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  1. #1
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    Predefinito Piccola analisi del dominio nordico

    il Medioevo si concluse con la fine del feudalesimo e l'avvento dell'industrializzazione nel XVIII secolo.
    L'impero Romano della nazione Germanica, detto anche Heiliges Römisches Reich, termino nel 1806 con Francesco II d'Asburgo-Lorena ultimo imperatore, e l'inizio della rivoluzione francese di Napoleone Bonaparte, che riusci solo in parte ad estirpare i sistemi feudali di origine germanica in tutta Europa, cosa che nella penisola Italiana perdurarono ancora a lungo, a seguito della tarda industrializzazione, che poi colpi soltanto la parte settentrionale del paese.
    Ma davvero possiamo ritenerci del tutto fuori da queste epoche buie??
    Prima di tutto bisogna dire che le massicce ondate barbariche in Italia imbastardirono e imbarbarirono il tessuto etnico-sociale della penisola, facendolo regredire, provocando uno spaccamento e una divisione che si può notare benisso anche ai giorni nostri.

    La proto industrializzazione nacque nell'Inghilterra di metà settecento, già fortemente governata dalle classi aristocratiche (dominanti) anglosassoni, con l'invenzione del motore a vapore di Thomas Newcomen, che venne in seguito migliorato da James Watt, ingeniere britannico.
    Ma fu grazie alla nascente azienda automobilistica nordica che l'industrializzazione prese definitivamente piede in tutta Europa, eliminando gradualmente gli antichi sistemi dell'agricoltura feudalistica del medioevo Germanico.
    Nikolaus August Otto fu un ingegnere tedesco e inventore del primo motore a combustione interna a quattro tempi, ma il suo motore era troppo grande e pesante per essere applicato su mezzi di trasporto, ed era anche un motore di bassa potenza, il contributo maggiore lo diedero gli ingenieri teutonici Wilhelm Maybach e Gottlieb Daimler, dando un impulso fondamentale all'industria automobilista di allora, modificando e migliorando ulteriormente il motore a quattro tempi di Otto.
    Fu cosi che gli stessi fondatori ed esportatori delle società feudali germaniche, diedero inizio al processo di produzione industrialistico e capitalistico in tutto il mondo, arricchendo se stessi e la propria etnia ad ingenti somme di capitali nel proprio territorio, e continuando il proprio dominio imperialistico su tutta europa, opprimendo e impoverendo sempre piu la parte mediterranea.

    Le società in cui viviamo al giorno d'oggi non sono nient'altro che il continnum di quelle medioevali, con l'aggiunta della tecnologia che viene applicata sopratutto nel settore industriale.
    Poco è sopravvissuto del mondo classico antico (Greco-Italico), quasi nulla direi, a parte gli apparati che riguardano il settore giuridico-legislativo, politico-senatoriale, urbanistico e infrastrutturale, ma tutto il resto penso che abbia una forte impronta nordica-indoeuropea (barbarica), tanto è vero che furono loro che plasmarono una volta per tutte e in maniera definitiva, quello che oggi in molti chiamano "il mondo civile e civilizzato"
    ,
    Il primo reich dei sistemi feudali (Heiliges Römisches Reich), che poi conflui e continuò in parte all'interno della Chiesa Cattolica indoeuropea, con il secondo reich, (che per me coincide con l'inizio della vera industrializzazione, ovvero, quella automobilistica/industria del motore), ed il terzo reich Nazista, servirono anche per agevolare l'introduzione di quegli elementi che faranno poi da fondamenta al pensiero eurocentrico: patriarcato nordico indoeuropeo, rivendicazione femminista-matrialcale nordica indoeuropeaa, classismo nordico indoeuropeo, autorità nordica indoeuropea, gerarchia nordica indoeuropea, sistemi castali nordici indoeuropei, oligarchie nordiche indoeuropee, razzismo omofobico e sessismo nordico indoeuropeo, e xenofobia nordica indoeuropea.
    Ci troviamo dunque all'alba del quarto regno Germanico, un regno non piu fatto da oppressioni e conquiste militari, ma da un controllo bancario-economico e finanziario tutto teutonico, grazie anche alla creazione dell'Unione Europea e dell Euro.
    Ultima modifica di GILANICO; 29-03-14 alle 11:43

