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  1. #1
    Lo Stato è un furto!
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    Predefinito Far West: un riuscito esperimento di anarco-capitalismo

    SE IL FAR WEST ERA ORDINE E LIBERTA'
    Il Domenicale, 14 giugno 2003
    di Guglielmo Piombini

    Articoli LDP - SE IL FAR WEST ERA ORDINE E LIBERTA'


    Lo stereotipo del Far West caotico e violento è duro a morire. Tutte le volte che la cronaca registra il caso di un cittadino che abbia cercato di difendersi con la pistola dall’aggressione di un malvivente, inevitabilmente i mezzi d’informazione parlano con tono allarmato di “scene da Far West”. Oppure, quando si scopre che una particolare questione non risulta ancora regolamentata fin nei dettagli da una delle centinaia di migliaia di leggi attualmente in vigore in Italia, non manca mai il politico di turno che si affretta a dichiarare che “occorre mettere fine al Far West legislativo”.
    Questi riflessi automatici non nascono solo dall’immagine romanzata tramandataci dal cinema, che della Conquista del West ha sempre dato eccessivo rilievo agli aspetti sensazionali e patologici trascurando la concreta realtà quotidiana, ma anche da una radicata mentalità “hobbesiana”, che dà per scontata l’esistenza di disordini e violenze ovunque il Leviatano statuale non si sia ancora affermato con il suo monopolio della forza.

    Da qualche decennio tuttavia i lavori di una nuova generazione di studiosi, mettendo in discussione tanti pregiudizi sul “Selvaggio West” sedimentati nel tempo, hanno chiarito che la Frontiera americana non era il regno della legge del più forte, ma un posto tutto sommato pacifico e civilizzato. Storici come William Davis, Russel Pritchard, Eugene Hollon, Frank Prassel hanno rilevato che i conflitti a fuoco coinvolgevano solo una esigua minoranza di “pistoleri”, mentre per milioni di persone comuni, a dispetto di una certa visione romantica, la vita sulla Frontiera era fatta soprattutto di monotonia e duro lavoro

    Uno di questi storici, Roger McGrath, dopo aver setacciato una gran quantità di archivi, giornali e testimonianze riguardanti alcune tra le più turbolente cittadine della Frontiera ai tempi della corsa all’oro, è arrivato alla conclusione che “certe nozioni tanto diffuse sulla violenza e la mancanza di leggi e giustizia nel Vecchio West non sono altro che un mito”, dimostrando dati alla mano (nel libroGunfighters, Highwaymen, and Vigilantes, University of California Press, 1984) che statisticamente nell’Ovest la violenza era meno diffusa non solo in confronto alle grandi città dell’Est, ma anche rispetto all’America attuale! Nel West venivano compiuti perlopiù crimini di poco peso, dato che la maggioranza degli arresti erano dovuti ad ubriachezza o cattiva condotta; i furti con scasso e le rapine a case e negozi erano estremamente rari; le rapine a treni o diligenze rappresentavano degli episodi isolati; più frequenti erano le sparatorie, che causavano però poco allarme tra la gente perché considerati in genere scontri “leali”.

    Di questo filone “revisionista” fa parte anche il bellissimo libro dello storico Andrew F. Rolle, Gli emigrati vittoriosi. Gli italiani che nell’Ottocento fecero fortuna nel West americano, recentemente pubblicato dalla Rizzoli. Nel racconto affascinante di tante storie di successo dell’immigrazione italiana nel West, Rolle dimostra che anche una comunità minoritaria come quella italiana, generalmente ritenuta svantaggiata rispetto alla dominante comunità yankee di ceppo anglosassone, riuscì a cogliere tutte le opportunità che la Frontiera offriva. Nel West questi poveri emigranti italiani divennero artefici del proprio destino, non vittime della discriminazione o della sopraffazione come sostenuto dalla storiografia di sinistra. Lungi dall’essere degli “sradicati” (uprooted), a costoro secondo Rolle si addice ben di più la qualifica di upraised, di “immigrati di successo”. Basti pensare che solo dalla prospera comunità mercantile italiana di North Beach a San Francisco venne fuori una mezza dozzina di milionari nati in Italia! Molti altri italiani si affermarono nella cultura, nella finanza, nel commercio e nell’industria, a conferma che chi si spingeva verso la Frontiera trovava la libertà di mettere a frutto le proprie capacità individuali, e migliorare la propria condizione, molto più di chi rimaneva nell’affollato Est o in Europa.

