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  1. #61
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: In che modo una massa diventa comunità di destino?

    i destrorsi contemplano le rovine: è la torre d'avorio

    la scienza marxiana ci insegna che la talpa scava e quindi si tratta di partorire analisi nel frattempo che scava: è la rinuncia matura a un volontarismo dell'azione che non porterebbe nessuna parte, occorre vigilare e attendere la presa di coscienza delle masse
    Ultima modifica di Troll; 19-04-14 alle 21:56

  2. #62
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: In che modo una massa diventa comunità di destino?

    Citazione Originariamente Scritto da Artaud Visualizza Messaggio
    forse l'errore di alcuni è pensare che le rivoluzioni nascano dal desiderio romantico di sovvertire dei valori ed ergere, tra le altre cose, la comunità di destino (o la dittatura del proletariato), mentre invece la questione più semplice è che ogni azioni è mossa dall'aspirazione a uscire dal pantano in cui ci si è cacciati, possibilmente rimettendoci il meno possibile.
    sì ma vedi che il Marx originale non negava l'"uomo interessato", semplicemente il socialismo ci avrebbe portati fuori dall'impasse di un capitalismo che Marx riteneva divenuto stagnante e dando nuovo impeto allo sviluppo delle forze di produttive l'"uomo interessato" avrebbe goduto di vasta abbondanza materiale (mentre la precedente scarsità determinava le brutture della "preistoria dei rapporti sociali")

    nella chimera tommasiana (non nel senso di utopia ma di chimera come ibrido) non c'è l'abbondanza che Marx prometteva, ma contemporaneamente mette insieme il rifiuto degli appelli ideali (che nel Marx originale si intonava molto bene con la vita confortevole assicurata dall'impetuoso sviluppo produttivo) e l'anelito al superamento dell'individuo interessato

  3. #63
    .
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    Predefinito Re: In che modo una massa diventa comunità di destino?

    In una qualche misura anche certi tradizionalisti ragionano similmente: "ah vabè, è il kali yuga, non possiamo far altro che aspettare il cavallo bianco e la spada di fuoco mentre postiamo su facebook spezzoni di antichi testi sacri". Si facesse almeno una ammissione di colpa: "non siamo in grado di opporre resistenza per incapacità nostra, non siamo all'altezza del compito, quindi aspettiamo mentre proseguiamo le nostre vite come meglio ci pare".
    Ultima modifica di Orco Bisorco; 19-04-14 alle 22:06

  4. #64
    Il Sogno Di Una Cosa
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    Predefinito Re: In che modo una massa diventa comunità di destino?

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    sì ma vedi che il Marx originale non negava l'"uomo interessato", semplicemente il socialismo ci avrebbe portati fuori dall'impasse di un capitalismo che Marx riteneva divenuto stagnante e dando nuovo impeto allo sviluppo delle forze di produttive l'"uomo interessato" avrebbe goduto di vasta abbondanza materiale (mentre la precedente scarsità determinava le brutture della "preistoria dei rapporti sociali")
    fra l'abolizione del capitalismo e il regno dell'abbondanza (dove non c'è più motivo di litigare perché tutti i bisogni sono soddisfatti) si situava la "dittatura del proletariato" [non di un'élite, "del proletariato", e vabbè], di cui Tommaso non parla perché non ama gli apparati statali (per cui se la prendeva con lo "Stato popolare" di Freda nella Disintegrazione)

    ora di solito chi non ama gli apparati coercitivi e non promette l'abbondanza cosa fa? si richiama a valori condivisi, spesso valori religiosi; è questo il caso? ma neanche per il cazzo, siamo nel vuoto, appariranno forse un giorno nuove forme di vita che non possiamo anticipare, per il momento non ci attacchiamo a niente e che facciamo? meditiamo, analizziamo
    Ultima modifica di Troll; 19-04-14 alle 22:08

  5. #65
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    Predefinito Re: In che modo una massa diventa comunità di destino?

    comunque facciamo uno scherzo terribile, diamogli corda su tutto, verrà il momento che dovrà spuntare qualche indicazione sul da farsi, a parte inviti semi-omosessuali a conoscersi dal vivo che sanno tanto di anelito all'uscita dalla solitudine umana che i rapporti di produzione producono (poi qualcuno ci vada e faccia sapere se c'è qualcosa di pratico o se sfocia in inviti a casa ad approfondire l'analisi)

    quando emerge l'indicazione pratica concreta rispondete "sì ma questa non si chiama volontà, o smette forse di chiamarsi volontà perché stiamo adempiendo al Progetto Divin... al Processo Storico e "volontà" è soltanto quella degli altri che vogliono fare le cose sbagliate?)
    Ultima modifica di Troll; 19-04-14 alle 22:15

  6. #66
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    Predefinito Re: In che modo una massa diventa comunità di destino?

