Indissolubilmente antifascisti e antimperialisti |

Antifascismo e antimperialismo sono indissolubili

«Noi riteniamo fondante il patto fra noi dell’assoluta presa di distanza con qualsiasi realtà ed esperienza che veda origine – pur lontana – con ambienti di destra più o meno ambigui. Del resto lo abbiamo giustamente sottolineato anche nell’appello “Giù le mani dalla Siria”. Per fare questo tutti dobbiamo vigilare, ma nello stesso tempo questa vigilanza non ci deve far perdere di vista uno dei nostri obiettivi, ovvero quello di allargare il campo delle mobilitazioni antimperialiste che denuncino quello che sta accadendo in Siria».
Maurizio Musolino (PdCI)
«Viviamo nella menzogna del silenzio. Le peggiori menzogne sono quelle che negano l’esistenza di ciò che non si vuole che si conosca. Questo lo fanno coloro che hanno il monopolio della parola. Combattere questo monopolio è centrale».
Emir Sader
Un cortese saluto a tutte e a tutti,
con questa articolata lettera aperta intendo entrare nel merito e sollevare questioni schiettamente politiche che, per ragioni a me ignote, nessuno – pare – ritiene di dover affrontare apertamente. Immagino e voglio sperare che, per i più, il motivo sia dovuto ad un determinate deficit informativo su questioni basilari.
Il fenomeno di costruzione di “nuove” aree politiche cosiddette non conformi, per opera dell’universo/mondo della destra estrema, in realtà non ha nulla di sostanzialmente nuovo, anche se pare tragga insegnamento dall’accumulo di esperienze di infiltrazione ideologica, maturate nel corso degli ultimi decenni. Le forze della mobilitazione reazionaria di massa acquisiscono un vantaggio ultraventennale in questo campo. La colpevole inerzia delle forze democratiche, progressiste, rivoluzionarie, o se si vuole, di sinistra, fossilizzandosi sugli equilibri passati, lascia spazi politici vitali alla inevitabile deriva di qualsiasi ambito abbandonato a se stesso.
Le questioni basilari alle quali faccio riferimento attengono alle responsabilità che si assumono coloro che decidono di intrattenere rapporti, stringere relazioni, accordare fiducia, accreditare riconoscimento, condividere iniziative, a diverso titolo o in qualsiasi altro modo, con le suddette aree non conformi, generalmente definite con il termine “rosso-brune”.
Da una ricerca, nemmeno poi così accurata, emerge chiaramente una serie di dati di fatto assolutamente incontrovertibili quali, ad esempio, la condivisione di spazi politici con le suddette aree di cui si fanno responsabili il PdCI (Partito dei Comunisti Italiani), Associazione MarxXXI, CSP (Comunisti – Sinistra Popolare) e Fronte della Gioventù Comunista, il cui responsabile Alessandro Mustillo è nel direttivo di CSP a titolo di responsabile giovani, nonché lo stesso Partito della Rifondazione Comunista (PRC). Questi sono solo alcuni riferimenti ai quali seguono e seguiranno numerosi altri.
La ragione della presente lettera aperta a tutte le Reti delle Organizzazioni Sociali e Politiche che si mobilitano nell’ambito dell’anticapitalismo e dell’antimperialismo è da considerarsi un invito a contribuire a fare luce, seriamente, sulle dinamiche politiche che consentono un continuo alimentare lo sviluppo delle suddette aree non conformi, rendendosi a esse in tal modo funzionali.
