Originariamente Scritto da
Rasputin
ComeDonChisciotte Forums-viewtopic-pure in Corea del Nord!
Ora i venti di rivolta soffiano anche sull'Asia
L’ondata di dimostrazioni contro i regimi di tutto il mondo, partita dal Medioriente, sembra essere arrivata persino in Corea del Nord.
Secondo alcune fonti, infatti, per la prima volta nella storia del regime stalinista di Pyongyang gruppi di cittadini hanno protestato apertamente in tre città della Corea del Nord per chiedere cibo ed elettricità. Un evento più unico che raro a conferma delle severe difficoltà economiche e alimentari cui è sottoposta la popolazione del regime comunista. Secondo le ricostruzioni del quotidiano sudcoreano “Chosun Ilbo”, che cita una fonte nordcoreana, le dimostrazioni hanno avuto luogo il 14 febbraio nelle città di Jongju, Yongchon e Sonchon, nella provincia di Pyongan del Nord, non lontane dal confine occidentale con la Cina. Le proteste hanno visto all’inizio la partecipazione di una o due persone, cui col passare del tempo se ne sono aggiunte numerose altre attraverso un’adesione definita «spontanea».
Il famigerato dipartimento per la sicurezza di Stato avrebbe cercato di individuare i responsabili delle manifestazioni di protesta, arenandosi tuttavia di fronte all’inusuale riluttanza dei cittadini a fornire informazioni, che hanno dato vita a un autentico muro di silenzio. «Quando eventi del genere si sono verificati nel passato – racconta la fonte nordcoreana –, la gente non esitava a denunciare i propri vicini alle autorità, mentre adesso le persone si coprono a vicenda».
Alla base delle dimostrazioni popolari, scrive il quotidiano, vi sarebbe la decisione del regime di interrompere la già scarsa fornitura di energia elettrica, in gran parte generata dalle vecchie centrali costruite dai giapponesi nel periodo di occupazione coloniale, nelle aree di Jongju e Yongchon, per destinare tutte le risorse disponibili a Pyongyang e permettere di illuminare la capitale «come fosse giorno» proprio durante i festeggiamenti per il compleanno del “caro leader” (avvenuti due giorni dopo le proteste). Ma a scatenare le rivolte sarebbe stata anche la sempre maggior preoccupazione per il cambio di testimone alla guida del Paese. Il giovane Kim, infatti, sarebbe temutissimo dalla popolazione, che lo considera un folle sanguinario.