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  1. #1
    Rivoluzione liberale
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    Predefinito Lista Tsipras alle europee?

    Renzi, oppure Grillo, oppure restarsene a casa: a queste tre sole possibilità sembra ridursi nel prossimo futuro la libertà di scelta per un cittadino democratico. Libertà condizionata, libertà vigilata, che nel linguaggio giuridico è poco più degli arresti domiciliari. Alle elezioni europee, per fortuna, ma forse solo per un’ultima volta, non sarà così. Il cittadino che abbia la sua bussola nella Costituzione repubblicana (la migliore d’Europa) e dunque voglia essere rappresentato per una politica di “giustizia e libertà” che quei valori realizzi, potrà votare per una lista autonoma della società civile. L’hanno promossa Andrea Camilleri, Luciano Gallino, Marco Revelli, Barbara Spinelli, Guido Viale (oltre chi scrive) e ha ottenuto in soli cinque giorni l’adesione di ben diecimila cittadini (lo si può fare tramite micromega-online - micromega).
    Un’enormità, se si pensa che altrettanti sono i militanti della Lega che hanno partecipato alle primarie per il successore di Maroni, un partito che esiste da un quarto di secolo, governa due regioni ed è stato anni e anni al governo nazionale, ha stuoli di parlamentari, è onnipresente in tv, mentre l’iniziativa dei “sei” ha pochi giorni e circola col tam tam del web, nel silenzio assoluto delle tv e dei cosiddetti grandi giornali. Tra le adesioni più significative Michele Serra, scrittore e firma di punta di Repubblica, Adriano Prosperi, accademico dei Lincei, storico, editorialista di Repubblica, Giorgio Parisi, tra i maggiori fisici teorici italiani più volte in odore di Nobel, Furio Colombo, Moni Ovadia, Carlo Freccero, Ermanno Rea, Luciano Canfora, Massimo Carlotto, Roberta De Monticelli, l’ex segretario generale della Fiom Rinaldini… Mi fermo qui ma potrei continuare a lungo.
    La legge elettorale europea stabilisce che ogni lista possa indicare, oltre ai candidati al parlamento, un nome per la presidenza della Commissione (il capo del governo, insomma). Andrea Camilleri e i suoi compagni avevano perciò scritto ad Alexis Tsipras, leader della coalizione di sinistra greca “Syriza”, per chiedergli di essere tale candidato, “pur sentendoci noi estranei alla logica dei piccoli partiti che in molti paesi faranno del suo nome la bandiera per riproporre forme minoritarie e obsolete di azione politica”.
    La lettera a Tsipras si apriva così: “Abbiamo più che mai bisogno di Europa, ma di un’altra Europa, una Europa “giustizia e libertà”. Milioni di cittadini italiani si trovano anche in Europa senza rappresentanza. Non possono più cercarla nel Pd, neppure “turandosi il naso”, visto l’appoggio al governo Monti prima e Letta-Alfano poi, e l’azione dell’intero partito per scardinare i principi fondamentali della Costituzione repubblicana. Ma avranno crescenti difficoltà a provare a darsela con il M5S, che proprio sull’Europa ha politiche ondivaghe, e che più in generale troppo spesso è in balìa degli umori “padronali” di Grillo e Casaleggio, logica incompatibile con quella della rappresentanza democratica.
    Per le elezioni europee è dunque necessaria una lista di cittadini della società civile, e dopo aver articolato cinque punti programmatici (rovesciamento della politica economica liberista, lotta alla corruzione e alle illegalità, politica di accoglienza, nuovo e più ampio welfare, efficace politica ambientale) concludeva con “la necessità che la politica sempre meno sia mestiere e carriera e sempre più un servizio civile”, per introdurre a livello europeo istituzioni finalmente democratiche. Tsipras ha risposto positivamente, prima ufficiosamente attraverso una delegazione di parlamentari di “Syriza” venuti a Roma (tra cui il suo vice), e infine qualche giorno fa con una lettera ufficiale.
    Lista. Autonoma. Società civile. Le tre parole chiave sono queste. Norberto Bobbio nel 1990 salutava come “una magnifica avventura” un’altra iniziativa della società civile per rompere il monopolio dei partiti tradizionali, la “sinistra dei club”. Esperienza che il post-Pci (unanimi su questo Occhetto, D’Alema e Napolitano) riuscì a soffocare sul nascere. Non so se Bobbio definirebbe anche quella della lista per le europee “una magnifica avventura”, certo gli ideali di “giustizia e libertà” e di democrazia presa sul serio sono gli stessi. Credo che la vera differenza sia che questa nuova “magnifica avventura” ha la concreta possibilità di riuscire.
    In Italia negli ultimi quindici anni si sono succedute senza soluzione di continuità lotte di massa realizzate senza, e spesso contro, i partiti tradizionali. Portando in piazza, in forma auto-organizzata, milioni di persone. Facendo straripare più volte piazza san Giovanni. Girotondi, popolo viola, studenti, “se non ora quando”, lotte contro le leggi bavaglio, Fiom e società civile contro Marchionne… Questo autentico popolo della Costituzione, oggi senza rappresentanza, potrà finalmente costruirsela direttamente: migliaia di cittadini senza “appartenenze”, protagonisti della creazione di una lista di cui i sei promotori saranno solo catalizzatori e garanti.
    Il Fatto Quotidiano, 26 gennaio 2014


