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    Predefinito L`Ue? Una camicia di forza

    Che soffoca la libertà e la giustizia e opprime i popoli.
    Una decina d’anni or sono, sulla rivista di studi geopolitici "Eurasia", nel quadro di un confronto tra Claudio Mutti e Costanzo Preve sull’Unione Europea, qui rievocato, il primo propose la metafora del "bambino e dell’acqua sporca" per esporre il suo punto di vista fondamentalmente positivo circa l’opportunità d’un processo d’integrazione europeo (e, in prospettiva, eurasiatico), sebbene egli si dichiarasse scettico verso questa "Unione Europea" così com’era andata configurandosi.
    Si trattava di un’opinione suffragata da considerazioni d’ordine filosofico e culturale, nonché strategico e geopolitico, fornita dunque d’una sua fondatezza e solidità, specialmente teorica. Tuttavia si trattava di vagliarne la tenuta "sul campo", ovvero se, alla prova dei fatti, sarebbe stata smentita clamorosamente o meno.
    E così -secondo il mio modo di vedere- è stato. Il progetto incarnato nell’UE, pensato e realizzato da esponenti dell'europeismo occidentalista, procede a tappe forzate avendo messo la camicia di forza dell’euro e dei vari "trattati" -coi relativi "obblighi" e "parametri"- a tutte le nazioni europee. Per di più, allo stato attuale non esistono progetti "europeisti" alternativi, né in corso d'opera, né all’orizzonte, a meno che si consideri tra questi un’Europa "dall’Atlantico agli Urali" cara ad una "destra" che quando l’affermava a mo’ di slogan non teneva nel debito conto il fatto che gli Urali erano ben inseriti nell’(odiata) Unione Sovietica… E neanche vale la proposta di "integrare la Russia" in Europa, il che significa toglierla -come ben comprende Putin- dal suo naturale alveo, snaturandone così la funzione equilibratrice in Eurasia.
    A ben guardare, la questione dell’Europa, di questa Europa "unita", ricorda molto quella del famoso "Socialismo reale". Da parte dei comunisti europei si sosteneva che il Comunismo -cioè la realizzazione pratica del Marxismo-Leninismo- restava teoricamente valido, anche se di fronte alla sua pratica "realizzazione" bisognava "turarsi il naso", in attesa del "Sol dell’avvenire".
    Sappiamo tutti com'è finito il Comunismo storico otto-novecentesco. Scomparso, senza peraltro la magra consolazione della sconfitta militare, com’è accaduto al Fascismo e al Nazionalsocialismo. Assente da oltre vent’anni dai territori dell’Est europeo, la percezione comune (almeno nell’Europa occidentale) è quella di un’esperienza storica di un’altra èra (mentre il Fascismo vien fatto percepire come sempre attuale grazie alla martellante "cultura della memoria", anche se questa è un’altra storia …).
    La stessa cosa si può affermare al riguardo della Democrazia, con legioni d’illusi più o meno in buona fede che -di fronte agli innegabili fallimenti- stanno a lambiccarsi il cervello su quale potrebbe essere la "vera democrazia". Tutta fatica sprecata, ovviamente, perché la Democrazia parte da un errore di partenza sulla valutazione dell’uomo, da un’antropologia fasulla che conseguentemente si ripercuote su errori a ripetizione quando è in questione il piano dei rapporti tra gli uomini organizzati in comunità (per non parlare della negazione della natura teomorfica dell’essere umano, fonte di ogni disastro che lo colpisce e di cui non sa darsi conto concependosi come meramente "umano").
    Ora, l’Unione Europea, è -per sua stessa dichiarata ammissione- "democratica" al 100%, nel senso che promuove tutto quel che rientra nel paradigma "filosofico" democratico, al di là del fatto -su cui si può discutere- che essa non si concretizzi nel "governo del popolo" (cosa del resto impossibile), si traduca di fatto in una oligarchia del denaro, dia il là ad una forma di "comunismo" di cui beneficiano solo le oscure burocrazie che la governano (il "super-Stato" europeo) eccetera. Ma una cosa è certa: i fautori del "progetto europeista" sono molto consequenziali, all’atto pratico, con quello che affermano, e che tutto ciò sia "democratico" così come ce lo s’immagina mediamente oppure no, conta ben poco, finendo nelle chiacchiere da forum di internet.
    Unione Europea e Democrazia realizzata dunque coincidono, la prima essendo il "laboratorio" in cui si sperimenta la teoria della seconda: libero mercato e libera circolazione degli uomini, abbattimento delle frontiere e delle sovranità, ideologia dei diritti umani e laicismo. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per stabilire un nesso simbiotico tra le teorie democratiche ed il progetto europeista. In altri termini, l’Unione Europea, al pari degli Stati Uniti d’America, rappresenta la forma più recente dell’Antitradizione: non a caso ormai si parla esplicitamente di "Stati Uniti d’Europa" e non si fa più mistero di una zona di "libero scambio" incentrata sull’Atlantico. La prospettiva che ci viene ammannita è perciò quella dell'Unione Euro-Atlantica, l’inevitabile e, in fondo, prevedibile esito del "progetto europeista".