Alcuni esempi: Vladimiro Giacché, dirigente dell’Associazione MarxXXI recensisce “Il Risveglio del Drago” su Radio Popolare, libro edito dalla casa editrice Edizioni All’insegna del Veltro, il cui principale responsabile è Claudio Mutti, riconosciuto come uno dei fondamentali teorici dell’area non conforme cosiddetta “rosso-bruna”, gli autori del libro sono Diego Angelo Bertozzi, collaboratore di MarxXXI e Andrea Fais, redattore di Stato e Potenza, rivista on line nonché movimento politico:
www.eurasia-rivista.org/vladimiro-giacche-recensisce-il-risveglio-del-drago-su-radio-popolare/13247
Flavio Pettinari del PdCI, nonché responsabile della KFA-Italia (Associazione di amicizia con la Corea del Nord) condivide la direzione della stessa associazione con rappresentanti di Stato e Potenza. Per eleggere il segretario di sezione si invita Lorenzo Scala di Stato e Potenza:
pdciromaxmunicipio.blogspot.it/2012/11/elezione-del-nuovo-segretario-di-sezione.html
Sempre il PdCI, per parlare della Nord Corea, non si fa nessun problema a ospitare nella sua sede l’organizzatore Paolo Piu di Kfa: italiacoreapopolare.it/page19/files/6a88786d8160b3e54979cab6d6dd5c78-233.html che, non a caso, incontriamo sempre con Stato e Potenza:
italiacoreapopolare.it/page19/files/84d14b81b8f3cb2738004e0ad5848d23-261.html
Flavio Pettinari partecipa ai seminari pubblici, il giorno dell’anniversario della fondazione del PCd’I (1921): Sabato 21 Gennaio, alle ore 15.30, a Milano, si è svolto il seminario “Songun: antimperialismo e identità nazionale nella Corea socialista”. Hanno partecipato: Marco Bagozzi, “Eurasia. Rivista di studi geopolitici”, Flavio Pettinari, responsabile della “KFA Italia”, nell’occasione è stato presentato in anteprima il libro di Alessandro Lattanzio (Sito Aurora- Eurasia), “Songun: antimperialismo e identità nazionale nella Corea socialista”, edito dalla casa editrice “Edizioni all’insegna del Veltro”: songunbook.wordpress.com. L’incontro rientra all’interno dei seminari di Eurasia 2011/12: unitedmarkt.com/videofeed/Cg_qxdUywtw, youtube.com/playlist?list=PL0BE7BDE1D12000AC&feature=view_all
Alessandro Mustillo* (Fronte della Gioventù Comunista – CSP) già nel mese di aprile, aveva presieduto [come da richiesta rettifica, leggere 'è stato invitato' anziché 'aveva presieduto', riferimenti nella nota in calce e nei commenti, NdA] ad un “importante” convegno organizzato da Eurasia insieme a Monia Benini (Per il Bene Comune di Fernando Rossi) e all’ormai famoso Stefano Vernole: eurasia-rivista.org/basta-guerre-no-alla-guerra-di-aggressione-alliran-convegno-a-roma-venerdi-4-maggio-ore-21/15387/
I links qui di seguito dimostrano inequivocabilmente le relazioni tra Marco Rizzo e, di conseguenza, il PdCI (e non solo) e Stato e Potenza ma principalmente con Eurasia di Mutti. Qui si dice senza giri di parole che Marco Bagozzi è un redattore di Stato e Potenza e lo si trova insieme con Marco Rizzo:
statopotenza.eu/3036/il-nostro-redattore-marco-bagozzi-presenta-il-suo-libro-sul-calcio-coreano-a-roma.
Mentre qui si fa un appello agli italiani e tra coloro chiamati in causa a recepirlo figura Marco Rizzo: RESISTENZA NAZIONALE | UNIONE PER IL SOCIALISMO NAZIONALE, inoltre ricordiamo che il periodico Rinascita, afferente all’organizzazione Sinistra Nazionale ha di recente pubblicato un articolo a firma di Marco Rizzo; all’oggi non ci risulta che il diretto interessato abbia mai preso le distanze da SN. In questa mailinglist chiamata “Fiamma” viene riportata l’iniziativa: Yahoo Gruppi
Inoltre, il 6 dicembre è prevista a Torino un’iniziativa sul debito con la rivista Indipendenza e i Giovani Comunisti del PRC: rivistaindipendenza.org/images/locandina%20torino.jpg, risulta che la rivista Indipendenza, visualizzando il suo sito, si richiami al sovranismo e alla categoria del “nazionalitarismo”, si definisce «antifascista non dogmatica» oltre che anticapitalista e antimperialista tout court, forse perché è accettabile e lecito, per questi altri due “anti-sta”, essere in questo caso sì, dogmatici. Al momento non è dato sapersi. Sarà forse Indipendenza catalogabile nella destra camuffata rosso-bruna? A questa domanda non so dare una risposta. Alcuni giurano di sì, altri sono più titubanti. Una cosa è certa: il nome di Ugo Maria Tassinari è legato alla responsabilità giuridica della direzione della suddetta rivista. Tassinari, è altresì responsabile del blog FascInAzione, www.fascinazione.info, nonché autore del libro Fascisteria. Certo, sentire Tassinari dire in televisione in diretta nazionale che «i militanti di CasaPound sono, infondo, dei bravi ragazzi», subito dopo l’uccisione a Firenze per opera di Casseri (militante di CasaPound) youtube.com/watch?v=y_YtwvjQOGg, fascista armato di una 357 magnum con la quale tolse la vita a due immigrati africani, non posso dire che fece un bell’effetto.
