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Discussione: Bene o male

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    Bene o male

    Per Serra siamo dei cinici in ritirata. Ora trionfa la retorica del bene, la devozione per la giustizia. Ma fare la cosa giusta è più complicato di quanto lui creda. Le emozioni hanno successo, ma deludono

    di Giuliano Ferrara

    Tratto da Il Foglio del 26 febbraio 2011



    Voi cinici del Foglio che avete esercitato l’egemonia culturale nel ventennio di Berlusconi, stroncando ogni spiraglio di etica consapevole e riflessiva, ogni anelito e speranza nel futuro, ogni fede, ora siete finalmente una isolata minoranza ipercritica, come i radical chic da voi dannati. Il mondo ha bisogno di una retorica banale che parli in favore delle cose buone, e magari anche di quelle che Guido Gozzano considerava “le buone cose di pessimo gusto”. Non è più tempo per l’esteta, il dandy, il brillante e il ghignante, viene ora il momento dello slancio e della scelta, il momento dell’esemplarità, il momento di Benigni, Saviano, Fazio, Vecchioni, Vendola e dei loro improvvisi, strepitosi successi, delle loro passioni purificate. Torniamo a proclamare con la fierezza del banale che “la mafia è un cancro” e che “non si ruba”. Per sperare bisogna pur credere in qualcosa, atei sì ma almeno devoti.

    Questa in sintesi l’invettiva ferma e gentile di Michele Serra, il columnist di Repubblica che non perde la verve polemica ma ha abbandonato, a quanto pare, il disprezzo antropologico e la spocchia di molti suoi compagni di cordata. Serra infatti non liquida i cinici come servi sciocchi, li fa anzi intelligenti e muniti di ragioni che sanno perfino argomentare, sebbene queste ragioni lo intristiscano e oggi lui sia molto felice nell’osservare che un tal parlare “non emoziona gli esseri umani, al massimo ne vellica la vanitosa tendenza a sentirsi superiori ai sentimenti e alle passioni civili”. A emozionare l’umanità ci pensano coloro per i quali “la paura di essere retorici non è più un tabù”, gente che ci libera “da un ventennio castrante, quello dell’egemonia cinica”.

    Purtroppo potrei sbrigarmi con facili ritorsioni. Stando a intercettazioni che il mio giornale non ama e non pubblica, al contrario del giornale di Serra che ne è pieno fino a scoppiare, quello stesso Vendola che non considera più un tabù “la paura di essere retorici”, il Nichi-ma-che-stai-a-di’ della fortunata rubrichetta (e cinica) del nostro giovane Cerasa; stando a intercettazioni, dicevo, Vendola è persona molto pratica quando si tratti di mettere mano a leggi (ad personam) per sistemare un suo protetto in una Asl pugliese, insomma Nichi-ma-chestai- a-fa’. Ma non avrebbe senso, la ritorsione. Per noi radicali e conservatori, intinti in una antropologia laica incapace di non vedere gli effetti del peccato originale, la differenza tra prediche e fatti è scontata, e non sottovalutiamo la necessità troppo umana di razzolare male e predicare bene.

    Mi addentro dunque, senza tergiversare o maramaldeggiare intorno alla lista delle passioni purificatrici e dei loro intestatari, nel problema vero che Serra segnala. Dire bene del bene è necessario, e ci mancherebbe. I nostri paradossali e moralistici elogi del malandrino, una specializzazione di questo giornale, non escludono che sia opportuno, e in certi casi urgente, dire bene del bene e male del male: detesto furto, mafia, aborto, eugenetica, distruzione della famiglia, oppressione dei diritti umani, discriminazione razziale, e il collante di tutto questo che è la profonda, inguaribile, vanitosa stupidità di quel capolavoro imperfetto che è l’homo sapiens. A ciascuno la sua lista.

    Ma non intendo, caro Serra, mietere strepitosi successi e generare strepitose emozioni, come tu dici. Tra un moralista classico, incerto e malinconico oltre che cinico, e un imbonitore, per quanto in buona fede, scelgo sempre il primo format, se non ti dispiace. E questo mi e ci limita. Si vendono meno copie. Si fanno meno ascolti. Si è meno rispettabili in società. Ci si ingaglioffisce, talvolta una misura di troppo. E ci si piace meno di quanto si vorrebbe. Ma si fa, temo, la cosa giusta. Meglio: si nuota pur sempre nell’ingiustizia, perché la giusta forma del mondo è affare privato del mistero in cui sono stati generati uomo, linguaggio e coscienza, ma si nuota nella consapevolezza del peccato, della contingenza del nostro potere, del primato della mente sulle emozioni istintuali. E banali.