    Come se ciò non bastasse, l’Unione Europea ha proceduto all’esproprio dei classici emblemi della sovranità, che sono il monopolio della forza (la Nato è di fatto l’Esercito Europeo) e quello del diritto di battere moneta (sull’euro, ogni commento è superfluo).
    Non vorrei dunque che parlando di Europa - l’Europa che prende forma concretamente e non quella ideale, "dei popoli", del "Medioevo cristiano" eccetera - scambiassimo le nostre legittime speranze e/o illusioni con la realtà, la quale ci mostra un’Unione Europea organizzata come una mostruosa burocrazia anonima nemica di ogni nazione e dei suoi tradizionali (e sani) modi di vita.
    Vogliamo ancora ripeterci che, in fin dei conti -parafrasando i "no global" (già spariti)- "un'altra Europa è possibile"?
    Penso proprio di no. E lo dico osservando la situazione, in costante e rapido peggioramento economico e sociale per la maggior parte degli europei a causa delle "terapie" (già la scelta del termine è indicativa: siamo "malati") della BCE, del FMI eccetera, col corollario del "terrorismo finanziario" delle "agenzie di rating".
    Altra cosa sarebbe stata una nazione-pilota di un certo calibro che, liberatasi dalla presa della grande finanza, si fosse posta alla guida di un manipolo di nazioni animate dal medesimo anelito di libertà ed indipendenza. In quest’ottica, il "nazionalismo" può ancora avere un senso, se declinato in senso non esclusivistico. E va da sé che le sole Ungheria o Islanda, sebbene abbiano dato segnali importanti, non bastano a svolgere questo necessario ruolo trainante.
    Per dirla tutta, non è "scritta" da nessuna parte un’Europa "unita" dai popoli scandinavi fino ai mediterranei passando per gli slavi ecc. Oggi constatiamo che la Norvegia è fuori da tutto (e non ha problemi), la Svezia si tiene ben stretta la sua moneta, e persino il popolo islandese dà battaglia perché ha capito che l'UE e l'Euro sono una gabbia. Per il resto, a livello di "sentire comune", abbiamo ben poco a che spartire con tedeschi e inglesi: i primi, da una parte, al di là delle esagerazioni che tendono a diluire i maneggi americani tra le cause della nostra "crisi", non ci amano affatto, né ci rispettano (si ricordi anche tutta la storia dei rapporti non facili tra Fascismo e Terzo Reich); i secondi si considerano un "popolo eletto", ed il discorso finisce lì.
    Noi, come italiani, dovremmo invece puntare a seguire le orme dello sviluppo di Roma. Farsi fagocitare dall'UE, senza nemmeno negoziare la cosa in maniera per noi conveniente, è pura follia. Veniamo meno alla nostra vocazione geopolitica, e quindi alla nostra natura, indebolendoci e girando perciò a vuoto.
    La verità è che ci hanno messo fuori gioco - noi italiani - con questa UE. E non a caso hanno dovuto eliminare tutti gli avversari di questo perverso progetto, com’è magistralmente spiegato nello studio di Antonio Venier, Il disastro di una nazione. Saccheggio dell’Italia e globalizzazione (ed. di Ar, Padova 1999), il quale stabilisce magistralmente un rapporto necessario tra: l’eliminazione della classe dirigente recalcitrante di fronte alla cessione di ogni sovranità; l’accelerazione del "progetto europeista" coi relativi "vincoli"; la demolizione del sistema industriale italiano grazie all’eliminazione della presenza dello Stato dai settori strategici ad alta tecnologia e dalla banca; l’insistenza monomaniacale sul "debito" e le svendite camuffate da efficienti "privatizzazioni" (comprese quelle di essenziali servizi pubblici); la creazione di un "mercato del lavoro" selvaggio e la correlata immigrazione di massa; l’esagerazione posta sulle esportazioni (difficilissime con un euro sopravvalutato) a scapito del mercato interno.
    Il risultato è sintetizzato nel titolo del libro: un disastro. Di cui dobbiamo ringraziare "l’Europa", cioè il "progetto europeista" ed i suoi fanatici esecutori.
    Gli "europeisti", i "padri dell’Europa", sono sempre stati dei perfetti sconosciuti, rinserrati nel loro "elitismo" snobistico, che non hanno mai combinato nulla di buono per i loro popoli. Degli amanti delle astrazioni, come minimo. Molto più probabilmente, degli agenti del nemico.