    Se per la maggior parte degli americani questa “emigrazione interna” verso il West fu, nelle parole di Rolle, “straordinariamente fortunata”, come si concilia tutto questo con la popolarissima idea negativa del “Selvaggio West”?

    La verità è che nelle terre dell’Ovest, malgrado l’assenza di un governo statale, non c’era affatto anarchia o assenza di leggi. Al contrario, i coloni si sentivano portatori di antiche consuetudini di libertà: le stesse che i rivoluzionari americani avevano rivendicato contro l’assolutismo “moderno” del re inglese, cioè i diritti ereditati dalla Common Law e le istituzioni d’autogoverno di origine medievale, che venivano trapiantate nelle comunità di frontiera. Lo stesso Frederick Jackson Turner, autore della più celebre analisi della Frontiera come momento fondativo del carattere americano (The Frontier in American Hustory, 1893), ricorda che nel West persisteva l’eredità europea, e che la storia americana andava intesa come uno sviluppo della storia d’Europa nelle condizioni nuove del Nuovo Mondo. Per Turner i pionieri che colonizzarono l’Ovest erano degli “idealisti sociali”, che fondavano le loro aspirazioni sulla fiducia nell’uomo comune e sulla prontezza a venire ad accordi, senza l’intervento di un despota paternalistico o di una classe che esercitasse il controllo su di loro.

    Ciò che rimaneva più impresso a tutti i primi viaggiatori europei negli Stati Uniti, dal celebre Alexis de Tocqueville al meno noto conte piemontese Carlo Vidua, autore di osservazioni acutissime sulla società americana dei primi decenni del XIX secolo, era proprio la capacità degli americani di risolvere ogni genere di problema attraverso l’associazione volontaria, unendosi per un fine comune (l’abbattimento di tronchi, la costruzione delle dimore, le opere caritatevoli, i raduni, l’organizzazione dei campi minerari, la mutua protezione e mille altre cose) senza l’intervento di istituzioni statali.

    Proprio a ragione dell’assenza o della eccessiva lontananza del governo centrale, anche la “Legge del West”, questo impasto di buon senso e tradizioni giuridiche anglosassoni la cui vigenza era profondamente sentita nella coscienza degli uomini della Frontiera, veniva fatta rispettare per mezzo di soluzioni approntate di volta in volta dalla società civile: libertà di portare armi, formazione di posse o comitati di vigilantes (famosi quelli di San Francisco e del Montana), nomina di sceriffi a contratto, cacciatori di taglie (i temuti bounty-killers), note agenzie investigative come la Pinkerton. Questi sistemi privatistici si dimostrarono estremamente efficaci nel proteggere le persone e le proprietà, tanto che due economisti, Terry Andersson e P.J. Hill, hanno definito il “non così selvaggio West” come un riuscito “esperimento americano di anarco-capitalismo”. A differenza di oggi nel Vecchio West la punizione per i criminali giungeva quasi sempre implacabile, e la vita dei fuorilegge non era per nulla facile. Non è un caso che nessuna delle bande più pericolose (James, Younger, Dalton, Clanton, Reno, Plummer, Mucchio Selvaggio) riuscì a farla franca.

    Contrariamente quindi ad ogni distorta raffigurazione, il Far West americano rappresentò nel XIX secolo il luogo in cui maggiori erano le possibilità per gli individui di vivere indisturbati, di seguire le proprie tradizioni, di creare le proprie comunità e di fare fortuna, perché al riparo da quel Leviatano statale che con le sue spogliazioni, irregimentazioni e guerre gigantesche ha funestato buona parte della storia moderna e contemporanea della civiltà occidentale. Non si dimentichi che, mentre nei territori statalizzati dell’Est un’infernale guerra tra Stati provocò dal 1861 al 1865 ben seicentoventimila morti, nel West le più gravi situazioni di violenza, durante le cosiddette “Guerre dei pascoli” (nel 1878 e nel 1892), non causarono che poche decine di vittime!