Alla luce di questa piccola e parziale rassegna delle profonde relazioni con forze che a vario titolo si richiamano, o anche lontanamente ammiccano ad aree indulgenti con l’aberrazione nazi-fascista di cui, da tempo, sono responsabili le suddette organizzazioni e associazioni (PdCI, MarxXXI, CSP-FdGC, PRC e con ogni probabilità non sono le uniche) ci sembra quantomeno incomprensibile e singolare che nessuno fino ad oggi abbia sollevato troppe obiezioni, né dentro né fuori le organizzazioni cui si fa riferimento.
Ancor più assurdo, quanto intollerabile, risulta la decisione unilaterale di escludere dalla mailing-list “Giù le mani dalla Siria” e senza fornire alcuna previa motivazione plausibile, coloro che si sono nei fatti dimostrati i più determinati a denunciare – entrando nel merito delle questioni – le ambiguità di chi parlando di socialismo, trascina con sé derive di destra vecchie e nuove come, per esempio, è il caso del sedicente Comitato “Italia-Siria” che risultava invece essere, secondo le analisi del blog attuazionista, attuazionista.blogspot.it/2012/10/comitato-italia-siria-ovvero-operazione.html, attuazionista.blogspot.it/2012/10/cosa-significa-gioventu-italiana-e-chi.html, la copertura di ben altre operazioni di creazione di nuovi bacini di consenso di soggetti persino riconducibili alla fine, con la destra istituzionale (PdL, La Destra di Storace e relative associazioni come lo “Zenith” e “Sempre Domani”, Rinascita dei cosiddetti “ci chiamavano nazi-maoisti” alla Ugo Gaudenzi) che ovviamente nulla hanno a che vedere con l’autentica causa antimperialista. Da notare che il principale artefice del Comitato Italia-Siria era il tosco-siriano Ouday Ramadan detto Soso, che vantava di essere militante e “iscritto onorario” del PdCI.
A quanto ci risulta, nei contatti di riferimento di “Giù le mani dalla Siria”, continuano ad essere presenti elementi non del tutto estranei ad ambienti “non conformi” cui si fa riferimento.
La prevista assemblea nazionale del 2 dicembre 2012 di coloro che si riconoscono nell’appello “Giù le mani dalla Siria” è stata rinviata a causa dell’adesione dichiarata da Maristella Aiello del laboratorio teorico-politico “Il pensiero attuazionista”, con l’intenzione di volervi prendere parte avendo già, del resto, a suo tempo inviato adesione all’appello e non avendo alcuna risposta relativa al mancato inserimento nella lista dei sostenitori.
Giornata Internazionale di Solidarietà con la Rivoluzione Bolivariana 24 luglio 2012. Italiani, Siriani e Venezuelani contro il fascismo imperialista.

Approfitto, altresì, della presente lettera aperta per rendere noto a tutti gli interessati che, senza alcuna previa comunicazione e impendo qualsiasi tentativo di confronto, anche il sottoscritto è stato escluso dalla mailing-list “Giù le mani dalla Siria”, per decisione unilaterale di Francesco Santoianni (con Lina Miele e Roberto Taddeo di Red Link), che sollecitato dal sottoscritto per fornire l’argomentazione per tale a-critica epurazione ha solo saputo addurre una pretesa e non ben specificata “suscettibilità” di alcune compagne e compagni rispetto alla presenza dei compagni che fanno riferimento al blog attuazionista attuazionista.blogspot.it.
