Il "fu complotto" contro Berlusconi

[Majorana]

A maggior ragione quindi, perche' disfarsi di Berlusconi che non ha opposto alcuna resistenza, ne mosso alcuna obiezione all'attacco in Libia?
E francamente mi sembra ridicolo complottare contro Berlusconi solo perche' sia andato in Bielorussia.

Gli interessi di Berlusconi non coincidevano al 100% con quelli dei poteri forti sovranazionali, per questo è stato rimosso in favore di camerieri totalmente asserviti.

[Freezer]

Incontestabile è che sta venendo fuori la storia del complotto e se la gente non apre gli occhi ora, sarà solo a suo disonore, pensano ai stipendi , emolumenti vari di chi sta in alto ma mai agli usurai e neanche ci vogliono credere, plebe testarda.

[Simone.org]

Diciamo egocentrico, nel senso che badava a se, alla sua cricca, prima di tutto, anteponeva il suo ego e i suoi interessi anche al lavoro comune con le altre elites europee e atlantiche.

Io credo che Berlusconi, dopo una vita a servizio delle nobiltà nere, abbia giocato la carta della vita pensando di poter costituire egli stesso un potere forte capace di reggersi da sé senza il sostegno delle altre consorterie. Dopotutto aveva un partito, televisioni, giornali, soldi, banche e finanza ed ha creduto fosse sufficiente per fare da sé.

Si è sbagliato anche perché aveva troppo scheletri nell'armadio.

[Avanguardia]

Io credo che Berlusconi, dopo una vita a servizio delle nobiltà nere, abbia giocato la carta della vita pensando di poter costituire egli stesso un potere forte capace di reggersi da sé senza il sostegno delle altre consorterie. Dopotutto aveva un partito, televisioni, giornali, soldi, banche e finanza ed ha creduto fosse sufficiente per fare da sé.

Si è sbagliato anche perché aveva troppo scheletri nell'armadio.

Anche.

[Avanguardia]

Ci teniamo a chiarire che qua non si è berlusconiani, eh!? Berlusconi può divertire per la sua violazione del galateo politico istituzionale, per quello che fa con le donne, per le scemenze che dice. Ma politicamente la sua opera resta una cagata, non è in se un nemico del sistema economico ne della democrazia partitica. Credo che qua nessuno lo abbia mai votato e tanto meno lo voterà se mai voterà.

[Gianky]

Che il "complotto" ci sia stato è indubbio e tutti lo sapevano. Ma il "complotto" è stato fatto ai danni del Popolo italiano e non di Berlusconi, è il Popolo che ha sofferto e continua a soffrire i danni causati dal "complotto". Mi ricordo nel dicembre 2011 i cortei di giubilo dei sinistrati per la gioia causata dalla caduta del "tiranno", i cori intonanti "Bella Ciao". Che idioti, che grandissimi idioti, ma del resto i sinistrati italiani sono degli imbecilli e se non ci fossi andato di mezzo anche io, sarei stato contento che una simile massa di deficienti abbia poi subito e continui a subire le conseguenze del "complotto". Detto questo è chiaro che il "complotto" contro Berlusconi è stata la conclusione di una delle tantissime guerre per bande che dal 1945 imperversano nella Penisola e che gli sprovveduti chiamano "democrazia". Ovviamente nessuna solidarietà al satiro di Arcore, fuggito come un coniglio di fronte al "complotto" con l'unica preoccupazione di salvare la sua pellaccia e le sue aziende.

[Gianky]