  2. #2
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    Predefinito Re: Piccola analisi del dominio nordico

    L'invenzione e la continua perfezionalizzazione del motore contribui a cambiare radicalmente la società, facendoci entrare nell'era di questo "medioevo" (almeno per quanto riguarda questa parte dell'Eurasia) "moderno" e modernizzato.
    Tantissimi furono i posti di lavoro nuovi e legati sempre al motore stesso, basti pensare alle imprese di asfaltaggio stradale, alle imprese di costruzione delle autosrade, alle scuole guida, alla lavorazione dei metalli per formare la carrozzeria delle macchine (e non solo), alla compravendita delle macchine stesse, allo studio della segnaletica stradale, al codice stradale, all'uso di motori innestati su navi, sugli aerei e applicati anche nelle stesse macchine industriali, successiva nascita della catena di montaggio e via dicendo...

  3. #3
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    Predefinito Re: Piccola analisi del dominio nordico

    l'industrializzazione e la plebeizzazione sono il frutto dell'economicismo e e dell'ideologia mercantile, tutte di origine prettamente giudaica e plebea, non a caso la nazione che si è borghesizzata più in ritardo rispetto alle altre è la Spagna cattolica dove i signori feudali mantennero il loro potere e scacciarono in tempo i giudei dalla spagna (i giudei furono il primo tessuto borghese in Spagna che venne appunto stroncato in tempo), quanto al resto dell'europa la zona tedesca permise ai giudei di restare e questi formarono le prime famiglie borghesi assieme a quelle famiglie d'origine servile che avevano abbracciato il proto-capitalismo dell'epoca. Caso a parte è l'inghilterra che possiamo dire sia la terra madre dei mali d'Europa, l'unico luogo in cui l'aristocrazia abbraccio per prima i valori plebei del denaro e della materia, basti notare che in europa le zone ad aver subito questo male sono quelle vicine all'inghilterra, la povera francia formulò l'illuminismo avendo come esempio i razionalisti inglesi. Altro caso particolare ed esemplificativo: baruch spinoza, razionalista in olanda ed ebreo sefardita scacciato dalla Santa Spagna nata dalla Reconquista.

  4. #4
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    Predefinito Re: Piccola analisi del dominio nordico

    Dovrebbe andare più indietro di cosi, la storia è ben più lunga ed articolata di quello che vuole far intendere lei.

    E' troppo facile delegare tutto il male del capitalismo ai Giudei, specialmente in Europa, gli indoeuropei nordici contribuirono maggiormente al processo di industrializzazione capitalistica e patriarcalistica dell'Europa, come del resto la suddivisione delle classi sociali.

  5. #5
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    Predefinito Re: Piccola analisi del dominio nordico

    ma distingua bene, l'indoeuropeo divide non in classi sociali ma in ordini in varna sacri ed immutabili, le classi sociali sono un frutto della modernità con la loro mobilità, i giudei hanno portato il capitalismo nei cui confronti l'uomo indoeuropeo ha sempre provato disprezzo, le faccio notare come presso i romani le gens patrizie si dicessero discendenti ognuna da qualche Dio (la romilia ad esempio da Marte) ed all'inizio della storia di roma i matrimoni tra patrizi e plebei erano proibiti, la stesa cosa avveniva in india dove gli arii dicevano di discendere dal dio del vento ed erano proibiti i matrimoni fra le prime due caste i bramini e gli kshatriya (discendenti degli dei ) con i vashiya cioè i mercanti ed in generale chi si occupava di economia (anch'essi arii ma non-nobili) ed infine gli shudra (servi) e gli intoccabili fuori casta (entrambi discendenti dei dravida del nord sconfitti). L'uomo indoeuropeo non guarda al al denaro la sua non è una volgare divisione materiale ma una divisione dello spirito, il censo non conta nulla, la divisione per censo è un frutto della plebeizzazione e della giudeizzazione (non a caso per il cristianesimo dirsi figli di dio, intendo come suoi discendenti diretti è peccato, così come secondo il cristianesimo siamo "tutti figli di dio" in quanto tutti una sua creazione) il cristianesimo delle origini è egualitario e quindi volgarizzante, non a caso a convertirsi al cristianesimo erano gli strati più infimi della popolazione, stessa cosa è accaduta in India il secolo scorso ed ancora prima col buddismo, i primi convertiti erano i fuori casta, ed in europa ad abbracciare il giacobinismo ed il marxismo contro l'aristocrazia fedele al cristianesimo (arianizzato) medioevale erano i plebei ed i borghesi.