    S’impone infine un’ultima considerazione, basata sul buon senso: se la letteratura che enfatizza il carattere violento del West fosse veramente fondata, non si spiegherebbe come mai una fiumana continua di milioni e milioni di emigranti fossero disposti a sopportare grossi sacrifici pur di raggiungere quella Terra promessa.


  2. #2
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    Predefinito Re: Far West: un riuscito esperimento di anarco-capitalismo

    Ottimo, radunatevi tutti in qualche deserto del Nevada e costruite là la vostra Anarcokazzaria. Così qui si respira un pò.
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
    "Solo i ricchi possono permettersi il lusso di non avere Patria."- Ledesma Ramos
    "O siamo un Popolo rivoluzionario o cesseremo di essere un popolo libero" - Niekisch

  3. #3
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    Predefinito Re: Far West: un riuscito esperimento di anarco-capitalismo

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Ottimo, radunatevi tutti in qualche deserto del Nevada e costruite là la vostra Anarcokazzaria. Così qui si respira un pò.
    Il tuo nazional-socialismo l'abbiamo già visto all'opera negli anni Trenta e Quaranta, e ha rappresentato il punto più basso, infame e vergognoso che l'umanità abbia mai toccato in tutta la sua storia.

    La più caotica delle anarchie è infinitamente migliore di qualsiasi modello nazionalsocialista.

  4. #4
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    Predefinito Re: Far West: un riuscito esperimento di anarco-capitalismo

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Ottimo, radunatevi tutti in qualche deserto del Nevada e costruite là la vostra Anarcokazzaria. Così qui si respira un pò.
    In Italia siamo quattro gatti...non siamo noi che non facciamo respirare, ma voi Socialisti con le vostre tasse ridicole e le vostre assistenze sociali che hanno diseducato i cittadini al lavoro, al sacrificio, all'etica, alla morale. L'Italia è uno stato di donne che abortiscono dopo essersi fatte scopare da un negro la sera dopo gli esami di laurea, in spiaggia ubriache fradicie, un paese di eroinomani che si fanno fottere dai romeni, un paese dove lo zingaro conta più di un anziano Italiano, dove i cani sono più considerati dei bambini, un paese stroncato da tasse e burocrazia, un paese dove la la microazienda è vista come un problema di eccesso di partite IVA, un paese alla merce di Berlino. Non c'è niente di Anarcocapitalista in tutto ciò. E il Far West era un paradiso di prosperità e pace in confronto alla merda attuale. "Noi ragazzi dello zoo di Berlino": l'Occidente di oggi, degli ultimi 50 anni, è in quel film.
    Ultima modifica di John Orr; 26-02-14 alle 09:27
    Tu ne cede malis, sed contra audentior ito, quam tua te Fortuna sinet.


  5. #5
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    Predefinito Re: Far West: un riuscito esperimento di anarco-capitalismo

    Citazione Originariamente Scritto da Mister Libertarian Visualizza Messaggio
    Il tuo nazional-socialismo l'abbiamo già visto all'opera negli anni Trenta e Quaranta, e ha rappresentato il punto più basso, infame e vergognoso che l'umanità abbia mai toccato in tutta la sua storia.