Lo scrivemmo a botta calda all’epoca dei fatti, già nel novembre 2011, e più tardi riprendendo le parole di Massimo Garavaglia (1). Contro il governo B. fu ordita una trama internazionale per costringerlo al dimissionamento. Fu vero golpe? Sì e no, diciamo qualcosa di meno ma anche qualcosa di più.
Fu qualcosa di meno perché B. venne minacciato direttamente e dopo aver avuto rassicurazioni “patrimoniali” e forse anche giudiziarie, si accomiatò di sua propria sponte, filando come un puledrino spaventato; fuga comprensibile per un quadrupede ma non per un uomo delle istituzioni in posizione eretta.
Del resto, era stato lo stesso Obama, avvicinato dal Cavaliere al G8 di Deauville in Francia, in maggio, a garantirgli, fuori protocollo, un salvacondotto: se caschi, caschi in piedi, disse il Capo della Casa Bianca al nostro Premier. Quindi, gli americani sapevano sin dall’inizio e, contrariamente a quello che dice Geithner, non si preoccuparono di non bagnarsi le mani di sangue insieme ai vertici Ue. Tutt’altro, costoro avevano in mente un tornaconto maggiore di quello che potesse venirne ai vari Merkel e Sarkozy. Gli Usa sono abituati a dirigere i giochi e non a farseli imporre da una banda di grigi burocrati del vecchio continente intenti a studiare misere macchinazioni da commercialisti.
B., dunque, ormai sapeva di essere accerchiato e di non poter contare nemmeno su suoi che erano stati associati al vile disegno, pronti a sferrargli una pugnalata alla schiena. Aver allevato nel suo grembo, nonché portato alla ribalta della politica e persino salvato dall’oblio dell’elettorato gente come Frattini, Alfano, Cicchitto, Schifani, Fini ecc. ecc., serpi in seno da morso improvviso, è stata una dimostrazione aggiuntiva della sua incapacità di saper leggere negli occhi della gente e di essere in grado di individuare le persone migliori per la gestione del Paese. Già questo è un tremendo delitto per un leader politico.
Insomma, B. se la diede a gambe tradendo gli elettori e abbandonando gli italiani al loro truce destino con una pavidità senza eguali. Un vero statista non si sarebbe mai piegato a tanta umiliazione solo per salvarsi il culo.
Il complotto fu però anche qualcosa di più di quanto detto perché tutta la classe dirigente italiana, da destra a sinistra, eterodiretta dall’ “ermo colle”, primo garante degli interessi statunitensi, venne coinvolta nell’infido piano senza che alcuno osasse non dico ribellarsi ma anche fiatare, al fine di denunciare siffatta violazione della nostra sovranità. Le conseguenze della diserzione generale le avremmo viste in seguito. Larghe intese a cui partecipò l’intero “arco costituzionale”, manovre lacrime e sangue sottoscritte da ogni partito, furti legalizzati dalle tasche dei connazionali, svendita dei beni nazionali e perdita di credibilità dello Stato ad ogni livello, eventi che portano la firma della maggioranza del Parlamento.
Il golpe è stato tale ma non a danno di B. bensì del popolo italiano.
Il percorso iniziato con Monti e proseguito con Letta è arrivato al clou con Renzi, al quale è stato affidato il compito di smobilitare e mettere sul mercato gli assets strategici di Stato. Dopo aver scippato i contribuenti con l’azione dell’orda tecnocratica si punta a svuotare l’industria pubblica per sottomettere definitivamente Roma a Washington, Berlino e Parigi.
Una faccia da bravo ragazzo sta facendo il palo mentre i ladri ci stanno ripulendo la casa.

1) «Monti viene fatto senatore a vita il 9 di novembre. Il 10 siamo in commissione bilancio a chiudere la finanziaria in commissione, e quello stesso giorno vengono a interrogarci gli ispettori della BCE – della Banca Centrale [Europea] – e di Bruxelles, perché eravamo sotto inchiesta.
E ci interrogano: il presidente Giorgetti della Camera [Ndr. Giancarlo Giorgetti - presidente della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati], me, Azzolini [Ndr. Antonio Azzolini - presidente della Commissione Bilancio del Senato], il presidente e il vicepresidente delle due commissioni.
Ci fanno tutto il loro bell’interrogatorio, alla fine l’ultima domanda è: “ma voi sosterrete il governo Monti?” Mi g’ha disi [tr. io gli ho detto]: “ma, vedremo. C’è un governo in carica, se cade vedremo chi verrà nominato e decideremo.” “No, no, no. Verrà fatto il governo Monti. Voi lo sosterrete?” Al che ti girano un po’ i santissimi. Gli dico: “no, non funziona così. Noi siamo stati eletti in una maggioranza, se la maggioranza non sta più in piedi si va e si vota e il popolo decide chi governa.” “No, no, no. Non ci siam capiti. Se voi non sostenete il governo Monti, noi non compriamo i vostri titoli per due mesi, e voi andate in fallimento.”
Ok. Questo è giovedì 10 novembre. Venerdì noi chiudiamo la finanziaria al Senato, poi va alla Camera, e Stefano [Allasia] con gli altri la vedono la domenica, e lunedì viene incaricato Monti. Martedì è premier. Tutto bello semplice. Quindi questo discorsetto, che è stato fatto a noi, evidentemente è stato fatto anche ai leader politici – noi eravamo solo interrogati in quanto tecnici della materia – e tant’è che all’inizio anche Di Pietro era in sostegno a Monti perché ci aveva creduto anche lui a questo ricatto dello spread, e così è andata…»