  6. #6
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    Predefinito Re: Piccola analisi del dominio nordico

    il MedioEvo termina quando la classe borghese prende il potere anche a livello istuzionale a scapito della nobiltà
    i borghesi sono presenti già nel XII e XIII secolo, in alcune città europee ma occupano uno spazio alternativo a quello politico, e per accedere a questo devono comprare cariche nobiliari, salvo casi rari, come l'esempio di Firenze governata dai "grassi"...
    questo andazzo va avanti per secoli, fino alla Rivoluzione Francese, da quel momento in poi cominciano ad accedere alle cariche pubbliche senza passare dalla nobiltà e continuando a restare borghesi

    messi di fronte alla gara a chi produce più ricchezza i borghesi strabattono i nobili, abituati alla rendita terriera, la domanda da porsi è perciò perchè i borghesi abbiano impiegato 5 secoli prima di rendersi conto di essere una classe a sè e prendere il potere

    risposta mia:
    la cartamoneta, che libera il denaro dalla costrizione materiale di oro, argento etc
    e la rivoluzione industriale, che libera la produzione dalla semplice energia idraulica e muscolare (umana, animale)

    fino ad allora i borghesi si sono sempre dovuti fermare ad un certo punto, c'era sempre un limite al profitto e all'accumulazione capitalistica, dopo il '700 non più
    PATRIMONIALE PROGRESSIVA SU IMMOBILI, DEPOSITI, PRODOTTI FINANZIARI, RENDITE E SUCCESSIONI!

  7. #7
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    Predefinito Re: Piccola analisi del dominio nordico

    Non capisco cosa centri la borghesia con questo discorso...
    I borghesi, in quanto tali, sono da sempre stati fuori casta, e quindi, non di sangue aristocratico.
    D'altra parte, è pur vero che gran parte dell'alta aristocrazia che da sempre è stata presente in Europa, discenda da popolazioni indoeuropee, dal momento che furono proprio loro a trapiantare i sistemi castali, oligarchici e piramidali, sia in Europa che in Asia.


    Alla base dell'industrialismo capitalistico Europeo non ci sono di certo i Giudei, se cosi fosse, al posto dei popoli nordici ci sarebbero stati loro al potere in cima economico/finanziario di questa parte del continente.

    Io vedo soltanto che i popoli del nord Europa si arricchiscono sempre più, mentre la parte del mediterraneo affonda sempre più.

    In pratica mi sta dicendo che i popoli nordici dovrebbero ringraziare i loro nemici più odiati di tutti per averli fatto scoprire il potere del capitalismo monetario???

    I sistemi aristocratici patriarcali e guerrieri dell'antica Roma, sono molto simili ai sistemi patriarcali dell'aristocrazia guerriera degli antichi popoli germanici, come del resto i sistemi tripartitici degli indoari.
    La differenza si nota tra sistemi aristocratici-patriarcali e guerrieri leggermente più evoluti, con sistemi aristocratici-patriarcali e guerrieri su modelli ancora primitivi (vedi gli antichi popoli germanici e via dicendo).

  8. #8
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    Predefinito Re: Piccola analisi del dominio nordico