Tutto ciò, nonostante la redazione della rivista Albainformazione, di cui sono il responsabile, abbia aderito dalla prima ora all’appello per la Siria: marx21.it/internazionale/pace-e-guerra/2115-giu-le-mani-dalla-siria-appello.html
Del resto i compagni e le compagne che si definiscono attuazionisti hanno mostrato estrema coerenza nel prendere posizione netta contro gli attacchi imperialisti sin da quanto le altre organizzazioni che pur si dicono di “sinistra”, tacevano impunemente o si trinceravano nella colpevole logica del “né, né” che risulta purtroppo ancora troppo persistente. Presenziavano a manifestazioni in sostegno della Siria, ai tempi in cui venivano organizzate da soggetti politici eterogenei sentendo su di sé la responsabilità di non lasciare vuoti laddove veniva completamente a mancare quasi del tutto quella che si vuole la sinistra antimperialista permettendo in tal modo l’egemonia di gruppi di estrema destra nella conduzione e nella gestione delle successive mobilitazioni e dei rapporti con la comunità siriana in Italia, come nel caso del 16 giugno 2012 a Roma, in vista della quale gli attuazionisti pubblicarono un appello alle autentiche e conseguenti forze della sinistra antimperialista, attuazionista.blogspot.it/2012/07/appello-alla-sinistra-antimperialista.html, a presenziare alla manifestazione indetta dalla comunità siriana in Italia durante la quale si sarebbero determinati gli spazi di agibilità su questo tema, per le forze di progresso, come ben sanno coloro che sono convenuti a Piazza del Popolo il 16 giugno a Roma, tra questi Fulvio Grimaldi, Giulietto Chiesa, Marinella Correggia, Stefano Moracchi, Francesco Guadagni, Lamberto Consani, Stefania Russo, Francesco Santoianni, Patrik Boylan, Lina Miele, Achille Lollo, Antonio D’Angelo, Gian Marco Pisa (Responsabile Esteri della Federazione napoletana del Partito della Rifondazione Comunista, partito che condivide insieme al PdCI e altri, il simbolo, e non solo, della FdS – Federazione della Sinistra) oltre a Stella Aiello, il sottoscritto ed altri di cui non conosco i nomi.
In quella occasione “l’improponibile quanto ineffabile attuazionista” (secondo l’opinione di Francesco Santoianni) è stata l’unica ad avere la determinazione e la lucidità di intervenire al microfono con le parole del compagno siriano Iyad Khuder da Damasco, leggendo un accorato appello a che il sostegno alla Siria governata dal Baath, cioè la Siria di oggi, non venga allontanato dalla prospettiva democratica e progressista e non sia invece, forzatamente, accostata a derive reazionarie quali, ad esempio, il fascismo. Non ha esitato, quindi a definire l’Esercito dei lacché dell’imperialismo (il sedicente “Esercito Libero Siriano”) come “Esercito Fascista Salafita” mettendo in chiaro di fronte a tutta la eterogenea platea quale fosse la propria posizione, come si evince dal video nel link: attuazionista.blogspot.it/2012/06/intervento-di-maristella-aiello-alla.html, radioradicale.it/node/6070712
Non hanno esitato a denunciare e ad affrontare nel merito tutte le organizzazioni cosiddette “non conformi” che tentano di fare propria, strumentalmente, la causa antimperialista, come si evince sempre dal loro stesso blog attuazionista.blogspot.it/2012/10/i-falsi-amici-di-chavez.html, alba-dorata-dei-morti-viventi.html.
Alla luce di tutto ciò fin qui esposto, ritengo quantomeno ridicolo che qualcuno continui a fare acriticamente riferimento a presunti dossier antifascisti che denunciano gli attuazionisti come collaterali e/o funzionali ai tentativi di infiltrazione neofascista o cosiddetta rossobruna. Fortunatamente la calunnia gratuita e la diffamazione sono da considerarsi ancora un reato in questo paese, proprio come lo è l’apologia del fascismo.
Ricordo inoltre che il libro di Stefano Moracchi, è stato presentato nel dicembre 2007 da Radio Città Aperta, 88-9 (Dec 10) Intervista Stefano Moracchi a radio Città Aperta (Rete dei Comunisti) - MP3 Download, Play, Listen Songs - 4shared - Ciro Brescia (che notoriamente fa riferimento alla organizzazione “Rete dei Comunisti”) con la conduzione dell’ex senatore del PCI Franco Ottaviano all’interno della rubrica “Un libro per discutere”, al fine di presentare il libro dello stesso Moracchi: “Il Pensiero Attuazionista”. La Rete dei Comunisti dovrebbe, quindi, essere isolata per aver promosso, sponsorizzato e incoraggiato l’acquisto del libro “Il Pensiero Attuazionista” di Stefano Moracchi fino ad allora sconosciuto? La Radio Città Aperta tacciata di rossobrunismo? Grazie alla Rete dei Comunisti oltre che un organo d’informazione storico come Contropiano e l’ex senatore PCI Franco Ottaviano si è contribuito alla sua conoscenza e diffusione. Tutti tacciabili di essere quantomeno compiacenti e indulgenti con presunte aree non conformi? O due pesi e due misure?
