Sì, per voi l'Argentina doveva mantenere la parità del Peso col Dollaro.
Che poi dopo siano stati fatti altri errori, nessuno lo nega.
Sì, per voi l'Argentina doveva mantenere la parità del Peso col Dollaro.
Che poi dopo siano stati fatti altri errori, nessuno lo nega.
“Senza dualità dei sessi, niente matrimoni, senza matrimoni niente famiglie, senza famiglie nessuna società, l’individualismo puro è tirannia”.
Pierre Joseph Proudhon
Il problema e' che non puoi mantenere la parita' col dollaro e pensare di poter fare politiche monetarie espansive. La parita' col dollaro ha un senso, perche' uno stato che ha una banca centrale con reputazione scarsa (Argentina o Italia) puo' importare la serieta' di una banca centrale straniera, proprio perche' non puo' piu' avere una politica monetaria autonoma.
Una sola moneta, un solo popolo, una sola banca centrale. Magica europa!
“Senza dualità dei sessi, niente matrimoni, senza matrimoni niente famiglie, senza famiglie nessuna società, l’individualismo puro è tirannia”.
Pierre Joseph Proudhon
Argentina - WikipediaIl presidente Carlos Menem, nel 1991, impose un tasso di cambio fisso tra Peso e Dollaro per fermare l'iperinflazione e adottò delle estese politiche basate sul mercato, smantellando le barriere protezioniste e le regolamentazioni degli affari, e implementando un programma di privatizzazioni. Queste riforme contribuirono a un significativo aumento degli investimenti privati internazionali e con una recessione che toccò l'apice intorno alla fine degli anni novanta. Fu allora che debito estero, disoccupazione, corruzione e malcontento sociali arrivarono a livelli epocali.
Le amministrazioni di Menem e de la Rúa fronteggiarono una diminuita competitività nelle esportazioni (dovuta alla forzata parità del peso con il dollaro), conseguenti massicce importazioni che danneggiarono l'industria nazionale e ridussero l'impiego, un deficit fiscale e commerciale cronico, e il contagio di diverse crisi economiche. La crisi finanziaria asiatica del 1998 causò una fuoriuscita di capitale che sfociò nella recessione e culminò nella crisi economica argentina del novembre 2001. Un mese più tardi, le pesanti rivolte che si scatenarono in tutto il Paese costrinsero de la Rúa a dimettersi.
Nel giro di due settimane, quattro presidenti si avvicendarono in rapida successione, fino alla nomina ad interim di Eduardo Duhalde come presidente dell'Argentina, da parte dell'assemblea legislativa, il 2 gennaio 2002 l'Argentina fu costretta ad ammettere la manifesta impossibilità di far fronte agli impegni economici presi con gli altri stati, (default sulle sue obbligazioni internazionali). L'ancoraggio del Peso al Dollaro, vecchio di quasi undici anni, e ormai palesemente controproducente, venne abbandonato. Tuttavia l'improvviso distacco della moneta argentina dalla parità con quella statunitense, ancoraggio che da tempo non era più realistico, la riportò immediatamente ai suoi valori reali, producendo un grosso deprezzamento della valuta (ridotta nel giro di pochi giorni ad un terzo circa del suo valore iniziale) e un conseguente altissimo picco di inflazione. La crisi provocò per mesi un quasi totale blocco dell'economia, con un drammatico aumento di disoccupati e di nuovi poveri, una crisi di liquidità del sistema, un aumento della piccola criminalità e di atti di vandalismo contro banche ed esercizi commerciali, un'allarmante instabilità sociale.
Impostando un tasso di cambio più flessibile, la nazione riuscì ad attuare nuove politiche: tra le principali la reindustrializzazione, un quantitativo più alto di esportazioni ed importanti surplus fiscali e commerciali. Già nel 2002 l'economia locale cominciò a stabilizzarsi; nel 2003 fu eletto presidente Néstor Kirchner. Durante il suo periodo di governo l'Argentina è riuscita a ristrutturare il debito in default e a ripianare il debito con il FMI: fu inoltre imposto uno sconto del 75% su molte obbligazioni (tale operazione ha poi portato a condanne in tribunali tedeschi e statunitensi). Infine, molte imprese che in precedenza avevano carattere privato sono state nazionalizzate.
