Sherlock Holmes e il mistero dell'universo senza scopo

[MaIn]

Sherlock Holmes e il mistero dell'universo senza scopo - Le Scienze

[Darwin]

Sherlock Holmes e il mistero dell'universo senza scopo* - Le Scienze

E' il solito problema della teodicea pensare alla compresenza di un dio onnipotente , onnisciente e totalmente 'buono' con la realtà di ogni giorno è molto molto difficile se non introducendo concetti ulteriori come la ricompensa ultraterrena , la concessione del 'libero arbitrio' et similia , concetti che possono semper e comunque riassumersi nella considerazione che non conosciamo la volontà di dio ma comunque essa è ispirata alla 'bontà'.(per favore non chiedetemi di esplicitare i concetti di 'buono' e 'bontà'.

Anche in questo articolo si evidenziano le difficoltà di far coesistere quello che osserviamo con un creatore anche non totalemente 'buono'.Infatti vediamo che quello che Dyson e McKenna prospettano è un dio per il quale la quantità di 'male' non rientra tra i i principali parametri da regolare ma altri scopi , ad esempio la varietà dell'universo.

Ovviamente io rimango allineato alla posizione di Weinberg sulla sostanziale mancanza di scopo dell'universo. Arido ma molto plausibile.

[pseudovector]

La realta', gradevole o sgradevole che sia, e' che ovunque si guardi nell'universo risulta ben chiara l'assenza di finalita' e di progettualita', includendo la biologia umana e di altre specie animali.

[Gianky]

L'universo è senza senso. Questa verità nichilistica, almeno secondo me, è l'unica realtà. Poi ogni essere senziente, per ovvie ragioni, si inventa un senso per dare senso ad una cosa senza senso e, come rileva giustamente Darwin, la primordiale e principale invenzione, anzi più che invenzione io la chiamerei necessità, è stato dio. Dio che ha avuto bisogno per poter esistere e quindi per avere senso di esistere, promettere agli uomini quelle cose che avrebbero dato un senso all'esistenza degli stessi.
A ben guardare, però, anche la morte di dio non ha portato, e qui dico a grandissima voce PER FORTUNA, all'affermarsi del nichilismo, il nichilismo che pur essendo in se l'unica verità, è distruttivo e assolutamente mortale per ogni tipo di convivenza umana. La morte di dio ha quindi portato l'essere umano ad inventarsi nuovi sensi per la sua vita, sensi che possono essere chiamati culto della razza, culto della giustizia sociale, culto della libertà, culto della libera ricerca, culto del bello, culto della sapienza, culto di una improbabile nuova società impronta sulla fratellanza universale. Tutte invenzioni, ma almeno alcune di queste, altamente meritorie, il nichilismo deve essere assolutamente tenuto fuori dalla porta dell'edificio umano, se entrasse, l'edificio si sfascerebbe in un batter d'occhio.

[Gianky]

Dimenticavo di specificare, ma mi sembrerebbe anche inutile scriverlo, che la mia posizione è quella di Weinberg, anzi mi sembra che velatamente Weinberg lasci aperto un piccolissimo spiraglio, cosa che invece io chiudo totalmente. Non esiste niente oltre al nichilismo, anche il pur piccolo dubbio su questa affermazione potrebbe dare adito a nuove e più astruse teodicee, magari ammantate di improbabilissimi interventi divini.

[pseudovector]

Il nichilismo io lo intendo come l'assenza di significato che uno da alle proprie azioni o alla propria esistenza.
In questa accezione non sono nichilista, pur ammettendo che il senso della realta' fisica, l'esistenza dell'universo e le sue regole, brilla per la sua assenza.

Per il resto tutti i "culti" li considero intellettualmente e socialmente deleteri.

[Gianky]

Il nichilismo io lo intendo come l'assenza di significato che uno da alle proprie azioni o alla propria esistenza.
In questa accezione non sono nichilista, pur ammettendo che il senso della realta' fisica, l'esistenza dell'universo e le sue regole, brilla per la sua assenza.

Per il resto tutti i "culti" li considero intellettualmente e socialmente deleteri.

Bisogna intendersi sul termine "culti", sul fatto che siano deleteri anche questo, secondo me, è da intendersi. In fondo, appurato che niente ha senso (mia opinione chiaramente), non tutto quello che si fa NON ha senso. La vertità è che realtà oggettiva non ha senso, mentre un senso viene ad assumerlo la realtà soggettiva, realtà soggettiva che è una pura illusione ma che per il soggetto è l'unico antidoto al nichilismo. Come ho già scritto altrove l'unico senso della vita è quello di finire in pasto ai vermi ma essendo questo inaccettabile, la realtà soggettiva ci porta inevitabilmente a negarlo (e per fortuna...)

[Ucci Do]

Il nichilismo io lo intendo come l'assenza di significato che uno da alle proprie azioni o alla propria esistenza.
In questa accezione non sono nichilista, pur ammettendo che il senso della realta' fisica, l'esistenza dell'universo e le sue regole, brilla per la sua assenza.

Quindi se dai un significato alla tua esistenza il presupposto è che la stessa sia "atta" ed in un certo qual modo "predisposta" ad avere un significato.

Come concilii questa tua posizione con il postulato che introduci di default e cioè l'assenza di finalità?

Se l'azione, la passione ed il pensiero umano conferiscono un senso ad una nichilistica assenza di finalità, posto che il soggetto agente è destinato, nella tua visione, a ritornare nel nulla, nel nulla torneranno anche quelle azioni, quei pensieri e quelle passioni.

Si potrebbe obiettare che queste ultime siano destinate ha generare lasciti nelle esistenze di persone con cui si è interagito o nel ricordo dei posteri (in questo modo la visione nichilista verrebbe attenuata), ma queste possibili implicazioni non riguarderanno piu' te.

Senza introdurre il discorso dei culti e della fede (su cui ci scontreremmo) non pensi che il contraltare del nichilismo sia la la constatazione della differenza tra unicità ed identificazione (in ciascuno di noi), di modo che nella prima si possa ritrovare una sorta di "miracolo" che lascia apero un varco, almeno possibile, all'eternità?

[Darwin]

Quindi se dai un significato alla tua esistenza il presupposto è che la stessa sia "atta" ed in un certo qual modo "predisposta" ad avere un significato.

Come concilii questa tua posizione con il postulato che introduci di default e cioè l'assenza di finalità?

Bel tentativo di fare rientrare la teleologia dalla finestra.
Il fatto che una specie sia in grado di pianificare le proprie azioni e quindi di introdurre il concetto di 'scopo' non vuol dire che l'universo abbia avuto come 'scopo' questa possibilità di agire , allo stesso modo sarebbe come dire che l'universo abbia come scopo il nuotare di un pesce , il volare di un uccello o qualsiasi reazione biochimica che avvenga nel mondo biologico.

[Ucci Do]

Bel tentativo di fare rientrare la teleologia dalla finestra.

Senza introdurre il discorso dei culti e della fede

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