Eletta nel gennaio 1919, sulle macerie del Secondo Reich, l’Assemblea nazionale di Weimar si riunì il 6 febbraio dello stesso anno per stabilire l’assetto politico-costituzionale della Repubblica tedesca nata alla fine della Prima guerra mondiale.
Dopo aver eletto alla presidenza della Repubblica il socialdemocratico F. Ebert (11.2.1919), che a sua volta nominò cancelliere P. Scheidemann, l’Assemblea procedette all’elaborazione, che fu combattuta e controversa, di una Costituzione.
Dopo aver perso per strada il suo cancelliere, dimessosi per non approvare il diktat subito a Versailles dalla Germania, l'Assemblea licenzio' un testo approvata il 31 luglio con voto contrario delle opposizioni di destra e di sinistra. Testo che riprendeva solamente in parte il progetto governativo tracciato dal leader democratico H. Preuss.
Contrariamente al disegno unitario di quest’ultimo, venne approvata una soluzione federalistica che mantenne praticamente in vita i vecchi Länder imperiali, a cominciare dalla Prussia con la sua schiacciante preponderanza in termini di popolazione. Oltrettutto per bilanciare questa scelta venne accentuato il potere del governo centrale in termini di decisione esecutiva, sbilanciando ulteriormente il testo.
Per la rappresentanza al Reichstag, venne scelto il sistema proporzionale, che doveva favorire una larga rappresentanza popolare ma che invece fini' per agevolare la frammentazione delle forze politiche, peraltro deboli e prive di un perno sul quale incardinare delle solide maggioranze parlamentari stante l'inconciliabilita' crescente tra Zentrum e SPD, ossia tra i due maggiori partiti dei Reich.
Oltretutto il Reichstag, aveva anche il potere di destituire il cancelliere che aveva bisogno anche della fiducia del presidente.
La necessità di questa doppia fiducia portò a un conflitto irriconciliabile tra il presidente e la maggioranza della Dieta e favorì l’avvento dei nazisti al potere.
La dipendenza dell’esecutivo dal legislativo venne controbilanciata dagli ampi poteri attribuiti al presidente della Repubblica, che veniva eletto a sua volta dal popolo.
Nonostante l’indubbia ispirazione democratica della Costituzione di Weimar (destinata ad entrare in vigore il 14 agosto 1919) nel suo insieme, queste sue caratteristiche non mancarono di influire negativamente sulla sorte della Repubblica di Weimar, la cui instabilità politica divenne proverbiale.