Lavorare meno: il modello olandese

[Regina di Coppe]

Abito in una casa normalissima. Pago un mutuo e anche le bollette. Ovviamente ci vivo con altre persone, per cui divido le spese.

è proprio come dicevo: il part-time non consente di essere autosufficienti, occorre sempre dividere le spese con altri, altrimenti non si arriva a fine mese.
e' questo il punto, figurati, se il potere d'acquisto di un reddito part-time fosse sufficiente a vivere per conto proprio o metter su famiglia, tutti preferirebbero lavorare meno ore!

ma davvero sono un soggetto così interessante ?
A me interessava sapere cosa ne pensavate di ridurre l'orario di lavoro e consumare meno

visto che dai messaggi che hai scritto sembri una persona attenta all'ambiente e agli sprechi, perché non vieni a scrivere anche da queste parti?

Energia, Ecologia e Ambiente





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[TEBELARUS]

Perché fermarsi a 30? Io dico 20, e quindi l'incivile sei tu. Anzi, meglio ancora 10 ore di lavoro alla settimana.

E se uno propone 5 ore e fa fare a me la figura dell'incivile?

Basta, ho deciso: sostengo fortemente 1 ora al massimo di lavoro alla settimana per legge. E' un obiettivo di civiltà.

C'è scritto nel link.
Se ti interessa davvero la questione prima lo leggi attentamente, poi fai domande pertinenti.
Altrimenti continua pure a sostenere i tuoi dogmi assurdi che rendono la vita una merda a quasi tutti i lavoratori.
Io ho analizzato la questione in modo approfondito e sostengo quello che ho scritto. Se tu lo trovi incivile allora è tuo diritto avere questa opinione, ma francamente non me ne frega una sega, io continuo a pensare di essere civile e continuo a pensare che chi è contro le 30 ore non capisce niente.

[pedro]

Metà dei prof. erano più giovani di me.
Cmq l'invidia fa male al fegato

si', vabbe', ora siamo passati da "laggente non sanno, altrimenti sarebbe d'accordo con me" a "non sei d'accordo con me, allora sei invidioso" (de che?)
considera che, esattamente come hai fatto tu, anch'io mi sto laureando per gioco, per puro consumismo.

[pedro]

ad esempio a me non serve il condizionatore, perchè non muoio e non mi sento male anche quando a casa mia (fuori) ci sono 40 gradi.
Un altro può dirmi: sì, ma io voglio stare meglio". Ok, però non è che "ti serve".

sei seria quando dici che il condizionatore di mia madre e' piu' inutile (ancora non abbiamo capito che vuol dire) delle nostre lauree?

[Hermes]

Invece sono cose che farebbero parte del costo del lavoro.

Se il lavoratore cinese non ha ferie, malattie e pensione, no, ovviamente non fanno parte del costo del suo lavoro. Il costo di una cosa mica è scritto nella pietra.

Noi europei, però, acquistiamo solo se il prezzo è basso, quindi l'imprenditore cinese, per dare un prezzo basso sfrutta i lavoratori, se ne frega delle norme ambientali e dell'inquinamento.
Ma non solo i cinesi.

No, e no.
L'imprenditore cinese non sfrutta nessuno, fa offerte che possono essere accettate o rifiutate (pagandone il prezzo). Come tu rifiuti le offerte di lavoro full time accettando un tenore di vita inferiore, così il cinese può rifiutare di lavorare in fabbrica e restare in campagna a fare il contadino, trovarsi un altro lavoro o in alternativa anche morire di fame (il cinese cerca di sopravvivere perchè lo vuole, e per questo è disposto a sostenere un costo, mi ca è costretto).

E riguardo alle norme sull'ambiente, ovviamente in Cina non si applicano quelle italiane, e dubito che il governo cinese permetta di non rispettare le sue stesse leggi.

Ad esempio prendi l'industria americana dell'auto. Per la fusione di certi metalli serve il carbone vegetale che viene fatto nelle fornaci del Mato Groso do Sul dagli schiavi.
La gara al ribasso senza regole nel mercato dell'auto, genera la schiavitù in Brasile.
E non sto parlando di sfruttamento, ma di schiavitù vera e propria. Ossia gente che viene portata in mezzo al nulla, sequestrato ogni documento, non possono allontanarsi, lavorano in condizioni estreme senza nessun diritto e praticamente ci crepano nelle fornaci.

La responsabilità della schiavitù nel Mato Grosso è degli schiavisti e nessun altro. Al massimo si può estendere al governo brasiliano per la sua incapacità o mancanza di volontà nel reprimerla. La gara al ribasso non è un soggetto intelligente, e non può avere responsabilità di niente, come non ce l'ha un terremoto.

[Druuna]

Il condizionatore mi serve per stare meglio, come mangiare ci serve per sopravvivere. Le cose sono mezzi e servono sempre in relazione dei fini che sono i desideri (voglio stare meglio; voglio sopravvivere). Per dire, se non vuoi sopravvivere allora nemmeno mangiare ti serve. Il tuo discorso, come quello di tutti quelli che parlano di valore oggettivo, porta c concludere che i tuoi desideri sono in qualche modo superiori o più veri di quelli degli altri.

Ti sbagli: "stare meglio" è opinabile. Sopravvivere no.

