Diritti tv, processo riparte con Berlusconi contumace

lunedì 28 febbraio 2011 11:45

(aggiorna con udienza 11 aprile, dettagli)

MILANO, 28 febbraio (Reuters) - Come previsto, il processo davanti al Tribunale di Milano sui presunti fondi neri di Mediaset (MS.MI: Quotazione) sulla compravendita dei diritti tv e cinematografici, è ripreso con la dichiarazione di contumacia per Silvio Berlusconi, la cui difesa non ha presentato oggi istanza di legittimo impedimento.

Alla fine di quella che è stata un'udienza "tecnica", incentrata sul calendario del processo - sospeso lo scorso anno per l'immunità automatica prevista dalla legge sul legittimo impedimento, annullata dalla Consulta il 13 gennaio scorso - i giudici hanno poi aggiornato l'udienza al prossimo 11 aprile.

"Bisogna fare il calendario tenendo conto anche degli altri processi", aveva detto in precedenza ai giornalisti uno degli avvocati del premier, Piero Longo, riferendosi ai procedimenti sul caso Mills, su Mediatrade e sulla vicenda "Ruby", tutti in via di ripresa -- o di avvio nel caso di "Ruby" -- nelle prossime settimane.

11 APRILE, GHEDINI: "OK, ANCHE IN VISTA PARTECIPAZIONE BERLUSCONI"

L'avvocato, a cui i giornalisti hanno chiesto quali tra i processi che vedono imputato il premier preoccupi di più la difesa, ha risposto: "Nessuno, perché li vinciamo tutti". Riguardo alla data dell'11 aprile, un lunedì, l'altro legale del premier, l'avvocato Niccolò Ghedini, ha espresso il gradimento per la fissazione delle udienze nel primo giorno della settimana "anche in vista della partecipazione del nostro cliente".

Nel corso della breve udienza, il presidente del collegio giudicante, Edoardo D'Avossa, ha invitato le difese a ridurre le liste testi e a indicare entro il 31 marzo quali testimoni convocare, non più di due per ogni circostanza, e spiegando i motivi della richiesta di convocazione dei testi.

D'Avossa, dopo aver citato la necessità della "ragionevole durata del processo", ha infine esortato la difesa di Berlusconi a convocare in aula i consulenti tecnici di parte "in modo che finalmente questa corte possa finalmente conoscere la linea della difesa".

CORTE CHIEDE RIDURRE TESTI. GHEDINI: "CI IMPEDISCONO DI DIFENDERCI"

Ghedini, al termine dell'udienza, commentato la richiesta del tribunale di ridurre le liste testi proposte dalle difese -- si tratta di diverse decine di testimoni -- ha detto ai giornalisti che si tratta di "una situazione di eccezionale gravità. Ci impediscono di difenderci".

Al centro di questo processo - che vede imputati fra gli altri, oltre a Berlusconi, l'avvocato britannico David Mills, alcuni manager del Biscione e il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri - ci sono le indagini sulla compravendita di diritti cinematografici e televisivi di società Usa per 470 milioni di euro, che sarebbe stata effettuata da Fininvest attraverso due società off- shore, dal 1994.

La procura di Milano ipotizza che major americane abbiano venduto i diritti alle due società off- shore, le quali li avrebbero poi rivenduti con una forte maggiorazione di prezzo a Mediaset allo scopo di aggirare il fisco italiano e creare fondi neri a disposizione di Berlusconi.

Sia Mediaset che tutti gli imputati hanno sempre respinto le accuse.

L'ultima ipotesi di reato, avanzata dalla procura con una contestazione suppletiva in aula, è stata fissata al 2001 quindi, secondo il parere di fonti giudiziarie e legali, non dovrebbe esserci il rischio di prescrizione per circa altri tre anni.
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