    Tsipras alla Commissione Europea: l'avventura della politica senza padroni - Il Fatto Quotidiano
    Senza conservatori e senza rivoluzionari, l'Italia è divenuta la patria naturale del costume demagogico.
    Piero Gobetti

  2. #2
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    Predefinito Re: Lista Tsipras alle europee?

    28 gennaio. Volentieri pubblichiamo questo intervento di Aldo Giannuli* (nella foto), politologo democratico, assurto due settimane fa alle cronache per essere stato invitato dal Movimento 5 Stelle a spiegare agli attivisti natura e differenze tra i diversi sistemi elettorali e perché quello proporzionale è il migliore possibile ed il solo coerente con la Costituzione.


    «Come si sa, un gruppo di intellettuali (Camilleri, Spinelli, Flores D’Arcais, Gallino, Revelli, Viale) ha proposto di dar vita ad una lista in appoggio alla candidatura di Alexis Tsipras alla Presidenza della Commissione Europea ed ispirata all’esperienza unitaria della sinistra greca espressa dalla lista di Siriza. L’appello propone un impegno per un’Europa diversa che, pur mantenendo la moneta unica, respinga le politiche di austerità ed il fiscal compact perché: “È nostra convinzione che l’Europa debba restare l’orizzonte, perché gli Stati da soli non sono in grado di esercitare sovranità, a meno di chiudere le frontiere, far finta che l’economia-mondo non esista, impoverirsi sempre più.”

    Si propone un “piano Marshall dell’Unione, che crei posti di lavoro con comuni piani di investimento e (che) colmi il divario tra l’Europa che ce la fa e l’Europa che non ce la fa”. Inoltre si propone che l’Europa divenga unione politica dandosi una Costituzione scritta dal suo Parlamento in sede costituente. Si chiede cha la Bce abbia poteri simili a quelli della Fed (essenzialmente di emettere liquidità a discrezione e comperare titoli di debito dei paesi membri).

    Per questo si auspica di “rimettere in questione due patti-capestro. Primo, il fiscal compact e il patto di complicità che lega il nostro sistema politico cleptocratico alle domande dei mercati”.

    A questi fini si propone di dar vita ad “una lista promossa da movimenti e personalità della società civile, autonoma dagli apparati partitici, che candidi persone, anche con appartenenze partitiche, che non abbiano avuto incarichi elettivi e responsabilità di rilievo nell’ultimo decennio, che sostiene Tsipras ma non fa parte del Partito della Sinistra Europea che lo ha espresso come candidato”.
    Alexis Tsipras


    Devo dire che la proposta ha molti aspetti condivisibili: l’aperta collocazione di sinistra, il sostegno dato al leader della sinistra greca dopo il vergognoso isolamento in cui è stata lasciata la Grecia di fronte all’aggressione della “troika”, l’invito a superare la frammentazione della sinistra, il richiamo alla lotta in difesa dell’ambiente e contro la Mafia. Ed ho anche apprezzato il richiamo ai centri sociali riconosciuti come soggetto politico con cui dialogare. Dunque, non mancano i motivi che ispirano simpatia. Detto questo, è il caso di fare qualche rilievo critico.

