User Tag List

Pagina 1 di 4 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 34

Discussione: Epicuro

  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Epicuro

    ciao a tutti, è la prima volta che apro una discussione qui.
    la filosofia mi attrae parecchio e vorrei
    discutere con voi di una figura del pensiero antico latino che mi affascina molto: Epicuro.

    parliamone.

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    22 Jul 2012
    Messaggi
    16,478
     Likes dati
    3,162
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    101 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito Re: Epicuro

    comincia

  3. #3
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Epicuro

    beh, innanzi tutto devo dire di aver scoperto il pensiero epicureo per caso, anni fa, leggendo il filosofo francese Michel Onfray, il quale, partendo da Nietzsche, rielabora la filosofia edonista (e i suoi protagonisti) in chiave atea e antifideistica, a partire dall'antichità greca fino all'ottocento.

    e devo dire che è un pensiero che mi ha immediatamente colpito. Onfray sgombera il campo dagli equivoci: sottolinea come in realtà l'edonismo epicureo non ha nulla a che vedere con l'idea di edonismo che ci siamo fatti noi moderni, soprattutto del c.d. edonismo "reganiano" degli anni '80, che affonda le radici nella visione del mondo liberista e consumista; il mito del benessere e della felicità.
    L'edonismo di Epicuro è un'idea raffinata: mira al benessere in senso spirituale e non materialista. Naturalmente è prodromico al pensiero ateo, perchè parte dal presupposto che nessuna felicità è possibile laddove non si è liberi nel corpo e nell'anima.
    Lui suddivide i piaceri in necessari e non necessari: i primi riguardano la sfera vitale: mangiare, bere, dormire, avere un tetto in cui dormire ecc.
    i secondi, riguardano aspetti quali l'amicizia, l'amore, il sesso.
    in ultimo, mette i piaceri assolutamente non necessari, quindi da evitare, perchè inevitabilmente condurrebbero all'infelicità: il denaro, il lusso, l'onore e l'impegno politico.
    per Epicuro occorre inseguire soprattutto i primi, in alcuni casi i secondi, solo se non sono fonte di dispiaceri.
    l'edonismo epicureo mira alla felicità e alla serenità d'animo, e per raggiungere questo, occorre attuare una strategia dell'evitamento: evitare il dispiacere e la sofferenza.
    il pensiero epicureo ha molto in comune con il buddismo per molti critici e accademici.


    ps.complimenti per il tuo blog, Main.

  4. #4
    email non funzionante
    Data Registrazione
    22 Jul 2012
    Messaggi
    16,478
     Likes dati
    3,162
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    101 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito Re: Epicuro

    Citazione Originariamente Scritto da Bébert Visualizza Messaggio


    ps.complimenti per il tuo blog, Main.

    grazie

  5. #5
    email non funzionante
    Data Registrazione
    22 Jul 2012
    Messaggi
    16,478
     Likes dati
    3,162
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    101 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito Re: Epicuro

    io ricordo epicuro solo da due cose:

    1) gli studi liceali. in cui veniva presentato come una delle soteriologie del periodo ellenistico, insieme agli scettici e agli stoici. gli scettici alla lunga sono i miei preferiti. e quasi come un completamento etico alla lezione di democrito. oltre che ispiratore di catullo.

    2) da una scena di un film di de crescenzo quando parla di cristiani e marxisti. magari nel fine settimana te la trovo su youtube se c'è.


    personalmente non condivido con l'epicureismo la scarsa considerazione dell'impegno politico e degli affari.
    sono più per il "cittadino" che si impegna nella comunità ed attende anche ai suoi affari economici.
    non solo come sentire etico ma anche come convenienza personale ad occuparsi dell'ambiente intorno prima di avere brutte sorprese che non permettano più di stare tranquilli con i beni necessari e quelli secondari.

  6. #6
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Epicuro

    neanche io la condivido. o meglio, in condizioni in cui si rendesse utile e davvero funzionale. oggi come oggi, la vedo alla maniera epicurea. poi, epicuro a parte, credo che la comunità il "mio" impegno debba meritarselo

  7. #7
    email non funzionante
    Data Registrazione
    15 Aug 2013
    Località
    Tortuga
    Messaggi
    11,131
     Likes dati
    338
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    162 Post(s)
    Tagged
    13 Thread(s)

    Predefinito Re: Epicuro

    di epicuro non se ne frega nisciuno

  8. #8
    Cavaliere d'oro
    Data Registrazione
    12 Dec 2003
    Località
    L'ultima ridotta d'Italia
    Messaggi
    13,879
     Likes dati
    3,668
     Like avuti
    1,628
    Mentioned
    1 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Re: Epicuro

    nisciuno saresti tu? in verità epicuro ha detto le uniche cose ragionevoli da dire su questa esistenza che ci sfugge totalmente, il resto sono solo minchiate, mi spiace per chi "crede", ma non c'è niente oltre la cieca fede che consenta di "credere" a qualcosa di più del materialismo, al massimo lo possiamo sperare, lo possiamo perché è atroce vivere anche senza speranza, ma sperare non significa ad essere Certi.
    Quando le armi saranno fuorilegge, solo i fuorilegge avranno le armi