Ci sentiamo di dover essere inesorabili, parafrasando Antonio Gramsci, e che sia importante conoscere che posizione hanno o intendono assumere i nostri interlocutori, così come le nostre compagne e i nostri compagni, fuori da qualsiasi infingimento e non-detto. Quali sono le opinioni su tematiche per noi ogni giorno più discriminanti, relative alle questioni dell’antimperialismo? Quali posizioni si assumono sulla Siria, sulla Libia, sulle aggressioni imperialiste tutt’ora in corso e a quelle passate, a cominciare dalla ex-Jugoslavia in poi? Cosa è oggi il Kossovo? Un avamposto di democrazia o un centro di addestramento di mercenari foraggiati dall’imperialismo? Un esempio di civiltà o un narco-stato putrido e corrotto paragonabile al macello creato ad arte in Afghanistan? Cosa oggi rappresenta il Presidente venezuelano Chávez? Un leader rivoluzionario e popolare o un volgare reazionario populista? Un sostenitore della necessità del protagonismo democratico e partecipativo? Un processo alimentato dalle capacità creative del popolo o una feroce dittatura calata dall’alto?
ALBAssociazione ritiene che i paesi dell’ALBA (Alleanza Bolivariana dei popoli per la Nuestramerica), anche in politica internazionale, si attestino sulle posizioni concretamente più avanzate oggi al mondo. La Siria è, a titolo di paese osservatore, un membro dell’ALBA, soprattutto grazie alle scelte coraggiose della coalizione di governo oggi al potere, quella del Fronte Nazionale Progressista, che vede tra le sue fila, oltre al Partito del Socialismo Panarabo (Baath), altri partiti dichiaratamente socialisti e comunisti.
Italiani e Siriani uniti contro il fascismo imperialista.

La nostra posizione sul tema è deducibile, quindi, dai seguenti links:
albainformazione.wordpress.com/2012/10/13/video-siria-chavez-rinnova-il-suo-sost
albainformazione.wordpress.com/2012/10/29/no-al-governo-monti-e-alle-sue-ingerenze-imperialiste
Riteniamo, dunque, che la direzione che hanno intrapreso i paesi ALBA (Cuba, Venezuela, Bolivia, Ecuador, Nicaragua…) sia sostanzialmente corretta e che siano un punto di riferimento vivo, concreto e praticabile, non solo per le scelte generali di politica interna di rifiuto delle logiche liberistiche nelle due tendenze attuali conservatrici e socialdemocratiche, ma anche per l’orientamento politico nell’ambito delle relazioni internazionali.
Sarebbe interessante che anche gli studiosi e i laboratori di studio sulle nuove destre e coloro che si considerano conseguentemente antifascisti, per esempio, mi viene in mente il compagno Saverio Ferrari, si pronunciassero sulle “relazioni pericolose” di tanti insospettabili – finanche dirigenti – appartenenti alle organizzazioni storiche che fanno esplicito riferimento al movimento comunista, in primis al PdCI di Oliviero Diliberto, tanto per cominciare. A naso, credo proprio di poter dire di non essere l’unico ad avere più di qualche perplessità. Sono davvero pericolose queste relazioni? Se sì, perché allora coloro che si considerano depositari dell’antifascismo le stringono, le avallano e le accreditano? Se la risposta è no, per quale motivo si pretende di esprimere dubbi sulla qualità dell’antifascismo di coloro che si definiscono attuazionisti, proprio coloro che hanno ampiamente dimostrato nel merito, di essere conseguentemente antifascisti? Se Stefano Moracchi, o chi per lui, ha commesso qualche errore in passato nello scegliere di relazionarsi con taluni (Costanzo Preve, principale referente di Comunismo e Comunità, che vanta pubblicazioni anche per La Città del Sole di Manes, en.wikipedia.org/wiki/Costanzo_Preve) anziché altri, è sua responsabilità fare le autocritiche che ritiene giuste e opportune.
