i tecnici dell' Enel,delle Ferrovie, dei gestori della telefonia mobile, dell'Arpa, dei docenti della facolta' di ingegneria, e' stato il turno dei vulcanologi.

Quattro esperti dell'Ingv di Catania hanno piazzato centraline di rilevamento di fenomeni geomagnetici persino sulla battigia. Intanto si e' appreso che eventi analoghi si sono verificati in passato in provincia di Vicenza e a Gela, e l'universita' di Messina ha incaricato una societa' di studiare i due casi e approfondire la casistica esistente. Due degli abitanti di Canneto, che vivevano a Vicenza 14 anni fa, ricordano di averne sentito parlare.

A 26 giorni dall'inizio degli incendi spontanei i tecnici si muovono lungo un crinale sottilissimo, che divide l'intervento della protezione civile dall'indagine giudiziaria. "Anche se la procura di Mistretta e' informata, e il caso e' seguito dal pm Napoli - dicono i carabinieri - in attesa di un responso dei tecnici sulla natura del fenomeno, nessun fascicolo e' stato aperto".

Un'attesa che rischia di alimentare voci incontrollate che possono sfociare nella psicosi: uno degli abitanti di Canneto ha sostenuto di aver avvertito un forte calore alla gamba e, una volta tornato nella casa che lo ospita, si e' accorto che parte della scarpa e il lembo finale dei pantaloni erano bruciacchiati. Ha avvertito i carabinieri, che hanno redatto un "verbale informale". Lui, Paolo Pizzuto, preso d'assalto da fotografi e telecamere, e' stata la star della giornata. I carabinieri, piu' cauti, precisano di aver raccolto il suo racconto ma di non aver visto nulla.

Dal sito http://www.rai.it