  9. #9
    Forumista senior
    Data Registrazione
    25 Apr 2009
    Messaggi
    1,354
     Likes dati
    529
     Like avuti
    871
    Mentioned
    8 Post(s)
    Tagged
    2 Thread(s)

    Predefinito Re: Epicuro

    Io penso che l'epicureismo sia stato ingiustamente sottovalutato, in epoca cristiana prima e moderna poi. Nell'antichità precristiana non è stato sottovalutato, lo stesso stoico Seneca ha parole di apprezzamento per Epicuro.
    In epoca moderna e restando in Italia, Evola, che epicureo non era per niente, pensava che i principi base dell’epicureismo sarebbero stati di grande aiuto a molti occidentali ed ha parole di apprezzamento per un certo epicureismo.

    Generalmente infatti l'uomo moderno occidentale (e ormai non solo) è ateo e si identifica esclusivamente con il proprio corpo. Crede di essere nato con il proprio corpo e di terminare con il proprio corpo.
    Per chi sente così quindi Epicuro offre molto, davvero molto, se ben compreso e vissuto.

    Epicuro non negava gli Dei, ma credeva che nella loro perfezione non si interessassero agli uomini. Quindi di fatto l'uomo era lasciato solo, se la doveva cavare da solo, nessuna vera provvidenza, nessun intervento divino. Non aveva senso pregare gli Dei, perché vivendo su un altro piano, molto distante da quello umano, non ci avrebbero ascoltato.
    Non negava l'anima, ma la riteneva mortale, una specie di conseguenza del corpo. In pratica, questo non è molto distante dal pensare che il pensiero , l'autocoscienza e soprattutto l’identità dell'uomo siano solo una conseguenza del proprio cervello, come fanno i più oggi e che quindi con la fine del cervello e del corpo finisca tutto.
    Epicuro accetta in pieno questa finitudine, non la rigetta. Ma non se ne turba affatto, non ce n’è ragione, ci insegna. Non solo, ma pur tenendo fermo tutto ciò per Epicuro l’uomo può raggiungere la perfetta felicità in questa vita, che sarebbe anche l’unica, in questa cultura.
    Ma in sintesi, come raggiungere la felicità? L’insegnamento pratico epicureo si può sintetizzare nel tetrafarmaco, ossia 4 principi da tenere sempre a mente ed applicare nella propria vita:

    1. Non temere gli Dei: Gli Dei infatti per Epicuro valgono al più solo come modelli di perfezione per il saggio, come una vetta di riferimento. Nella loro perfezione ed eterna beatitudine non possono capire l’uomo ed i suoi numerosi quotidiani problemi. Gli Dei nella loro sfera di azione sono buoni e perfetti ma sono lontani, non ci ascoltano. Il bene che irradia da loro è impersonale, simile al sole che illumina tutti indistintamente, ma non si curano di noi personalmente intesi, come il sole, che può anche scottare ed uccidere se non si è prudenti e ci si espone troppo al suo calore. Quindi bando ad ogni superstizione, ogni rito, ogni preghiera. Sono inutili. Gli Dei sono lontani ed al più valgono come modelli da seguire nella pratica della vita quotidiana, nient’altro. Questo significa anche bando ad ogni puerile timore relativo al post-mortem e all’aldilà, bando ad ogni inferno ed ad ogni paradiso. Gli Dei sono buoni e sono lontani, fine. Per un ateo modello basta sostituire la parola Dei con Dio e si ha non proprio l’equivalente, ma qualcosa di molto vicino; ai fini pratici l’equivalente.
    2. Non temere la morte: questo è il passo più famoso dell’epicureismo; l’uomo è mortale? Benissimo, questo significa che con la morte finisce tutto, niente più coscienza, niente più io. Non c’è più un io, un soggetto che deve sperimentare alcunché, né dolore, né piacere, né noia, niente. Quindi cosa temere? Solo finché si è in vita ci si illude che la morte sia un male, perché ci si immagina che con il sopraggiungere della morte si sperimenti un nulla, oppure in un aldilà, ci si immagina privi della vita, del piacere oppure nel dolore di un inferno, ma comunque ci si immagina sempre presenti, questo è il punto, ci si immagina come un io che sperimenta qualcosa; invece no, proprio l’assenza di un soggetto sperimentatore pone fine ad ogni problema. La fine di tutto è liberatoria per il singolo mortale. Quando c’è la morte non ci sono io, quando ci sono io non c’è la morte. Non ci incontriamo mai. Quindi perché temerla?
    3. Facile a procurarsi è il bene: il bene per Epicuro è quello del corpo, con cui identifica in sostanza l’uomo; ed Epicuro ricorda che al corpo dell’uomo alla fin fine basta poco, ossia non avere fame, non avere sete, non avere freddo. Mangiare quanto basta, bere acqua, avere un riparo, è tutto. Siamo molto lontani dall’edonismo moderno ma anche dalla svalutazione del corpo che si trova in alcune religioni. Epicuro dice: dai al corpo quanto basta e sarai libero da preoccupazioni e quindi felice. Non inseguire desideri inutili e controproducenti, che ti porteranno solo problemi su problemi, ti faranno sprecare energie e tempo, ti porteranno in potere altrui, ti imprigioneranno in una selva di questioni il cui unico risultato sarà quello di farti perdere l’autonomia e a libertà interiori e con esse la felicità. Mira a soddisfare i beni principali, relativamente facili da soddisfare quindi non desiderare altro e sarai felice. Modernamente si potrebbe aggiungere che, oltre agli eccessi nel mangiare e nel bere ogni altro eccesso a cui alcuni sottopongono il corpo, per esempio nella sfera delle droghe o del sesso, epicureisticamente è da rigettarsi, è un non bene, non perché ce lo dica un Dio, ma perché non ci conviene, ci allontana dalla felicità.
    4. Facile a tollerarsi è il male: qui per male si intende soprattutto quello fisico, il quale o finisce o ti finisce, col che si ritorna al punto 2): quando c’è la morte non ci sono io, quando ci sono io non c’è la morte. I mali psichici spariscono seguendo il tetrafarmaco.