Da parte mia l’autocritica che sinceramente mi sento di fare è quella di aver preso per oro colato il dossier “Operazione Baygon” di Valerio Evangelisti: carmillaonline.com/archives/2010/07/003561.html, che, al di là del nobile proposito di contribuire a non cedere sul tema dell’infiltrazione ideologica, e non solo ideologica – come riconosciuto dallo stesso compagno Moracchi – mette nello stesso calderone (ma solo in appendice aggiunta), lo stesso Stefano Moracchi, tacciandolo di essere «seguace» nientepopodimenoché, dell’ex ClA (Costruire l’Azione), Maurizio “Mauro” Neri, dimenticando di sostanziare la sua affermazione con fonti circostanziate, cedendo invece, ad una caduta di stile e di rigore scientifico, nonché ad una colpevole quanto irresponsabile superficialità. Preve, viene considerato da Evangelisti, un rispettabile studioso e critico marxista, singolare però che Moracchi, che collaborò per alcuni mesi con Comunismo e Comunità in cui era Preve riconosciuto in quanto principale responsabile teorico, sia invece considerato rossobruno e amico di Neri. Certo, mettersi contro i pezzi grossi non è cosa da tutti e per dirla alla don Abbondio, «uno il coraggio o c’è là o non se lo può inventare».
Risultato: a distanza di qualche tempo, Preve dichiarerà (provocatoriamente?) che se fosse stato cittadino francese, almeno per un turno, avrebbe votato per Marie Le Pen e il blog attuazionista, a causa del suo lavoro di denuncia di infiltrazione dei fascisti e di attacco alle mediazioni criminali delle agenzie private interinali, riceve costantemente minacce, insulti, diffamazioni, avvisi di denunce, da parte dei fascisti, dei rosso-bruni, delle agenzie di caporalato istituzionalizzato come l’Adecco e dulcis in fundo, arriva Roberto Taddeo di Red Link, che dichiara candidamente «di averne scoperto la collocazione» durante la manifestazione del 27 ottobre. Non abbiamo ben capito davvero a quale collocazione si riferisca Roberto Taddeo e sarei anche curioso di capire cosa intenda Taddeo quando scrive che non teme di «agire di conseguenza». Ma sono certamente convinto che Taddeo, il quale senza ombra di dubbio è un signore, saprà spiegarlo, politicamente, al momento giusto e nella sede opportuna.
Essendosi, Taddeo, assunto lui la corresponsabilità (insieme a Santoianni e Lina Miele) di epurarmi dalla lista “Giù le mani dalla Siria”, senza alcun previo avviso al sottoscritto né tantomeno argomentazione e senza esplicitarlo chiaramente ad altri compagni e altre compagne, mi viene di fatto impedito e coartato il mio diritto a far conoscere le mie osservazioni ai 258, o giù di lì – secondo il calcolo di Santoianni – possibili interessati che fanno parte della lista suddetta. Chiedo, dunque, a chi non sia stato ancora epurato, di farsi carico di ri-girarla nella lista stessa.
Facciamo, quindi, nostro l’auspicio di Maurizio Musolino, riportato in apertura della presente, sulla necessità di allargare il fronte antimperialista e quindi non possiamo permetterci di perdere l’apporto del laboratorio attuazionista, avendo dimostrato – prendendo in considerazione solo il mese di agosto u.s. – di aver avuto la capacità di organizzare tre manifestazioni a sostegno della Siria (libere da presenze fasciste o ambigue) che ha visto la partecipazione di esponenti del comitato NoWar e di aderenti allo stesso PdCI.
Mi auguro che queste righe possano servire ad aprire un dibattito aperto, franco e sereno sulla relazione imprescindibile tra autentico antifascismo – non di maniera, quindi – e conseguente antimperialismo – dunque, concreto e praticabile – di cui, mai come oggi, abbiamo bisogno come l’aria per rompere questa atmosfera asfittica che qualcuno vorrebbe ancora una volta irrimediabilmente imbalsamata. Tutti i soggetti che sono stati citati, singoli individui, associazioni o soggetti politici, sono stati riportati al solo scopo di contribuire a fare chiarezza senza alcuna intenzione di attribuire collocazioni politiche dettate da pregiudizi.
