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  1. #1
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    Predefinito Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Non so se questo sia il posto giusto per questo thread, ma dato che si parla di parole, questo mi è sembrato il posto meno inadatto ad una riflessiione linguistica di genere. Se però così non fosse perdonatemi, dato che non ho trovato una collocazione milgiore.

    Se è uomo decide di insultare una donna, per qualunque ragione lo faccia, a torto o a ragione, la prima cose che fa è quella di darle della puttana, troia e altre sconvenienze, ma sempre di genere analogo. Se la donna insultata volesse rispondere all'offesa ricevuta non saprebbe come offendere altrettanto sanguinosamente chi l'ha gratificata del titolo di puttana, sgualdrina, mignotta e simili, sempre con attributi che fanno riferimento alla sua moralità... Se la donna offesa da queste contumelie dovesse rispondere con altrettanta efficacia all'offesa ricevuta, non avrebbe termini equivalenti per farlo, perchè il puttano, il mignotto o lo sgualdrino non esistono... Solo le donne, pare che possano prostituirsi, infatti... Anche il lessico della lingua italiana (hahinoi!) dimostra di essere discriminante nei confronti del sesso femminile, dato che anche la lingua risente degli antichi parametri e della mentalità di marca patriarcale, e quindi maschilista, che ha per tanto tempo governato il mondo. In passato le donne tacevano solamente e quindi è per questo che in alcuni casi, Ancora oggi mancasno loro alcune parole.

    Che cosa fare allora per rimettere le cose in pari, se mancano i termini equivalenti all'offesa ricevuta? Purtroppo si deve ricorrere ad un artificio linguistico e concettuale e, dato che chi ti ungiuria ha una donna per madre, purtroppo si può solo dargli del FIGLIO DI PUTTANA... Ed ecco che ancora una volta è una donna a farne le spese, affinchè un'altra possa rintuzzare l'offesa ricevuta. Ma quando si va a toccare la mamma tutti I SIGNORI O PASEUDOM TALI, se ne scandalizzano assai di più di quando l'insultante ha gratificato di puttana l'oggetto della sua ira. La mamma infatti non si tocca non la si può nominare invano come fosse Dio e allora l’offesa diventa subito una questione gravissima, appunto un fatto di lesa maestà "materna"!

    In sostanza neanche in una lite si riesce ad ottenere la PARITA' FRA UOMO E DONNA, e non parlo certo della forza fisica che in questo caso non è in questione, perché verb almente mancano le parole equivalenti dell’insulto al maschile, corrispettive dell'offesa ricevuta. Si potrebbe dare del maiale a chi ti da della troia, ma l'insulto non avrebbe cert lam stessa efficacia, dato che i MASCHI VANNO SPESSO FIERI DI ESSERE TUTTI UN PO' MAIALI. Solo quando per difenderti rispondi, nell’unico modo che loro riconoscono come offensivo, allora col sangue agli occhi, la reazione e la seguente: “Tu mia madre non devi neanche permetterti di nominarla, hai capito?” E te lo dice anche se si tratta di colui che ti ha appena dato della di prostituta, nei vari modi, più o meno volgari, a seconda del grado di confidenza e d'incazzatura. Ai maschi non ci si può azzardare ad insultare la mamma pena la riprovazione di qualunque altro uomo, ma nessuno si scandalizza più di tanto se tu vieni chiamata puttana per ragioni anche banali, quali un diverbio per una questione di parcheggio o se non parti subito a razzo allo scattare del semaforo verde.
    Ma anche nei forum di discussione, proprio come questo, accade che un folle o forse anche soltanto un cretino più frustrato di un altro, si permetta di trovare da ridire su ogni cosa che tu scrivi, esprimendosi con il massimo della volgaritàpossibile, dandoti l’epiteto di puttana, declinato nelle diverse maniere, senza che ti abbia mai vista né conosciuta, solo perché hai un’opinione diversa dalla sua. Ma se osi rispondere come detto sopra, citandogli i presunti facili costumi della sua mammina, allora si scandalizza anche il moderatore, che non per altro è uomo anche lui, e ti riprende dicendoti che tu hai trasceso e di non farlo più, pena l’espulsione, anche se non sei certo stata tu ad iniziare la guerra delle ingiurie. Così va il mondo… anche nel terzo millennio, e così va a farsi friggere la parità di genere anche in internet.
    Tuttavia trovo davvero molto triste che per pareggiare un’offesa gratuita, dato che mai e poi mai chi ti da della mignotta ti ha mai visto battere il marciapiede, una donna sia costretta a doverne insultare un’altra, solo perché ha avuto la sfortuna di aver generato, suo malgrado, un cretino.
    Ultima modifica di Xenia888; 12-02-14 alle 14:32

  2. #2
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Seghe mentali a iosa
    Gli unsulti sono tutti uguali e la percezione personale che varia.
    Una volta si diceva che la parola cane non morde mica...

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  3. #3
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da ziomaio Visualizza Messaggio
    Seghe mentali a iosa
    Gli unsulti sono tutti uguali e la percezione personale che varia.
    Una volta si diceva che la parola cane non morde mica...

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    Infatti ,ad essere chiamato "padano" per me è un grave insulto

  4. #4
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da largodipalazzo Visualizza Messaggio
    Infatti ,ad essere chiamato "padano" per me è un grave insulto
    Forse meglio specificare..."padano"non sono gli abitanti del Nord Italia, per la maggior parte gente onesta.....almeno non si equivoca.

