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Risultati da 1 a 10 di 24
Discussione: E dopo dicono che sono solo i settentrionali.
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03-03-11, 09:28 #1
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E dopo dicono che sono solo i settentrionali.
http://www.youtube.com/watch?v=QkXCMRVjuG8
Bravi Napoletani!!
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03-03-11, 13:19 #2
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Rif: E dopo dicono che sono solo i settentrionali.
Di retorica pro risorgimento io ne sto vedendo davvero molto poca. Vedo invece un proliferare di retorica anti risorgimentale, dove si ripetono sempre le stesse cose per sentito dire.
Penso che il risorgimento sia ormai troppo lontano nel tempo per essere considerato il capro espiatorio dei problemi dell'Italia di oggi. A me sembra che tutte queste critiche al risorgimento, da Nord, da Centro e da Sud, abbiano un comune denominatore: i problemi ci sono ma sempre per colpa di qualcun altro.
I napoletani del filmato che fischiano l'inno nazionale sono secondo me una vergogna per Napoli: il meridione farebbe bene a essere decisamente impietoso nel giudicare le sue classi dirigenti incapaci, parassite e corrotte, piuttosto che vagheggiare un improbabile ritorno a un Eldorado pre risorgimentale.
Il risorgimento è roba di due secoli fa. Considerarlo responsabile della nostra incapacità di risolvere i problemi politici di oggi è solo un alibi per chi è a corto di idee sul da farsi qui ed ora. Oppure una propaganda in malafede per aiutare chi mira allo sfascio generale.Ultima modifica di Terrone; 03-03-11 alle 13:27
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03-03-11, 13:30 #3
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Rif: E dopo dicono che sono solo i settentrionali.
Veramente è roba di 150 anni fà, per i Veneti 145.
Sicuro che ormai non ci sono più problemi ricollegabili a quegli anni?
La necessità plurisecolare di fare una riforma federalista vera(non fraintendermi, non sono leghista e quela roba che loro chiamano federalismo mi fà ridere).
La proliferazione delle mafie non solo a livello nazionale, ma anche internazionale.
In Sicilia a chi si è appoggiato Garibaldi, dopo aver tradito i contadini?
A Napoli a chi venne affidato il controllo dell'ordine pubblico?
Inoltre, dalla ricostruzione oleografica del cosidetto risorgimento si sviluppa per anni un nazionalismo becero, usato dai fascisti succesivamente.
La corruzione? Problema antico.
La pubblica amministrazione parassitaria?
Il sottosviluppo del sud?
E l'ultima , la questione settentrionale?
A me sembra che oggi si perda forse l'ultima occasione per guardare in modo obbiettivo a quegli anni, si continua con le riscostruzioni "storiche"(nel senso di vecchie).
Sul fatto che tu non veda alcuna retorica, ma hai visto le corbellerie che andava cianciando Benigni?(che ho sempre ammirato, ma quella sera mi è caduto un mito).
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03-03-11, 13:47 #4
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03-03-11, 14:26 #5
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Rif: E dopo dicono che sono solo i settentrionali.
Anche in questo caso allora quando sarebbe cominciato il cosidetto risorgimento?
e sopratutto i movimenti cosa avevano in mente?
che seguito popolare avevano?
un consiglio:" L'italia è finita, ecco che cosa resta."
Prezzolini docet.
E non era leghista.
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03-03-11, 15:02 #6
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Rif: E dopo dicono che sono solo i settentrionali.
Non lo so. Proviamo a vedere.
Già. Nelle ultime cinque legislature Cavour si è distinto per aver bocciato qualsiasi tentativo di riforma dell’organizzazione della Repubblica.
Tutta colpa di quel manigoldo di Mazzini, che da Londra impartisce direttive ai casalesi e ai corleonesi.
Ai cugini Salvo per i finaziamenti, a Totò Riina e Bernardo Provenzano per le operazioni. Erano latitanti già nel 1860. Galibbardo fu un fetente; costrinse Mussolini a promuovere il prefetto Mori a senatore, proprio quando era arrivato a disarticolare il terzo livello mafioso. Galibbardo fu ancora più fetente nel 1996, quando orchestrò in Parlamento una vergognosa campagna diffamatoria contro i giudici di Palermo, che erano arrivati a un passo dalla disarticolazione di Cosa Nostra e dei suoi padrini politici e finanziari di Roma e di Milano.