    Ben lungi, costoro, da personalità che un po’ d’amor patrio l’hanno dimostrato coi fatti, come Mattei, Moro e Craxi, checché ne possano dire oggi, mescolando le carte, dopo che li hanno sotterrati. Questi ultimi sapevano bene che Roma, trovandosi al centro del Mediterraneo, non può essere ridotta ad una succursale periferica di un "Asse franco-tedesco" o della City di Londra.
    Vediamo che fine hanno fatto i rapporti coi paesi del Mediterraneo dopo il "ricambio generazionale" della nostra classe politica (ed industriale). Non si riesce più a combinare nulla di buono con nessuno: né non la Tunisia (dove hanno appena installato una base Usa nel sud), né in Egitto, paese fondamentale per noi, in particolare da quando esiste il Canale. E lasciamo stare la Libia, che era il nostro partner privilegiato. Tutte queste "primavere" sarebbero state possibili con la vecchia classe dirigente della DC e del PSI? Certo che no!
    Hanno dovuto eliminarla per ridurci al loro scendiletto, alla prateria dove fare "shopping" con la scusa del "debito"!
    Un'altra cosa importante che va detta, a questo punto, quando il "malato" rischia davvero di schiattare, è che "l'idea di Europa" non può essere mantenuta nel mondo delle "pure idee" e della "filosofia", disgiunta dalle sue pratiche realizzazioni dovute agli inevitabili compromessi e soprattutto determinate dai rapporti di forza in gioco.
    Grazie all’Europa, a questa Unione Europea che non lascia spazio ad alternative, il Mediterraneo è sempre più diviso e terra di conquista per eserciti stranieri, che aprono la strada allo sfruttamento economico non certo a vantaggio dei popoli che ne abitano le sponde. Intanto, l’Italia è relegata a "portaerei" della Nato e a terra di conquista per novelli lanzichenecchi. E sullo sfondo prossimo venturo si staglia la prospettiva delle "secessioni" a catena, in un’orgia d’illusione "indipendentistica" delle "piccole patrie", che per nulla mette in allarme la stessa centrale "europeista", ma, anzi, facilita il compito di demolire definitivamente gli Stati-nazione in ossequio al dogma "federalista".
    I famosi ed incensati "padri fondatori dell'Europa" avevano in mente, facendo ricorso agli strumenti dell’unificazione e del federalismo, una precisa ideologia, quella cioè del mondo "senza più frontiere", all’insegna dei diritti umani e del laicismo. Che si traduce – per quanto ci riguarda - nella fine di ogni compagine statale di rilievo, capace di dettare una sua politica, al di fuori della loro struttura centralizzata e "commissariata" sine die.
    Ora, la dittatura delle banche e del potere finanziario facilita l’applicazione dei suddetti "diritti" perché destruttura quel che di sano esiste in una società, finendo per controllarne ogni ganglio, "pubblico" e "privato". Lo vediamo, ed è sotto gli occhi di tutti: gioco d'azzardo ad ogni angolo di strada, matrimoni gay addirittura "allo studio" nientemeno che del Papa in persona, atteggiamento comprensivo verso la pedofilia, vuote chiacchiere sul "femminicidio" per sabotare il matrimonio, presto anche la droga libera... e chissà cos'altro. Tutto questo non è un caso: era quello che volevano fin dall'inizio, ma fino a che hanno retto gli Stati nazionali non ci sono riusciti.
    Dirò di più. Questa "cura da cavallo" che impone cambiamenti mai visti prima con una velocità impressionante e, a dire il vero, sospetta, ha molto a che fare con la cosiddetta "Nuova era" che l’intero genere umano dovrebbe augurarsi al più presto, in trepidante attesa. Ecco perché per gli stessi fautori del "progetto europeista" il laicismo è così importante: le religioni non devono più dire nulla di "forte", di definitivo e di non negoziabile, bensì limitarsi, in un carnevalesco ‘mercato’ dove una vale l’altra, ad agenzie dispensatrici di belle parole, costantemente in "dialogo" per non ammettere di aver alzato bandiera bianca. In questo vuoto, scavato dallo stesso modo di vita "moderno" riscontrabile in tutte le "grandi capitali europee", s’inserisce alla perfezione il laicismo, che ha lo scopo di strutturare un "Uomo nuovo". Quello, per l’appunto, della "Nuova era" nella quale tutti, finalmente, saranno illusoriamente "liberi".
    Stando così le cose, come sovranisti convinti, ma soprattutto come portatori di una visione del mondo nella quale lo Spirito (che promana da Dio) ha la preminenza, non ci si può accodare al discorso dei grandi media coi loro "esperti", della "cultura" e della "politica" che da venticinque anni almeno ripetono la medesima filastrocca sulle "magnifiche sorti" che ci si dischiuderanno a fronte di qualche necessario piccolo "sacrificio".
    Il "sacrificio" impostoci da questa Unione Europea è troppo grosso e grave perché si debba stare ad attendere che si compia del tutto.