La scala di comfort dipende da come siamo abituati.
Un americano che è abituato ad avere condizionamento a randa ovunque, chili di ghiaccio, tonnellate di cibi iperzuccherati e ipersalati, starebbe "male" senza condizionatore, senza ghiaccio, senza sale e zucchero. Perchè ha il corpo di un'ameba allevata in una vasca per funghi, è completamente succube di quelle cose. Il suo corpo non si è adattato ad altre condizioni. Mentre io sto benissimo, anzi sto "meglio" senza quelle cose, perchè il mio corpo è abituato a termoregolare e ad apprezzare altri sapori e le bevande senza ghiaccio.
E' come uno che da quando è piccolo, lo costringi a stare in sedia a rotelle e non lo fai mai imparare a camminare, anche se ha le gambe buone.
Certo camminare è uno sforzo, ma se non ti sforzi mai diventi un obeso paraplegico anche se hai le gambe perfettamente normali.

La sedia a rotelle non "ti serve". Ti servono le gambe e muovere il culo.

[Druuna]

La responsabilità della schiavitù nel Mato Grosso è degli schiavisti e nessun altro. Al massimo si può estendere al governo brasiliano per la sua incapacità o mancanza di volontà nel reprimerla. La gara al ribasso non è un soggetto intelligente, e non può avere responsabilità di niente, come non ce l'ha un terremoto.

Il problema invece è proprio questo: noi ci rifiutiamo di assumerci la responsabilità delle conseguenze delle nostre azioni.
Gli schiavisti agiscono in relazione al mercato, il quale agisce per soddisfare dei bisogni creati artificialmente, ai quali la gente non si oppone perchè ha completamente ceduto il cervello al consumismo come pensiero unico.

la gara al ribasso è una precisa scelta politica, ed è responsabilità tanto dei politici quanto di quelli che li votano e che non contestano queste scelte.

se ognuno scarica barile, è ovvio che tutto è perfettamente equivalente.
Lo so che per te è accettabile, ma mi spiace per te, non è sostenibile. Non c'entra un giudizio di moralità o "razionalità", c'entra proprio una pragmatica valutazione di sostenibilità concreta di questo sistema.

[Hermes]

Nella tua conclusione è implicita una premessa: che la persona abbia le informazioni complete per valutare l'utilità nell'avere la cosa, nel ripararla o nel buttarla.
Al 99% la tua premessa implicita è falsa.

Nessuno ha informazioni complete riguardo a niente. Se avere informazioni complete fosse un prerequisito per agire in modo razionale nessuno sarebbe mai razionale. Per chiarire, nessuno significa nemmeno te, quindi sarebbe irrazionale riparare invece che buttare. Non serve un genio per capire che è una linea di ragionamento demenziale, che non porta da nessuna parte. Una qualsiasi definizione sensata (che abbia riscontro nel mondo reale) di razionalità deve comprendere la possibilità di agire con informazioni incomplete. Del resto questo è smentito anche dall'esperienza comune: malgrado l'assenza di informazione completa le azioni che si concludono con un errore sono una minoranza, per la semplice ragione che le azioni devono ripetute, se un'azione porta ad una conseguenza negativa non verrà ripetuta. Se compro un prodotto convinto che mi sia utile e non lo è, non lo compro più.

[Druuna]

sei seria quando dici che il condizionatore di mia madre e' piu' inutile (ancora non abbiamo capito che vuol dire) delle nostre lauree?

Dipende: se tua madre muore senza condizionatore, allora serve.
A me, oggettivamente, non serve.
oltretutto, basta costruire le case con un isolamento decente e non serve proprio a nessuno.
Ad esempio mio padre, che ha costruito la sua casa nel 1976, ha previsto un isolamento dei muri tale che d'estate lui ha 10 gradi in meno all'interno, senza bisogno di niente.
Conclusione: non ci voleva un genio, già negli anni '70 a capire che isolando i muri si potevano fare case molto confortevoli e a impatto zero. Ergo, significa che si sono fatte delle precise scelte politiche ed economiche, non per far star bene la gente, ma per indurli a comprare condizionatori, consumare energia, spendere soldi, fare rifiuti, ecc. ecc.

[Hermes]

Ti sbagli: "stare meglio" è opinabile. Sopravvivere no.

La scala di comfort dipende da come siamo abituati.
Un americano che è abituato ad avere condizionamento a randa ovunque, chili di ghiaccio, tonnellate di cibi iperzuccherati e ipersalati, starebbe "male" senza condizionatore, senza ghiaccio, senza sale e zucchero. Perchè ha il corpo di un'ameba allevata in una vasca per funghi, è completamente succube di quelle cose. Il suo corpo non si è adattato ad altre condizioni. Mentre io sto benissimo, anzi sto "meglio" senza quelle cose, perchè il mio corpo è abituato a termoregolare e ad apprezzare altri sapori e le bevande senza ghiaccio.
E' come uno che da quando è piccolo, lo costringi a stare in sedia a rotelle e non lo fai mai imparare a camminare, anche se ha le gambe buone.
Certo camminare è uno sforzo, ma se non ti sforzi mai diventi un obeso paraplegico anche se hai le gambe perfettamente normali.

La sedia a rotelle non "ti serve". Ti servono le gambe e muovere il culo.

Nell'esempio che hai fatto non c'è niente di opinabile: l'americano sta oggettivamente meglio in quelle condizioni, come tu stai oggettivamente meglio in altre. E lo stesso si può dire della sopravvivenza: io sopravvivo tranquillamente mangiando noci, uno allergico morirebbe.