    "inviti semi-omosessuali" ahahah
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    "Maledetto l'uomo che confida nell'uomo" (Ger 17, 5).

  7. #67
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    Predefinito Re: In che modo una massa diventa comunità di destino?

    Citazione Originariamente Scritto da Giò Visualizza Messaggio
    "inviti semi-omosessuali" ahahah
    non so se ti ricordi quando è morto Preve che ha fatto quel discorso che avrebbe voluto trovarsi al posto di quello che ha fatto l'orazione funebre a Preve per "poter vivere nel mezzo di tali rapporti umani", e invece "Ma per me neanche questo embrione di comunità ci sarà stato. "

    ecco parlando molto francamente tutto questo (non il commento su Preve, tutto, tutto quanto) sembra un colossale pretesto per trovare il modo di intrecciare rapporti "profondi" con le persone

    in altre parole alla luce delle premesse materialistiche appare qualcosa di simile a un colossale sciacallaggio dove approfittare del lutto e della sofferenza degli uomini per poter trovare finalmente quegli abbracci e quelle pacche sulla spalla che in altre circostanze non ci sono (anche perché quando si è tutti con la pancia piena cosa c'è? c'è l'allegria bullesca che si accanisce sui sensibili)

    francamente se per ottenere la benevolenza degli uomini devo augurarmi che le difficoltà materiali li costringano a cercare e volere solidarietà preferisco che la specie venga annientata
    Ultima modifica di Troll; 19-04-14 alle 22:39

  8. #68
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    Predefinito Re: In che modo una massa diventa comunità di destino?

    muore Preve, e invece di omaggiarlo accogliendo la sua messa in guardia circa la "scienza" e la "storia" che si dice? "ah che peccato avrei voluto vivere anch'io quei brividuzzi della comunione fraterna determinata da una simile situazione"

  9. #69
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    Predefinito Re: In che modo una massa diventa comunità di destino?

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    sì ma vedi che il Marx originale non negava l'"uomo interessato", semplicemente il socialismo ci avrebbe portati fuori dall'impasse di un capitalismo che Marx riteneva divenuto stagnante e dando nuovo impeto allo sviluppo delle forze di produttive l'"uomo interessato" avrebbe goduto di vasta abbondanza materiale (mentre la precedente scarsità determinava le brutture della "preistoria dei rapporti sociali")

    nella chimera tommasiana (non nel senso di utopia ma di chimera come ibrido) non c'è l'abbondanza che Marx prometteva, ma contemporaneamente mette insieme il rifiuto degli appelli ideali (che nel Marx originale si intonava molto bene con la vita confortevole assicurata dall'impetuoso sviluppo produttivo) e l'anelito al superamento dell'individuo interessato
    quindi supera marx e non se ne rende conto?

  10. #70
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    Predefinito Re: In che modo una massa diventa comunità di destino?

    Citazione Originariamente Scritto da Artaud Visualizza Messaggio
    quindi supera marx e non se ne rende conto?
    lo sa benissimo e lo riconosce, ma lo vede come una specie di supermercato dove uno prende quello che gli interessa dagli scaffali e lascia perdere il resto, come se non ci fosse una concatenazione fra un elemento e l'altro (ad esempio fra l'uscita dalla "preistoria dei rapporti sociali" e l'uscita dal "regno della necessità" cioè dalla situazione dominata dalla scarsità materiale, e quindi l'ingresso in quello che Marx chiamava "regno della libertà" ma è più prosaico chiamare "regno dell'abbondanza" se teniamo presente in cosa consisteva la Notwendigkeit)

    Preve e Fusaro col rinunciare a taluni elementi che dispiacciono anche a Tommaso hanno controbilanciato col recupero dell'idealismo e in sostanza dei "valori" (devo giustificare questa asserzione? non so la bibliografia è sterminata, i video su YouTube sono inesauribili, uno si chiede cosa possa aver assorbito Tommaso della loro lezione a parte il generico apprezzamento per lo stile umano)
    Ultima modifica di Troll; 19-04-14 alle 22:56

 

 
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