    In primo luogo non convince affatto l’impostazione politica che riprende l’abusata litania europeista, per cui è impensabile il ritorno alla sovranità monetaria nazionale perché “gli Stati da soli non sono in grado di esercitare sovranità, a meno di chiudere le frontiere, far finta che l’economia-mondo non esista”. E infatti, tutto il resto del Mondo (dagli Usa alla Cina, dal Brasile all’Inghilterra, dal Sudafrica al Giappone, dal Vietnam al Canada) ha monete nazionali e l’Europa è l’unica ad avere una moneta sovranazionale.
    Perché un autorevole sociologo come Gallino, che ha scritto libri molto importanti sulla crisi in atto, sottoscrive una sciocchezza del genere? Si può preferire una moneta come l’Euro ad una moneta nazionale, ma non si può ragionare come se la moneta sovranazionale fosse la norma e quelle nazionali l’eccezione, quando la realtà concreta è esattamente l’opposto.

    Veniamo al sodo: le prossime elezioni europee saranno un referendum su questa Europa e sulla sua moneta, ripeto: su “questa Europa”, non su un ideale astratto di unità europea che potremmo anche condividere, ma che non è il tema all’ordine del giorno. La proposta parla di cose che non stanno né in cielo né in terra (Piano Marshall per l’Europa debole, Unione politica, Assemblea Costituente…) ed, in nome di questi sogni, chiama a non rimettere in discussione QUESTA Europa. L’Euro non è una qualsiasi moneta che può essere utilizzata per politiche economiche differenti. E’ una precisa operazione politica funzionale a certi rapporti di forza ed a determinate politiche economiche, e non è piegabile a piacimento: se vuoi l’Euro ti devi tenere le politiche di austerità, il fiscal compact, il veto berlinese alla Bce, e tutto il resto.

    Torneremo a parlarne presto su questo blog. Unione politica di Europa, Assemblea Costituente ecc? Ma di che state parlando, della Luna? Oggi non ci sono neppure le più lontane premesse di tutto questo ed i motivi per cui in sessanta anni (dico sessanta) l’unione politica non si è fatta sono ancora tutti presenti ed, anzi, sono aumentati. O pensate che domani Francia, Germania, Olanda, Inghilterra, Spagna ecc. siano disposte a sciogliere i propri stati nazionali per confluire gioiosamente in uno stato comune europeo? Dove si vede questo film?

    Dunque, tutto questo è fumo e la scelta è tenersi la Ue e l’Euro così come sono o bocciarli, trovare una via d’uscita. Il resto è fumo negli occhi. La stessa fumosa astrattezza la trovo nella proposta di lista “della società civile” disposta ad ospitare partiti ed organizzazioni esistenti, ma con candidati scelti dal comitato dei saggi, che non si candideranno in prima persona. Anche qui, basta con i sogni e siamo concreti:

    a- per presentare la lista occorrono 30.000 firme per ciascuna circoscrizione, e di queste almeno 3.000 devono essere iscritti in ciascuna regione della circoscrizione (e vi voglio a raccoglierle in Val d’Aosta, pena l’esclusione della lista nell’Italia nord ovest). Dunque, occorre avere un’ organizzazione capillarmente presente in ogni regione. C’è già una rete del genere che prescinda dai pur piccoli partitini della sinistra radicale?

    b- Poi occorre preparare le candidature e corredarle con la documentazione necessaria;

    c- Poi bisogna fare la campagna elettorale e far conoscere un simbolo ed una sigla nuovi nel giro di una manciata di settimane;

    d- Infine, occorre raccogliere il 4% per entrare nel Parlamento Europeo;

    Vale la pena di ricordare che siamo al 23 gennaio, si vota esattamente fra 4 mesi e 4 giorni ed ancora non sappiamo se ci sarà questa lista e che simbolo avrà, poi occorrerà scegliere i candidati, raccogliere le firme, fare la campagna elettorale. Sapete come andrà a finire? Con l’ennesima riedizione di Rivoluzione Civile, sinistra Arcobaleno, Nuova sinistra Unita… Un film visto troppe volte. I partitini, in ragione della loro presenza territoriale, si imporranno e faranno le liste a modo loro (ed il limite del non aver rivestito cariche istituzionali negli ultimi 10 anni, sempre che sia rispettato, produrrà al massimo che non candiderete il segretario del tale partitino, ma la fidanzata, l’amico del cuore o il portaborse). Verranno fuori liste indecenti, come fu l’anno scorso, ci sarà pochissimo tempo per far conoscere il nuovo simbolo (a meno che non pensiate che basti il richiamo al magico nome di Tsipras per fare il miracolo) e, manco a dirlo, l’obbiettivo sarà bucato per l’ennesima volta. Abbiamo già dato.

