Quindi quando parlavi di qualità puramente ontologica( la scienza non può dimostrare) erano solo stupidaggini visto che nell'intervista c'è scritto questo e tu avresti riposto in modo simile:
Ma quando si ritiene che sia apparso l’uomo come essere pensante?
«Non c’è uniformità di pareri. C’è chi lo vede con Homo abilis , di 2 milioni di anni fa, chi soltanto con Homo erectus di 1,6 milioni di anni fa, chi con l’uomo di Neandertal, di circa 100 mila anni fa. A me sembra si possa riconoscere un pensiero umano nella lavorazione intenzionale della selce e nella organizzazione del territorio, non solo nelle sepolture e nell’arte».
Come può essere immaginata la comparsa dell’uomo?
«Non è facile dirlo. Emerge dal mondo animale quando c’è autocoscienza, capacità di autodeterminazione. I segni di una intelligenza astrattiva possono essere riconosciuti nei prodotti della cultura, compresi quelli di ordine materiale, che non debbono però essere occasionali né stereotipi. Se c’è progettualità e hanno un significato nel contesto di vita, esprimono già un’attitudine simbolica tipica dell’uomo. Certamente con Homo erectus , ma forse già con Homo abilis ».
E l’Homo religiosus?
«La religiosità dell’uomo preistorico viene concordemente riconosciuta in alcune manifestazioni, come le sepolture e talune espressioni d’arte. La propiziazione per la caccia e la fertilità si ritiene abbia ispirato certe rappresentazioni delle grotte preistoriche e le statuette femminili del Paleolitico superiore, a cui seguiranno quelle della Dea madre del Neolitico. Ma le domande esistenziali l’uomo deve essersele sempre poste. Il senso religioso nasce con lui, con la percezione dei grandi eventi della natura (il cielo stellato), con l’idea della sofferenza, della morte. È strettamente legato alla simbolizzazione, all’attitudine di dare significati alla cose».
Ovviamente questo non può certo bastare visto che anche un uomo clonato può mostrare cose simili, lui ha l'anima?
Senza parlare che del meccanismo con cui è emersa questa "capacità di autodeterminazione ontologica" non c'è la minima traccia.