Alla NCO di Cutolo, per intercessione di Cirino Pomicino
Ah, capisco. Gli storici dicono che i fascisti inventarono un nazionalismo apposito, fatto dai fascisti per i fascisti. Nel ventennio eri considerato italiano solo se eri fascista, altrimenti passavi automaticamente tra i traditori della patria. Mi accorgo solo ora che in realtà era un'idea di Nino Bixio e Goffredo Mameli.
Infatti. Tangentopoli è diventata celeberrima grazie ad Amatore Sciesa. Quei due discoli di Silvio Pellico e Piero Maroncelli le hanno fatte davvero grosse.
Tutta colpa di quel terrone di Guglielmo Pepe.
Colpa di Galibbardo fu.
Trafugò all’estero tutti i finanziamenti della Casmez dal 1950 al 1992.
Responsabilità oggettiva di Ciro Menotti, e di quell’idiota di Carlo Cattaneo con le sue 5 giornate di Milano.
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03-03-11, 15:08 #7
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Rif: E dopo dicono che sono solo i settentrionali.
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03-03-11, 16:07 #8
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Rif: E dopo dicono che sono solo i settentrionali.
Alberto, Alberto. Già ti consigliai di non dare spago a certe persone.
E' tempo sprecato.
O peggio.
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03-03-11, 16:15 #9
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Rif: E dopo dicono che sono solo i settentrionali.
Noto con piacere la vena polemica tendente a mettere sempre in ridicolo chi sosotiene tesi diverse.
Io ti ho posto una domanda, quindi la risposta me la dovresti dare tu in quanto hai affermato che l'unificazione politica è l'ultimo frutto del cosidetto risorgimento, allora rispondi ?
Federalismo? tu la butti subito sull'attuale...
Sule mafie hai dato una risposta ridicola, perchè hai tirato in ballo Mazzini?
io ho parlato di cose concrete come l'appoggio dato a Garibaldi dai latifonditi siculi, inoltre ho parlato della camorra napoletana usata per l'ordine pubblico.
Tu sulla Sicilia eludi la discussione vai a questioni successive.
Poi sul fascismo che ha usato alcuni temi cari del risorgimento, lo dice persino Montanelli che leghista non è e modestamente lui il fascimo lo ha vissuto(lo èstato pure).
Sulla corruzione informati come funzionava la corte napoletana, o di come Garibaldi distribui pensioni a "tutti "a Napoli.
Il sottosviluppo del sudvviamente,anche se la butti in "caciara"(da buon italiano) la discussione verte sulle scelte politiche fatte successivamente, per non parlare della cassa del mezzogiorno che ha paralizzato ancor più le cose gonfiando le tasche a pochi individui, aumentando il capitale da investire nella droga e non solo.
Se tiri in ballo Cattaneo dicendo che , con la scusa che ha partecipato alle 5 giornate di Milano allora era un convinto unitarista , ti invito a leggerti i carteggi di Cattaneo, sopratutto quelli relativi ai Savoia e al periodo in cui ritornò da Napoli .
Rinomino Montanelli unitarista ma onesto a mio modo di vedere :
Più approfondisco questo tema delle regioni (sono a Milano per questo), e più mi sgomenta il doverne scrivere. Ci vuol poco a capire che questi regionalisti lombardi perseguono, consapevolmente o inconsapevolmente, un piano secessionista cisalpino. E, una volta che ne abbiano lo strumento, riusciranno a realizzarlo. Non per nulla Bassetti parla già non più di "regione lombarda", ma di "regione padana", di cui il resto d'Italia non sarebbe che un appendice. Se ce la fanno (e ce la faranno), addio Risorgimento! Non era che una finzione, d'accordo, e in pratica ha fallito. Ma con che lo sostituiremo? (Indro Montanelli)
Dato che la questione non è liquidabile in un "forum" ci sono una marea di libri (non scritti dal trota eh).
Dalla storia d'italia di Montanelli e Cervi, a i libri di Romano Bracalini (ultimo: Brandelli d'italia),a "L'italia non esiste"del toscano Sergio Salvi oppure "Venga a Napoli signor conte"di Mario Costa Cardol, oppure Denis Mack Smith, Gilberto Oneto.
Bei libri sono anche :"Stati Uniti D'Italia"di Norberto Bobbio.
Libri pieni i note verificabili e consultabili.
Non ho messo Terroni di Pino Aprile perchè senza note .
Se vogliamo parlare di Storia va bene, ma se tutte le volte si deve banalizzare e strumnetalizzare tutto per i fini della propia "fazione" allora è meglio non parlarne.
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03-03-11, 16:18 #10
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