    questo perchè l'aristocrazia dominante era legata ai principi sacri e spirituali, non all'accumulo materiale, c'è una gigantesca differenza tra la divisione in classi è quella in ordini (o varna magari) la prima è esclusivamente e volgarmente terrena, la seconda è legata al volere od al principio divino. Ha ragione robert del resto, teoricamente in europa c'era un'ordine per i borghesi ed era la carica di "notabile", che serviva a distinguerli dai nobili, ma purtroppo la mancata applicazione di questo principio ha portato la contaminazione tra le fila dell'aristocrazia, tra l'altro altra cosa grave della borghesizzazione è legata proprio all'originario significato di borgo cioè città, l'inurbamento dei servi ne ha permesso l'emancipazione dalla servitù, i loro avi si emanciparono (o meglio vennero emancipati, considerando la loro intrinseca debolezza non avrebbero potuto farlo da soli) ed i loro discendenti colmi di presunzione presero per loro il potere. Del resto la rivoluzione francese è il frutto della debolezza del'aristocrazia o meglio d'una sua parte, fu colpa della passività di Re Luigi XVI, al contrario del Conte D'Artois (futuro Carlo X di Francia) che si adoperò fin da subito per schiacciare la plebe empia e ribelle. Ma lo Spirito prescinde la Materia così come la Monarchia prescinde il singolo Monarca.

  9. #9
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    Predefinito Re: Piccola analisi del dominio nordico

    L'unica forma di capitalismo accettabile è stata quella dell'impero tedesco e quella dell'impero giapponese, in quelle due società nonostante uno sviluppo scientifico ed industriale ultra moderno (che alla fine ha comunque portato la rovina su quei popoli) è stato compensato da una massiccia occupazione dei posti di governo dall'aristocrazia terriera, aristocrazia di sangue dei posti di governo come dei quadri militari dell'esercito relegando i borghesi alla produzione e fuori dall'organizzazione, un feudalesimo archeo-futurista diciamo. L'errore che ha impedito di mantenere il sistema come tale è stata la diffusione dell'istruzione tra i ceti inferiori più strettamente plebei cioè gli operai (l'analfabetismo tra i contadini era ancora diffuso suppongo) la diffusione dell'istruzione tra gli operai ha permesso ai diciamo più "dotati" tra loro di apprendere teorie pericolose come il marxismo o il liberalismo, ma qui appunto sta il problema dell'appoggiarsi alla borghesia, il borghese (che non è analfabeta) può inquinare la mente del contadino o dell'operaio per indurlo a ribellarsi al suo signore, ed usare la forza degli operai per appoggiare la sua rivoluzione borghese, praticamente quello che è successo nella rivoluzione francese.

  10. #10
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    Predefinito Re: Piccola analisi del dominio nordico

    Citazione Originariamente Scritto da El Gran Capitan Visualizza Messaggio
    questo perchè l'aristocrazia dominante era legata ai principi sacri e spirituali, non all'accumulo materiale, c'è una gigantesca differenza tra la divisione in classi è quella in ordini (o varna magari) la prima è esclusivamente e volgarmente terrena, la seconda è legata al volere od al principio divino. Ha ragione robert del resto, teoricamente in europa c'era un'ordine per i borghesi ed era la carica di "notabile", che serviva a distinguerli dai nobili, ma purtroppo la mancata applicazione di questo principio ha portato la contaminazione tra le fila dell'aristocrazia, tra l'altro altra cosa grave della borghesizzazione è legata proprio all'originario significato di borgo cioè città, l'inurbamento dei servi ne ha permesso l'emancipazione dalla servitù, i loro avi si emanciparono (o meglio vennero emancipati, considerando la loro intrinseca debolezza non avrebbero potuto farlo da soli) ed i loro discendenti colmi di presunzione presero per loro il potere. Del resto la rivoluzione francese è il frutto della debolezza del'aristocrazia o meglio d'una sua parte, fu colpa della passività di Re Luigi XVI, al contrario del Conte D'Artois (futuro Carlo X di Francia) che si adoperò fin da subito per schiacciare la plebe empia e ribelle. Ma lo Spirito prescinde la Materia così come la Monarchia prescinde il singolo Monarca.
    Non è affatto vero, erano aristocrazie dominanti, e quindi non democratiche e civili, dove il popolo più bellicoso e retrogrado vince e domina, sottomettendo gli altri.
    Le aristocrazie dominanti romane (indoeuropee) erano anche tecnologicamente più avanzate sotto la questione bellica-militare, grazie anche al contributo che diedero i Greci antichi, e dei loro inventori in ambito bellico-militare e strategico, dove l'Impero Romano non fece altro che perfezionare sempre più queste cose.
    Ultima modifica di GILANICO; 19-04-14 alle 16:05

 

 
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