Un caro saluto rivoluzionario,
Ciro Brescia, ALBAssociazione – per l’amicizia e la solidarietà tra i popoli
Napoli, 4 dicembre 2012
*l’ufficio stampa del FGC, contrariamente a quanto riportato dal sito degli organizzatori dell’evento, smentisce la presenza di Mustillo. Non partecipò all’annunciato evento ed era a Cuba impegnato in altre attività. [Per ulteriori precisazioni fare riferimento ai commenti sottostanti]
NB.: Ci informano che tale Germano Monti, dal suo blog, di cui non conoscevamo l’esistenza, abbia ripreso, mistificandone il contenuto, la sopra riportata lettera aperta. Cosa che non ci sorprende, la pratica dei fascisti, impliciti o espliciti, dichiarati o meno che siano, non può essere diversa.
Alcuni anni or sono, ho avuto la possibilità di conoscere un po’ meglio e da vicino la realtà della Rivoluzione bolivariana e diversi compagni italiani emigrati e compagne italiane emigrate che vivono lì da decenni, come Giulio Santosuosso, tra gli storici animatori del Circolo bolivariano Antonio Gramsci, insieme a compagni e compagne di grande spessore umano e morale come, tra gli altri, Mario Neri, Evelia Ochoa, Tito Pulsinelli, Giordano Bruno Venier, Attilio Folliero, Cecilia Laya. Intellettuale onesto, Giulio Santosuosso, serio e apprezzato, ma prima di tutto una persona molto umana e sensibile. Laureato in matematica a Roma, allievo di Lucio Lombardo Radice. Devo dire che ne ho conosciti davvero tanti, di uomini e donne, di grande saggezza, modestia ed umanità. Che non si fanno per nulla avvelenare dalle maldicenze di tanti soggetti dall’ego debordante, avvelenati da se stessi e dal proprio spirito ormai pervertito, proprio come ammonì il Comandante Chávez: “non fatevi avvelenare dalle menzogne della borghesia!”
Ricordo un intervento di Giulio Santosuosso nella televisione pubblica venezuelana durante una trasmissione in cui si parlava della situazione politica italiana. Ad una precisa domanda del conduttore, se non ricordo male il bravissimo giornalista Ernesto Villegas Poljak (oggi Ministro del Potere Popolare per la Comunicazione), sul ruolo delle forze progressiste in Italia, rimasi basito e sconcertato dalla sua risposta: “In Italia non esistono, sono tutti fascisti, fascisti di destra e fascisti di ‘sinistra’”. Non riuscivo a crederci… avevo sentito proprio bene? Si avevo sentito bene. Lo stesso giornalista, rimase, per così dire, stranito. Un italiano aveva semplicemente detto la verità su quello che pensava della situazione italiana, ovviamente non era la Rai-set.

A distanza di tanti anni, ne ho avuto conferma, non solo perché la dirigenza di tante organizzazioni che si dicono “comuniste” tengono sequestrati tanti ingenui, sempre di meno ma sempre qualcuno di troppo, iscritti, simpatizzanti ed elettori, ma la conferma mi viene soprattutto da quello che scrive Germano Monti.

Lo sfondamento a sinistra, non solo dei “rosso-bruni”, ma dei neofascisti senza maschera della Fiamma Tricolore (come di altri), è arrivato a tal punto che a Napoli sfilano nei cortei insieme agli operai della CGIL. Quasi come se fosse un evento se non normale, inevitabile.

Ovvio che non ci è mai passato per la testa di sfilare con certa feccia in corteo, né intendiamo farlo. Se oggi i fascisti sfondano nel campo delle forze popolari, non lo si deve solo a Diliberto & C. ma ancora prima a chi, come Germano Monti, assume posizioni perfettamente funzionali alle logiche imperialiste, proprie dei nazi-fascisti storici e attuali.

Gli unici reati che mi sono stati contestati nella mia vita sono stati quelli di oltraggio, resistenza e favoreggiamento personale, perché nell’esercizio delle mie funzioni di educatore di strada con l’Opera Nomadi (mi sono occupato dell’inserimento scolastico dei bambini Rom di Scampia a Napoli), secondo le forze “dell’ordine” avrei “ostacolato un’operazione di polizia” per salvare un giovane Rom da un barbaro pestaggio collettivo delle suddette forze. Come riportato dai giornali all’epoca dei fatti, anche io fui preso per i capelli, manganellato e trascinato negli uffici della PS. L’unica correità, quindi, di cui sono stato accusato dalle istituzioni di questo Stato, dunque, è quella di essere sodale con gli immigrati e con gli zingari Rom, rei di resistere come meglio sanno e possono. Inutile dire che per me rappresenta solo un elemento di orgoglio.

Ciro Brescia