    Enrico Galoppini
    Da FNCRSI
    L`Ue? Una camicia di forza | Europa | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


    VUOI SAPERE COS'E' L'ANTIFASCISMO? E' non avere cura del Creato, disboscando, inquinando, cementificando tutto nel nome dello Sviluppo.

  2. #2
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    Predefinito Re: L`Ue? Una camicia di forza

    Sì, soffoca la libertà di fare debiti pazzoidi... Ma andate al circo, pagliacci di Rinascita...Che giornale di merda...
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  3. #3
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    Predefinito Re: L`Ue? Una camicia di forza

    Citazione Originariamente Scritto da SEPTIMUS Visualizza Messaggio
    Sì, soffoca la libertà di fare debiti pazzoidi... Ma andate al circo, pagliacci di Rinascita...Che giornale di merda...
    Noto con piacere che nel momento massimo di non condivisione, esce con tutta la sua forza innovatrice, la vera indole DEMOCRATICA E FEDERALISTA della tua persona.
    Infatti, molto democraticamente e nel rispetto delle idee di tutti, hai apostrofato chi non la pensa come te, in due modi diversi e molto educati, PAGLIACCI, e ci potrebbe anche stare e MERDOSI (non mi dire che non pensavi alle persone) che non ci sta per nulla e tutto questo, ovviamente, ARGOMENTANDO A DOVERE E CON DOVIZIA DI PARTICOLARI I PERCHE' NON CONCORDI.
    Complimenti!!!
    Ovviamente il FASCISTA (in senso lato) SONO IO!!!
    Vabbè.
    Ultima modifica di Ringhio; 24-04-14 alle 15:35
    Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.
    Eraclito


    VUOI SAPERE COS'E' L'ANTIFASCISMO? E' non avere cura del Creato, disboscando, inquinando, cementificando tutto nel nome dello Sviluppo.