Conflitti e Strategie » Blog Archive » IL VERO COMPLOTTO FU CONTRO GLI ITALIANI NON CONTRO BERLUSCONI

[Avanguardia]

Che il "complotto" ci sia stato è indubbio e tutti lo sapevano. Ma il "complotto" è stato fatto ai danni del Popolo italiano e non di Berlusconi, è il Popolo che ha sofferto e continua a soffrire i danni causati dal "complotto". Mi ricordo nel dicembre 2011 i cortei di giubilo dei sinistrati per la gioia causata dalla caduta del "tiranno", i cori intonanti "Bella Ciao". Che idioti, che grandissimi idioti, ma del resto i sinistrati italiani sono degli imbecilli e se non ci fossi andato di mezzo anche io, sarei stato contento che una simile massa di deficienti abbia poi subito e continui a subire le conseguenze del "complotto". Detto questo è chiaro che il "complotto" contro Berlusconi è stata la conclusione di una delle tantissime guerre per bande che dal 1945 imperversano nella Penisola e che gli sprovveduti chiamano "democrazia". Ovviamente nessuna solidarietà al satiro di Arcore, fuggito come un coniglio di fronte al "complotto" con l'unica preoccupazione di salvare la sua pellaccia e le sue aziende.

"Complotto ai danni del popolo italiano"! Giustissima osservazione!
Ad un certo punto Berlusconi e i suoi sodali erano troppo presi dai problemi personali, dagli scazzi con le altre consorterie politiche, per poter portare avanti le richieste dei mercati e degli eurocrati; inoltre il PDL, in quanto partito che viveva prevalentemente di clientelismo, come si è visto dai magri risultati ottenuti nelle ultime competizioni elettorali locali, era preoccupato che spingendo troppo l' acceleratore in senso di precariato e tagli alla spesa pubblica, perdesse la possibilità di fare favori e quindi relativi voti.
Facendolo fuori, si è potuto fare spazio a soggetti meno "timidi" o che come Renzi sanno far digerire meglio il rospo con condimenti appositi. Infatti Matteo è un Silvio 2.0.

[Avanguardia]

Stamattina in casa con mamma abbiamo avuto un sospetto: queste rivelazioni sul complotto ai danni dell' ex-Cavaliere forse servono a salvarlo da chi è deciso seriamente a metterlo nella spazzatura della storia. Stiamo vedendo una resa dei conti ai danni di esponenti di primo piano del berlusconismo, vedi Dell'Utri, Scajola. Altre sentenze giudiziarie attendono Berlusconi. Forse le rivelazioni di Friedman, adesso di Geithner, servono a restituirli un' aurea pubblica di innocenza, di vittima, utile a salvarlo; obiettivamente è un grande massone e fino a pochi anni fa ha seguito una politica di intenso, compulsivo filo-americanismo, è veramente il migliore amico di Israele in Europa. Non dimentichiamo la sua inimicizia con la Germania, la bestia nera europea degli americani: la Germania nell' ottica americana va ridimensionata perché troppo vicina a Russia e Cina e scettica sull' integrazione euro-americana (Ttip). Per concludere, Berlusconi è un buon servo degli americani che ha sbordato qualche volta, ma pur sempre un bravo servo, per cui ambienti americani stanno cercando di salvargli il culo.

[Gianky]

Certo, le cose non sono così semplici come possono sembrare a prima vista, nell'analisi del "complotto" bisogna anche considerare che gli americani hanno fatto uscire adesso questa "primizia" per loro evidenti interessi, la stessa affermazione fatta e cioè che Obama non era d'accordo con il complotto è chiaramente strumentale al fatto di mettere così in cattiva luce la Germania agli occhi di una parte dell'elettorato italiano e fare crescere la considerazione presso lo stesso elettorato degli USA. Le cose sono complesse, nel "complotto" sono inseriti altri "sottocomplotti" e relative guerriglie tra bande. Il "sistema" a mio modo di vedere non è monolitico e granitico ma attraversato anche da profonde contraddizioni interne che si esplicano scatendo guerre furibonde. Lo stesso libro di Geithner è l'esplicazione di questa guerriglia di bande.