Per combattere l'inflazione insomma si sono creati mille altri problemi.
Che poi finita la parità tra peso e dollaro si è ripristinata subito la situazione economica precedente. Quindi è dimostrato che il cambio fisso non cambia nulla a livello reale ma semplicemente nasconde, sulla carta, i problemi esistenti e ne crea altri.
Ultima modifica di Massimo Piacere; 20-04-14 alle 17:37
“Senza dualità dei sessi, niente matrimoni, senza matrimoni niente famiglie, senza famiglie nessuna società, l’individualismo puro è tirannia”.
Pierre Joseph Proudhon
Anche la svalutazione e l'inflazione nascondono i problemi della competitività e della produttività. L'unico modo per far crescere un paese è aumentare la produttività del privato / pubblico.
L'argentina attuale è un paese a pezzi.
http://www.europaquotidiano.it/2014/...llo-argentina/
Ultima modifica di Contediculagna; 20-04-14 alle 18:51
Una sola moneta, un solo popolo, una sola banca centrale. Magica europa!
L'inflazione penalizza soprattutti le banche che fanno credito e chi ad esempio vive di rendita. Di per sé non è un male,anzi molti economisti ritengono che sia buona un'inflazione su livelli medi, il problema è quando si trasforma in iperinflazione. L'iperinflazione si è sempre verificata in periodi di instabilità politica e quando l'economia di un paese era abbastanza a terra.
Così accadde in argentina dopo la dittatura.
Per quanto riguarda la situazione attuale non ti so dare un giudizio. L'inflazione è vero sta ricominciando a salire vertiginosamente, ma non penso torni ai livelli dei decenni scorsi. All'epoca l'Argentina era indebitata verso l'estero e per far fronte ai debiti stampava moneta. Ora questo problema non c'è più, almeno credo.
Devi anche tener conto che l'economia argentina esporta principalmente materie prime, e non manifattura come noi. Per cui il sistema economico è sensibile alle variazioni dei prezzi delle materie prime, che sono valutate in moneta pregiata e non certo in Peso.
Insomma con noi hanno poco a che fare, noi siamo trasformatori. Siamo più avvantaggiati.
Comunque Grillo non è anti-euro. La base del movimento forse sì, ma lui e Casaleggio non lo sono di certo.
“Senza dualità dei sessi, niente matrimoni, senza matrimoni niente famiglie, senza famiglie nessuna società, l’individualismo puro è tirannia”.
Pierre Joseph Proudhon
Invece ti fa vedere che il cambio fisso, eliminando la possibilita' di fare stronzate con la BC, fa molto. Infatti come lo si toglie e si ricomincia a fare stonzate con la BC, torna l'iperinflazione. Gli USA non hanno bisogno di cambi fissi perche' la BC e' indipendente e da 30 anni a oggi e' stata diretta da persone che sanno gestire l'inflazione.
Ferma l'inflazione perché praticamente adotti la moneta di uno Stato forte, ma allo stesso tempo distruggi la tua economia perché ti metti ad importare tanto, come fanno gli Stati Uniti. Per adottare la moneta degli Stati Uniti, devi poter portare il tuo paese allo stesso livello economico degli Stati Uniti. Così come noi in Europa, per farci andar bene l'Euro dobbiamo raggiungere il livello economico della Germania. Così, come in Grecia, distruggiamo tutto quello che c'era precedentemente, come un vero e proprio bombardamento.
Il caso dell'Argentina ho provato a spiegarvelo. Le teorie neoliberiste sull'indipendenza della BC e sulle privatizzazioni c'entrano poco, è proprio l'economia argentina che non esporta manifattura, ma che vive principalmente di mercato interno ed esportazione di materie prime. L'alta inflazione quindi c'è per forza.
L'iperinflazione invece è stata causata dall'instabilità politica, dalle politiche di privatizzazioni e di esautorazione delle strutture pubbliche e dal dover ripagare i debiti verso l'estero.
“Senza dualità dei sessi, niente matrimoni, senza matrimoni niente famiglie, senza famiglie nessuna società, l’individualismo puro è tirannia”.
Pierre Joseph Proudhon