    In un’ottica epicurea vivendo così si tiene in pugno l’essenziale della vita, vivendo così si padroneggia tutto ciò che conta nella vita e ben presto si raggiunge un’intima felicità che niente e nessuno potrà mai portar via. Cosa chiedere di più? Il più altererebbe questa perfetta felicità, introducendo idee false di sopravvivenza dopo la morte o desideri contro natura.
    Nell’antichità l’epicureismo conobbe una discreta fortuna; gli epicurei credevano nella famiglia e nell’amicizia, quindi facevano squadra e si aiutavano a vicenda anche nei momenti di difficoltà economica, come testimonia quel poco che ci è giunto dei loro epistolari. Non davano molta importanza alla politica, preferivano una vita appartata lontana dai turbini e dai desideri della vita pubblica. C’era una vastissima letteratura epicurea in merito a molte questioni, ma purtroppo è andato tutto perduto con la fine del mondo antico (in particolare in seguito ai diversi episodi di distruzione cui andò incontro la biblioteca di Alessandria) complice anche l’avvento del cristianesimo, che se poteva in qualche modo accettare e quindi salvare qualcosa del pensiero stoico, platonico o aristotelico non poteva accettare le fondamenta di quello epicureo.
    L’epicureismo inteso in questo senso può facilmente essere riadattato in chiave moderna. Evola per esempio parlava della capacità tracciare un limite nella propria vita, chiudendo le molte porte che “luciferinamente” potrebbero aprirsi sotto o anche sopra di noi e dentro quel limite essere signore e padrone, mirando a raggiungere una perfezione relativa.

  10. #10
    email non funzionante
    Data Registrazione
    22 Jul 2012
    Messaggi
    16,478
     Likes dati
    3,162
     Like avuti
    3,486
    Mentioned
    101 Post(s)
    Tagged
    8 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito Re: Epicuro

    Citazione Originariamente Scritto da Tular Visualizza Messaggio
    .Non temere la morte: questo è il passo più famoso dell’epicureismo; l’uomo è mortale? Benissimo, questo significa che con la morte finisce tutto, niente più coscienza, niente più io. Non c’è più un io, un soggetto che deve sperimentare alcunché, né dolore, né piacere, né noia, niente. Quindi cosa temere? Solo finché si è in vita ci si illude che la morte sia un male, perché ci si immagina che con il sopraggiungere della morte si sperimenti un nulla, oppure in un aldilà, ci si immagina privi della vita, del piacere oppure nel dolore di un inferno, ma comunque ci si immagina sempre presenti, questo è il punto, ci si immagina come un io che sperimenta qualcosa; invece no, proprio l’assenza di un soggetto sperimentatore pone fine ad ogni problema. La fine di tutto è liberatoria per il singolo mortale. Quando c’è la morte non ci sono io, quando ci sono io non c’è la morte. Non ci incontriamo mai. Quindi perché temerla?.

    in questo punto credo che epicuro sottovaluti un aspetto della paura.
    non si ha tanto paura dell'inferno e dello sperimentare il nulla
    ma di finire.
    ovvero, al di là delle lamentale quotidiane, si desidererebbe perseverare nello stato di esistente più a lungo possibile.

 

 
Pagina 1 di 4 12 ... UltimaUltima

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito