Originariamente Scritto da
Bisentium
Il film l'ho visto oggi.
Posso solo dire che mi è piaciuto. E' molto coinvolgente e trasmette un forte senso di angoscia e di desolazione.
Utilissimo per prendere coscienza della catastrofe storica che fu l'eclissarsi di un mondo, quello della civiltà romana e della sapienza classica, che nel giro di pochi anni soccombe dinanzi alla marea montante della barbarie abramitica.
Le splendide architetture romane, la civiltà, la disciplina il diritto dell'Impero, la sapienza pagana e la filosofia classica, per farla breve tutta la bellezza e l'armonia di forme del mondo antico, vengono sommerse nel giro di pochi anni da orde di plebei aizzati da vescovi fanatici.
I protagonisti cristiani mostrano tutti quanti cupi tratti somatici levantino-semitici da illustrazioni da "Difesa della razza" anni '30. Fa eccezione un prelato che non a caso è un ex allievo di Ipazia. I rappresentanti della sapienza pagana hanno tratti tipicamente e limpidamente europei, ellenici e italici.
Lo Stato romano miserevolmente cerca di barcamenarsi tra la crescente prepotenza delle masse cristiane, che non riesce più ad arginare, e il mantenimento di forme cui a stento corrisponde ancora un potere reale.
Riluce in questo marasma la nobile figura di Ipazia, che unica del suo mondo non tradisce e preferisce il martirio agli accomodamenti ipocriti del prefetto Oreste, tre volte traditore (per aver abbandonato la religione avita, per aver abdicato al suo ruolo di garante dell'ordine statuale, per aver abbandonato l'amica Ipazia).
Nel giro di pochi anni, Alessandria diviene un cumulo di macerie, folle intimorite dalle continue violenze e vessazioni perpetrate con l'avallo del vescovo dai "parabolani" si aggirano nella città tra sporcizia e cumuli di cadaveri, mentre il Serapeo e la Biblioteca sono state ridotte in parte a stalla, in parte a luogo di culto della nuova fede.
Il regista ha edulcorato la fine di Ipazia, risparmiandoci le sevizie indicibili che la stessa ebbe a soffrire.
Tema del film è dunque l'avanzata delle tenebre del fanatismo che rendono la luce della sapienza neoplatonica e pagana di Ipazia sempre più fievole, fino a farla scomparire.
Ma un altro tema del film che suona particolarmente inquietaqnte per un Europeo di oggi è quello di una religione fanatica e violenta, che viene abbracciata da torme di allogeni sradicati e di miserabili che finiscono per diventare padroni di un paese che non è il loro, di un paese che ha perso la sua tradizione e la sua identità.