    Questa operazione politica ha due punti deboli che la condannano sin d’ora: nasce troppo tardi ed è politicamente non significativa, perché non coglie il punto di fondo: mettere fine all’esperienza fallimentare dell’Euro. Per di più siamo in un momento di forte polarizzazione anche maggiore dell’anno scorso. A fine dicembre 2012 scrissi che lo spazio della “sinistra di sistema” era occupato dal Pd, quello dell’opposizione antisistema dal M5s e non c’era spazio intermedio. Mi pare di aver avuto ragione: Sel è andata sotto il 4 e se l’è cavata solo perché era sotto l’ombrello del Pd, Rivoluzione civile è impietosamente affondata. Ora le cose stanno messe anche peggio, sia perché al governo c’è il Pd, sia per la questione della legge elettorale: lo scontro si è radicalizzato, Sel si sta frantumando, e la cosa si pone come una conta diretta fra Pd e M5s, per gli altri c’è meno spazio di un anno fa.

    Non è che in assoluto non ci sia spazio per un partito di sinistra classista in questo paese, soprattutto con la crisi che infuria, ma queste cose non si fanno in quattro e quatt’otto, come se fossero una pizza capricciosa. Oggi, se proprio vogliamo, dovremmo stare preparando le liste per le amministrative del 2015 ed il tempo sarebbe già scarso. Per le europee i giochi sono già fatti.

    Per cui, auguri compagni ed amici, vi auguro il migliore successo possibile, ma, stanti così le cose, io non ci credo».


    * Fonte : Aldo Giannuli
    sollevazione: LISTA TSIPRAS PER LE EUROPEE? GRAZIE ABBIAMO GIÀ DATO! di Aldo Giannuli
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    Piero Gobetti

  3. #3
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    Predefinito Re: Lista Tsipras alle europee?

    Io concordo con Giannuli, aldilà della confusione sulle prospettive di questa lista, mi sa che farà, sempre che si faccia, la stessa fine di Ingroia alle politiche.
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  4. #4
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    Predefinito Re: Lista Tsipras alle europee?

    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Io concordo con Giannuli, aldilà della confusione sulle prospettive di questa lista, mi sa che farà, sempre che si faccia, la stessa fine di Ingroia alle politiche.
    Personalmente non mi entusiasmano affatto nomi come quelli di Michele Serra, Barbara Spinelli e Flores D'Arcais. Mi sembra un po' il "partito Micromega" , solita sinistra post-comunista con le idee confuse. Anche il richiamo a Syriza , almeno per me, non è molto confortante, visto che sostengo la linea comunista e anti-europeista del KKE. Comunque questi sono pareri personali, non ho intenzione di offendere eventuali compagni che aderiranno al progetto.

    Io aspetto solo che Sinistra Popolare-Comunisti si presenti alle elezioni. Come alternativa ci sarebbe il Movimento Per il Bene Comune (Per il Bene Comune - Il Movimento), ma ha avuto difficoltà nel raccogliere le firme necessarie per poter presentarsi alle elezioni.
    Ultima modifica di LupoSciolto°; 02-02-14 alle 12:39
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  5. #5
    Rossobruno cattivone
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    Predefinito Re: Lista Tsipras alle europee?

    DIEGO FUSARO SCRIVE:

    "Tsipras è l'ennesima presa in giro. Prova ne è non solo il fatto che è sponsorizzato da Barbara Spinelli e dal blocco identitario antifascista e ultracapitalista di "La Repubblica": a provarlo è anche il fatto che si tratta di un nemico dell'austerità e non dell'euro, ossia di uno che vuole rimuovere gli effetti lasciando la causa."

    IN EFFETTI E' QUELLO CHE TEMO ANCH'IO.
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  6. #6
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    Predefinito Re: Lista Tsipras alle europee?