  4. #4
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    Predefinito Re: L`Ue? Una camicia di forza

    Citazione Originariamente Scritto da Ringhio Visualizza Messaggio
    Noto con piacere che nel momento massimo di non condivisione, esce con tutta la sua forza innovatrice, la vera indole DEMOCRATICA E FEDERALISTA della tua persona.
    Infatti, molto democraticamente e nel rispetto delle idee di tutti, hai apostrofato chi non la pensa come te, in due modi diversi e molto educati, PAGLIACCI, e ci potrebbe anche stare e MERDOSI (non mi dire che non pensavi alle persone) che non ci sta per nulla e tutto questo, ovviamente, ARGOMENTANDO A DOVERE E CON DOVIZIA DI PARTICOLARI I PERCHE' NON CONCORDI.
    Complimenti!!!
    Ovviamente il FASCISTA (in senso lato) SONO IO!!!
    Vabbè.
    Dovrei rispondere con dovizia di particolari a un cumulo di deliri come questi?
    L`Ue? Una camicia di forza

    Che soffoca la libertà e la giustizia e opprime i popoli.
    dei vari "trattati" -coi relativi "obblighi" e "parametri"- a tutte le nazioni europee.
    Come se ciò non bastasse, l’Unione Europea ha proceduto all’esproprio dei classici emblemi della sovranità, che sono il monopolio della forza (la Nato è di fatto l’Esercito Europeo) e quello del diritto di battere moneta (sull’euro, ogni commento è superfluo).
    Dove sarebbe il soffocamento?! L'esproprio?!
    Ogni stato membro decide liberamente se aderire a ogni trattato.
    Per esempio: c'è chi ha scelto di aderire all'euro e chi non lo ha fatto; c'è chi ha scelto di aderire al Fiscal Compact e chi non lo ha fatto; c'è chi è entrato nell'Unione e chi non lo ha fatto.
    Quindi, ripeto, dove starebbe il soffocamento e l'oppressione e l'esproprio? Ma dove?!
    Queste affermazioni che ho quotato sono deliri febbrili, più che opinioni.


    la camicia di forza dell’euro
    Anche questo, che razza di affermazione sarebbe?!
    Avere una moneta significa avere la camicia di forza?!
    Perché l'euro è una camicia di forza e invece altre monete (dollaro, real, ecc.ecc.) non lo sono?
    Eppure anche le altre banche centrali seguono, solitamente, una politica di bassa inflazione, proprio come la BCE.

    E poi le continue citazioni su fascismo, comunismo, marxismo, nazionalsocialismo, ... siamo nel 2014!! Pare scritto da un vecchietto nostalgico del passato, che ci metterebbe subito la firma per tornare al 1940. Che palle.


    della BCE, del FMI eccetera, col corollario del "terrorismo finanziario" delle "agenzie di rating".
    Dove starebbe il "terrorismo finanziario"?
    Nel fatto che l'UE ci invita a tenere in ordine i conti, che ci invita a evitare altro debito dato che siamo al 133%, che ci invita a rispettare il Fiscal Compact che abbiamo liberamente firmato due anni fa?!
    oppure il Fondo Monetario che salva gli stati falliti, dando i soldi in cambio di risanamento dei conti, questo sarebbe "terrorismo finanziario"?
    Ma dai, dai, ... là...


