Quale Unione Europea vogliamo - 3 alternative in caso di crisi locale.

Come deve comportarsi l'Unione, quando un'istituzione locale (comune, provincia, regione, stato membro) è in forte crisi o giunge al fallimento?

Ipotesi (1): “Ti dò un aiuto ma se non bastasse allora sono fatti tuoi”.
Stabiliamo che ogni istituzione locale debba pagare almeno l'80-85% della propria spesa (e del proprio debito) con le proprie tasse.
In caso di fallimento dell'istituzione locale, arriva l'Unione che paga solo per la parte percentuale restante: se questa non sarà sufficiente a risanare l'ente locale allora non importa, significa che l'ente locale dovrà rimboccarsi le maniche, risanarsi e rimettersi in moto con le proprie forze.
Questa soluzione si basa fortemente sul principio della responsabiltà locale.

Ipotesi (2): “Ti pago tutti i debiti ma ti commissario per un po'”.
In caso di fallimento dell'istituzione locale, arriva l'Unione che commissaria l'istituzione, risana tutto con tagli drastici e tutto ciò che serve per il risanamento, e, dopo un breve periodo di tempo, restituisce la sovranità all'istituzione locale.
Questa soluzione si basa soprattutto sul principio della sussidiarietà: se ce la fai allora bene, altrimenti arriva il potere centrale e gestisce tutto per un po'.

Ipotesi (3): “Modello italia”.
In caso di fallimento dell'istituzione locale, arriva l'Unione e paga tutti i debiti, senza limiti, senza pretendere niente in cambio, tanto i soldi crescono sugli alberi e nessuno vuole fare la figura del fascista licenziando gli amati dipendenti pubblici.
Insomma, quello che l'italia fa abitualmente con i suoi enti locali, come il comune di roma, la regione sicilia, eccetera.
Questa soluzione si basa sul principio: più debito pubblico = più amore.

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Io tendo a preferire la soluzione (1), piuttosto che la (2).
Invece escludo fermamente l'ipotesi (3).

Voi che ne pensate?