    Citazione Originariamente Scritto da tercerista Visualizza Messaggio
    DIEGO FUSARO SCRIVE:

    "Tsipras è l'ennesima presa in giro. Prova ne è non solo il fatto che è sponsorizzato da Barbara Spinelli e dal blocco identitario antifascista e ultracapitalista di "La Repubblica": a provarlo è anche il fatto che si tratta di un nemico dell'austerità e non dell'euro, ossia di uno che vuole rimuovere gli effetti lasciando la causa."

    IN EFFETTI E' QUELLO CHE TEMO ANCH'IO.
    Parole assolutamente vere quelle di Fusaro...condivido i tuoi timori, tercerista.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  7. #7
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    Predefinito Re: Lista Tsipras alle europee?

    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Io concordo con Giannuli, aldilà della confusione sulle prospettive di questa lista, mi sa che farà, sempre che si faccia, la stessa fine di Ingroia alle politiche.
    spero di no, perchè sembra di una lista unitaria prc-pdci-sel che divisi 5 anni fà avevamo preso il 6,1% e saremmo entrati se non era per l'egoismo di tutti e 3, quindi se si fà una lista unitaria con 2 simboli penso che il 4% si possa superare senza problemi poi dopo non si sà cosa succederà ma credo che si possa sperare sull'unità intanto dei 2 partiti comuniste che sarebbe un ottimo passo in avanti!
    partecipate e aderite al partito COMUNISTA in pieno congresso a questo link http://forum.termometropolitico.it/6...l#post13212177

  8. #8
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    Predefinito Re: Lista Tsipras alle europee?

    Citazione Originariamente Scritto da Thomas Lenin Visualizza Messaggio
    spero di no, perchè sembra di una lista unitaria prc-pdci-sel che divisi 5 anni fà avevamo preso il 6,1% e saremmo entrati se non era per l'egoismo di tutti e 3, quindi se si fà una lista unitaria con 2 simboli penso che il 4% si possa superare senza problemi poi dopo non si sà cosa succederà ma credo che si possa sperare sull'unità intanto dei 2 partiti comuniste che sarebbe un ottimo passo in avanti!
    Bah, SEL ha già detto che aderirà al PSE e mi sembra che stia cercando di entrare nella lista solo per superare il 4%, magari mi sbaglio
    Senza conservatori e senza rivoluzionari, l'Italia è divenuta la patria naturale del costume demagogico.
    Piero Gobetti

  9. #9
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    Predefinito Re: Lista Tsipras alle europee?

    Io non capisco come si possa sostenere un'alleanza con Vendola. Leggete cosa giustamente ha scritto il compagno Armadylle nella thread riguardante le critiche di Diego Fusaro a Laura Boldrini. SEL è un partito liberista e libertario, di comunista non ha niente. Alle volte, quando sento parlare esponenti di SEL, mi sembra la reincarnazione del vecchio Partito Radicale.
    Potere a chi lavora. No Nato. No Ue. No immigrazione di massa. No politically correct.

  10. #10
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    Predefinito Re: Lista Tsipras alle europee?

    Citazione Originariamente Scritto da SEMPRE LIBERO Visualizza Messaggio
    Bah, SEL ha già detto che aderirà al PSE e mi sembra che stia cercando di entrare nella lista solo per superare il 4%, magari mi sbaglio
    probabile mi sembrava di aver sentito qualcosa di simile pure io, spero che ci ripensi e che appoggi tsipras dall'inizio alla fine del mandato in caso entrassimo

    Citazione Originariamente Scritto da tercerista Visualizza Messaggio
    Io non capisco come si possa sostenere un'alleanza con Vendola. Leggete cosa giustamente ha scritto il compagno Armadylle nella thread riguardante le critiche di Diego Fusaro a Laura Boldrini. SEL è un partito liberista e libertario, di comunista non ha niente. Alle volte, quando sento parlare esponenti di SEL, mi sembra la reincarnazione del vecchio Partito Radicale.
    devo leggerlo, ha ragione perchè uno dopo essere stato per 20 anni in un partito comunista non può uscire e formare un partito che supera il comunismo e farlo aderire al pse, sopratutto dopo era anche candidato alla segreteria prima della scissione
    partecipate e aderite al partito COMUNISTA in pieno congresso a questo link http://forum.termometropolitico.it/6...l#post13212177

 

 
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