Tralasciando le solite rivisitazioni storiche padaniote, iniziamo a dire che gli Orobo, secondo Plinio il Vecchio (riportando le parole di Origines, un'opera di Catone il Censore andata dispersa) attribuisce loro la fondazione di Como, Bergamo, Licini Forum e Parra, mentre Cornelio Alessandro riporta la loro discendenza entica ai Greci.
sempre secondo lo storico romano Plinio il vecchio, i Reti erano divisi in vari gruppi, riconducibili però a una unica entità etnico-culturale di origine etrusca.
Lo storico greco Strabone (58 a.C.-25 d.C. circa) descrive i Leponzi (assieme ai Camuni) come una delle comunità in cui si dividevano i Reti.
Gli Insubri, dalle ultime scoperte, supportate anche dai ritrovamenti archeologici e dalle loro analisi, li si colloca benissimo come popolo di etnia Ligure.
POPOLAZIONI DI ETNIA LIGURE:
1.In Spagna gli ELESYCES.
2.All'interno della Francia i SEGOBRIGI .
3.Nel sud della Francia gli: SALLUVI e gli OXYBI.
4.Dal Varo alla Turbia, i VEDIANZI, la cui capitale era Cemenello (oggi Cimiez); essendo Nizza e Monaco colonie dei Massalioti.
5.Sulle Alpi Italo-Francesi: i DECLATES, i NERUSI, i NEMETURI, i SUETRI.
6.Nord Italia:Piemonte e Lombardia fino a Lugano: LEPONTI, INSUBRI, SALASSI, AGONES, LIBUI, TAURINI, CAPILLATI, LIBICI, VENTAMOCORI, LAEVI, MARICI.
7.Tra Emilia e Lombardia: LANGENSES, CELEIATES.
8.Dalla Turbia al torrente Impero gli INTEMELI, capitale Ventimiglia.
1.Dall'Impero a Finale, ossia al torrente Pora, gli INGAUNI, capitale Albenga , e a tramontana di questi gli EPANTERJ (alta val Tanaro e val Bormida).
9.Dal Pora al torrente Lerone, tra Cogoleto e Arenzano i SABAZI, capitale Vadi Sabazi, oggi Vado. A nord gli STATIELLI con capitale Carystum, e i BAGIENNI nell'attuale Piemonte.
1.Dal torrente Lerone a Portofino, i GENUATI, capitale Genova, e a monte di essi nella alta val Polcevera i VETURII il cui dominio proseguiva fino a Voltri.
10.Da Portofino a capo Mesco, i TIGULI , con gli oppidi Tigulia e Segesta. A nord i VELEIATI .
1.Dal confine dei Tiguli a quello di Luni, gli APUANI, capitale Pontremoli. A nord, fino alla Garfagnana i FRINIATI e i CASUENTILLANI.
2.Al confine con la Toscana, vicino all'isola d'Elba (l'isola si chiamava Ilva): ILVATES.
I popoli Greco-italici della Cisalpina (etruschi-Greci e Liguri), suddivisi in molteplici trbù, furono celtizzati successivamente, soltanto per quanto riguarda l'aspetto culturale-tradizionale-linguistico-religioso- (riti funebri), ma anche per quanto riguarda gli usi e i costumi che erano in voga in quell'Europa celtica, ma non per quanto riguarda l'aspetto etnico/antropologico.
Questa celtizzazione avvenne gradualmente e quasi "pacificamente", grazie anche alle importantissime vie commerciali che si trovavano tra la Cisalpina, verso oltralpi e l'immediato imbocco all'Europa, non nego che le invasioni galliche in Cisalpina non ci siano mai state, dico solamente che l'imprinting preindoeuropea sopravvisse in maggioranza fino alla caduta dell'impero italico d'occidente.
Furono appunto le invasioni barbariche (indoeuropee), di popolazioni di etnia russa-scandinava-germanica e iranici, che generalmente sono ritenuti discendenti dei portatori della cultura kurgan di Andronovo, (vedi gli Sciti, i Cimmeri, i Saci, i Parti, gli Alani, i Sarmati) che invasero e colonizzarono (anche etnicamente) non solo la penisola italica, ma gran parte del continente Europeo, a cambiare in maniera drastica l'aspetto etnico/antropologico/culturale della Cisalpina.
A causa delle frequenti invasioni barbariche (specialmente i Longobardi) che contribuirono a determinare la forte differenziazione regionale nettamente percepibile ancora oggi, e della secolare frammentazione (di origine medioevale) del proprio territorio di insediamento, gli italiani poterono costituire uno stato nazionale unificato (il Regno d'Italia) solo nel 1861.
Recenti studi tendono peraltro a dimostrare che la popolazione originaria della penisola, malgrado le molte invasioni subite a causa dalla caduta dell'Impero italico d'Occidente, avrebbe mantenuto sempre una notevole superiorità numerica sui nuovi arrivati barbarici, anche se il centro nevralgico delle orde allogene risedette per lungo tempo in Cisalpina, ove reteggi entico/antropolocici/culturali e linguistici si possono benissimo riscontrare ancora oggi.