  5. #5
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Eh infatti esempio ancora piu lampante e negro...quando detto da un afroamericano non e offensivo ma colloquiale...ma quando detto da un bianco e razzista.


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  6. #6
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da ziomaio Visualizza Messaggio
    Seghe mentali a iosa
    Gli unsulti sono tutti uguali e la percezione personale che varia.
    Una volta si diceva che la parola cane non morde mica...

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    Molto fine anche tu....CVD... A me non sembrano affatto seghe mentali, se mai è il riflesso di un modo di rapportarsi fra esseri umani, in assenza di rispetto e di considerazione per la diversità ALTRUI sia di genere che di opinione.

  7. #7
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da Xenia888 Visualizza Messaggio
    Molto fine anche tu....CVD... A me non sembrano affatto seghe mentali, se mai è il riflesso di un modo di rapportarsi fra esseri umani, in assenza di rispetto e di considerazione per la diversità ALTRUI sia di genere che di opinione.
    ma seghe mentali non specificatamente tue...diciamo che la società ora pretende di regolare anche queste cose mettendo scale gerarchiche a cose e parole che variano il loro significato a seconda del luogo, mutano nel tempo e anche a seconda del livello sociale di chi parla o ascolta.
    poi vabbe i giornalisti sono maestri nel manipolare storie e aggiungere sottofondi commuoventi per far partire campagne stampe.
    personalmente credo sarebbe piu producente punire gli atteggiamenti violenti e non, da parte dello stato avere un "ruolo pedagogico" come fossimo bambini scemi a cui si deve insegnare come stare al mondo. ce gia chi ha quel ruolo per diritto naturale

  8. #8
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    chiamalo con un nome di donna e digli che non gli tira l'uccello.

  9. #9
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da ziomaio Visualizza Messaggio
    ma seghe mentali non specificatamente tue...diciamo che la società ora pretende di regolare anche queste cose mettendo scale gerarchiche a cose e parole che variano il loro significato a seconda del luogo, mutano nel tempo e anche a seconda del livello sociale di chi parla o ascolta.
    poi vabbe i giornalisti sono maestri nel manipolare storie e aggiungere sottofondi commuoventi per far partire campagne stampe.
    personalmente credo sarebbe piu producente punire gli atteggiamenti violenti e non, da parte dello stato avere un "ruolo pedagogico" come fossimo bambini scemi a cui si deve insegnare come stare al mondo. ce gia chi ha quel ruolo per diritto naturale
    A me spiace il maschilismo becero e quindi anche violento che ormai è dappertutto, (scuole, uffici, fabbriche, luoghi di ritrovo) insieme ad un livello di maleducazione generalizzata, di egocenrtrismo e menegreghismo che fa paura. Non solo non ci sono più regole, ma non c'è neppure più la consapevolezza della trasgressione delle regole stesse, il che è ancora più grave. Tutti fanno e dicono ciò che fa loro comodo dire e fare, senza pensarci un attimo,... e il web è purtroppo il luogo deputato più adatto a questo tipo di comportamenti. L'anonimaro che la rete consente, rende più arditi i vigliacchi, più più vigliacchi coloro che in situazione in cui non fossero coperti da un nick se la farebbero sotto, nel dire in faccia a qualcuno ciò che si permettono di scrivere. Siamo nel regno della maleducazione, della prevaricazione e della prepotenza più smaccata... La rete è un mondo di opportunità di arricchimento culturale eccezionalmente importante, e se fossimo meno presuntuosi e anche meno stupidi, lo sarerebbe anche dal punto di vista umano e sociale. Io sono in rete dal 1998 ed ho visto cambiare in peggio la rete ed i suoi utenti. Ho conosciuto el web persone di grande valore umano con cui intrattengo ancora rapporti di vera amicizia. Ma. oggi come oggi, tutto questo è finito: tutti contro tutti... Sara colpa dellas crisi che ci ha incattivito? Forse, sarà che siamo diventati ciber-individui senza anima e senza coscienza? Di chìi la colpa? Non certo della rete che è un luogo/non luogo neutro di per sé e tutto dipende infatti dal nostro, modo di usarla... Quindi siamo noi ad essere peggiorati, purtroppo. L'imbarbarimento del linguaggio e dei comportamemnti sociali lo viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle, ma forse non ce ne rendiamo nemmeno più conto... Bisogna toccare il fondo prima di poter risalire, si dice, e forse è così, ma intanto ci tocca questa specie di girone infernale per i vivi, dove i vizi peggiori prolificano e il sonno della ragione continua a generare mostri, un piccolo, inferno quotidiano di cui non sappiamo più fare a meno. Gli spiriti più illuminati cercano di prendere solo il buono di questo mondo virtuale, i peggiori invece godono nel renderlo sempre più a loro misura. Che ognuno si prenda ciò di cui godere, a seconda del proprio livello...

  10. #10
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    Predefinito Re: Riflessione linguistica sulla parità… d’insulto

    Citazione Originariamente Scritto da pedro Visualizza Messaggio
    chiamalo con un nome di donna e digli che non gli tira l'uccello.
    Potrebbe essere un buon siatema, ma alle donne queste cose non vengono spontanee, e poi si rischia di essere invitate a farne la prova e francamente non è una prospettiva allettante, anche se a volte per certi elementi sarebbe auspicabile che qualcuna con un stomato forte si prendesse la briga di metterli alla prova!

 

 
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