    La più caotica delle anarchie è infinitamente migliore di qualsiasi modello nazionalsocialista.
    Tu non hai capito un caxxo e non vale la pena perder tempo. Il tuo nick da bimbominkia dice tutto.
    Adios.
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  6. #6
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    Predefinito Re: Far West: un riuscito esperimento di anarco-capitalismo

    Citazione Originariamente Scritto da John Orr Visualizza Messaggio
    In Italia siamo quattro gatti...non siamo noi che non facciamo respirare, ma voi Socialisti con le vostre tasse ridicole e le vostre assistenze sociali che hanno diseducato i cittadini al lavoro, al sacrificio, all'etica, alla morale. L'Italia è uno stato di donne che abortiscono dopo essersi fatte scopare da un negro la sera dopo gli esami di laurea, in spiaggia ubriache fradicie, un paese di eroinomani che si fanno fottere dai romeni, un paese dove lo zingaro conta più di un anziano Italiano, dove i cani sono più considerati dei bambini, un paese stroncato da tasse e burocrazia, un paese dove la la microazienda è vista come un problema di eccesso di partite IVA, un paese alla merce di Berlino. Non c'è niente di Anarcocapitalista in tutto ciò. E il Far West era un paradiso di prosperità e pace in confronto alla merda attuale. "Noi ragazzi dello zoo di Berlino": l'Occidente di oggi, degli ultimi 50 anni, è in quel film.

    Cazzate, l'assistenza sociale è sacrosanta.

    Non c'entra una mazza col Socialismo, caso mai con le troppe libertà e pure male usate.

    Non credo affatto che la microazienda sia vista come un problema, è che si piangono sempre addosso come se gli unici ad avere problemi fossero loro

    e appunto non c'entra una mazza col Socialismo

    Forse è come dici tu, ma neppure di socialista per come la vedo io

    E' una tua opinione

    Concordo, vedi risposta n.2
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    Predefinito Re: Far West: un riuscito esperimento di anarco-capitalismo

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio
    Tu non hai capito un caxxo e non vale la pena perder tempo. Il tuo nick da bimbominkia dice tutto.
    Adios.
    Giusto, meglio non perdere tempo con un fesso che scrive con le x e con le k.

  8. #8
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    Predefinito Re: Far West: un riuscito esperimento di anarco-capitalismo

    Citazione Originariamente Scritto da Mister Libertarian Visualizza Messaggio
    Giusto, meglio non perdere tempo con un fesso che scrive con le x e con le k.
    Meglio scrivere con le x e con le k, che scrivere idiozie come fai tu.
    Adios, imbecille.
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  9. #9
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    Predefinito Re: Far West: un riuscito esperimento di anarco-capitalismo

    Citazione Originariamente Scritto da Kavalerists Visualizza Messaggio

    Cazzate, l'assistenza sociale è sacrosanta.

    Non c'entra una mazza col Socialismo, caso mai con le troppe libertà e pure male usate.

    Non credo affatto che la microazienda sia vista come un problema, è che si piangono sempre addosso come se gli unici ad avere problemi fossero loro

    e appunto non c'entra una mazza col Socialismo

    Forse è come dici tu, ma neppure di socialista per come la vedo io

    E' una tua opinione

    Concordo, vedi risposta n.2
    Che il Far West fosse un periodo fecondo non è un opinione personale ma realtà, concretezza comprovata da dati reali. L'assistenza sociale tenuta a galla a forza di rapine al contribuente non è sacrosanta, è inciviltà, barbarie lanzichenecca, stupidità e ignoranza, rapina a mano armato, nazismo, nazionalsocialismo, socialismo, comunismo.
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  10. #10
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    Predefinito Re: Far West: un riuscito esperimento di anarco-capitalismo

    Citazione Originariamente Scritto da John Orr Visualizza Messaggio
    Che il Far West fosse un periodo fecondo non è un opinione personale ma realtà, concretezza comprovata da dati reali. L'assistenza sociale tenuta a galla a forza di rapine al contribuente non è sacrosanta, è inciviltà, barbarie lanzichenecca, stupidità e ignoranza, rapina a mano armato, nazismo, nazionalsocialismo, socialismo, comunismo.
    Ok, certo, come dici tu. Ah, nell'elenco hai dimenticato socialdemocrazia.
    Ultima modifica di John Orr; 03-03-14 alle 09:45
    "L'odio per la propria Nazione è l'internazionalismo degli imbecilli"- Lenin
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