    da una parte, al di là delle esagerazioni che tendono a diluire i maneggi americani tra le cause della nostra "crisi", non ci amano affatto, né ci rispettano (si ricordi anche tutta la storia dei rapporti non facili tra Fascismo e Terzo Reich); i secondi si considerano un "popolo eletto", ed il discorso finisce lì.
    Anche qui, ma che razza di discorsi idioti... Come se tutti gli inglesi e tutti i tedeschi la pensassero nello stesso modo...
    Pergiunta, facendo risalire tale pregiudizio ai rapporti tra fascismo e terzo reich!! ahahahah...
    Ma dai, dai, per carità...
    Casomai non rispettano lo stato italiano, ma questo è un altro discorso.
    Spiegami, come si può amare uno stato super-indebitato, corrotto, che prima firma liberamente accordi, in Europa fa promesse da marinaio su fantastici risanamenti interni a breve termine, e dopo vari anni non fa un cazzo tranne alzare le tasse e poi chiede pure di fare ancora più debito, scorreggiando sugli stessi accordi che si è impegnato a rispettare pochi anni prima, cercando di scaricare la colpa dei propria fallimenti sulla Merkel, sulle troike, sui complotti oscuri, .....
    Schifare lo stato italiano è un DOVERE di qualsiasi patriota italiano. Lo stato italiano è uno stato canaglia, con una classe politica totalmente corrotta.
    Altro che rispetto, dovrebbero sputargli in faccia ai politici italiani e prenderli a calci nel culo, ogni volta che vanno in Europa e portano i loro dati disastrosi sull'italia, l'assenza di vero risanamento. Se in UE lo facessero, godrei alla grande.

    E questo delirio poi:

    Gli "europeisti", i "padri dell’Europa", sono sempre stati dei perfetti sconosciuti, rinserrati nel loro "elitismo" snobistico, che non hanno mai combinato nulla di buono per i loro popoli. Degli amanti delle astrazioni, come minimo. Molto più probabilmente, degli agenti del nemico.

    Scusa ma io ho poco rispetto di chi sceglie di vivere totalmente fuori dalla realtà oppure di chi racconta al popolo fior di super-mega-cazzate, tanto per spalare merda sui propri nemici politici.
    Ultima modifica di TEBELARUS; 24-04-14 alle 17:04
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  5. #5
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    Predefinito Re: L`Ue? Una camicia di forza

    La camicia di forza ci vuole per chi vuole uscire dall'euro.
    Ultima modifica di Contediculagna; 24-04-14 alle 17:32
    Una sola moneta, un solo popolo, una sola banca centrale. Magica europa!

  6. #6
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    Predefinito Re: L`Ue? Una camicia di forza

    alla spesa pazza italiana non c'è rimedio se non tramite la camicia di forza.

  7. #7
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    Predefinito Re: L`Ue? Una camicia di forza

    Della serie: "la crisi economica romana del III secolo è nata per colpa dell' U.E. !!!!11!!1!1!1"
    Chi crede nell’Europa sarà contento se si farà ogni tanto un passo avanti e mezzo passo indietro. La democrazia, ha il passo della lumaca. - Günter Grass


  9. #9
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    Predefinito Re: L`Ue? Una camicia di forza

    Voi anti-euro siete i servi della moderna aristocrazia italiana: i burocrati pubblici.

    Ancora non lo avete capito che tutta la merda anti-ue in circolo in Italia viene messa in giro, oltre che dai nazionalisti bugiardi, soprattutto dai poteri burocratici italiani che hanno paura di perdere la cuccagna (intrallazzi, stipendi d'oro, pensioni d'oro, nonché proprio lo stesso posto, dato che 250.000 dirigenti pubblici è una pazzia sovietica), a causa del risanamento richiesto dall'Unione.
    Ultima modifica di TEBELARUS; 24-04-14 alle 18:41
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  10. #10
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    Predefinito Re: L`Ue? Una camicia di forza

    Una fonte molto attendibile rinaldi ! Ripetono come pappagalli la manovra da 40miliardi per colpa del FC

    3) “Il Fiscal Compact ci costerà 50 miliardi di euro all’anno”. Falso, 50 miliardi è circa unventesimo della parte di debito in eccesso. Ma il combinato di regole contabili (tra il trattato Fiscal Compact e i regolamenti Six Pack) impone un ritmo di riduzione, non tagli drastici, e come si legge anche nel Def del governo, nell’attuale contesto macroeconomico, serve una riduzione di 0, 5 punti strutturali di debito, cioè tagli permanenti di spesa per 4-5 miliardi all’anno. Oppure si può cercare di ottenere una crescita più alta.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/23/euro-attenti-ai-luoghi-comuni/961258/#.U1j-k81FD2Y.facebook
    Ultima modifica di Contediculagna; 24-04-14 alle 18:54
    Una sola moneta, un solo popolo, una sola banca centrale. Magica europa!

 

 
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