    Tu dirai che le mie sono escogitazioni retoriche negative, belle parole schiave del vizio. Allora esemplifico. Penso tu possa convenire, in base all’esperienza del ventennio cinico, sul fatto che la lotta giudiziaria al furto, se intesa come crociata di sradicamento del male e non come applicazione delle regole, non porta a un rinnovamento della Repubblica, ma a un suo incanaglimento. Potrai forse riflettere sul “cancro mafioso” se ti dico che i boss sono stati combattuti e incarcerati con successo anche e soprattutto dalle stesse classi dirigenti che furono variamente accusate di collusione, di strage, di patti impuri e altre bellurie. Che molti magistrati hanno fatto coraggiosamente la loro parte, molti politici hanno dovuto recitare due parti in commedia, o in tragedia, e alcuni magistrati con i loro tribuni mediatici hanno sbattuto per anni in galera gli innocenti o hanno mascariato i grigi, gli opachi, facendosi belli delle emozioni che provocavano, nei loro strepitosi successi di pubblico e di critica.

    Un giorno forse riconoscerai che è cinismo dei più detestabili restare sordi di fronte a un miliardo di aborti in trent’anni, con gli strepitosi progressi della manipolazione della vita, le eliminazioni forzate delle femmine in Asia, la scomparsa dei difettosi: tutta robaccia aggravata dalla falsa motivazione della libertà della donna, dei diritti procreativi e altre stronzate popolari (a me non riuscì di suscitare emozioni di massa nella recente campagna elettorale in favore della vita umana integra, ma sono felice di averla fatta). Tra i tuoi campioni di lotta al cinismo non trovo i miei prediletti, che di eugenetica e nazismo si sono occupati senza suscitare altro che sordità morale, come il poeta civile Marco Paolini, che i tuoi pari hanno spento nel più vergognoso silenzio per aver sgarrato, per aver detto l’indicibile con la sua invettiva antieutanasica nel giorno della memoria di Auschwitz; come il grande e compianto Sargent Shriver, un apparentato dei Kennedy meno lussuoso degli altri di Camelot, meno miticamente buono, ma forse meno cinico di loro; come Paola Bonzi, che ama le donne e dunque contrasta da molti anni l’aborto a forza di persuasione, ma non verrà mai invitata al Quirinale per l’Otto di marzo. E’ tutta gente che spera, e che crede in qualcosa, come tu dici, ma sta attenta a non farlo troppo vedere.

    A ciascuno la sua lista, lo ripeto. Benigni è un bravo ragazzo di Prato, un comico surreale che non vedo nelle vesti di profeta nazionale, salvo il particolare ottundimento generato dagli show televisivi sempre incerti tra la topa, la strizzata di coglioni e il tricolore; né lo vedo in veste di narratore della shoah, nemmeno se gli danno altri tre Oscar (preferisco Claude Lanzmann o l’autore di Train de vie). Saviano è un altro bravo ragazzo, e scrittore capace di un’opera prima, che i tuoi hanno banalizzato, con il suo decisivo contributo personale, oltre il limite della decenza e del ridicolo. Fazio è un altro magnifico ragazzo, pieno di grazia, ma non frequento il suo salotto perché temo che diventerei suo complice, con il tuo aiuto di autore del programma: complice in buone maniere, e furbe. Ipocrisia e bon ton sono un collante della comunità, lo riconosco, ma qualcuno dovrà pur aiutare a riconoscere il loro limite. Ho appena accettato un’offerta della Rai per rieditare la mia vecchia Radio Londra, sarà uno strepitoso insuccesso cinico, e non ti darò emozioni. Mi dispiace.

    Bene o male | Miradouro

  2. #2
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    Predefinito Rif: Bene o male

    Parafrasando la rubrichetta di Cerasa mi verrebbe da dire: "Giuliano-ma-che-stai-a-dì", tante sono le cose che non mi tornano in questo ragionamento e che stanno alla base delle mie perplessità su di un ambiente politico ed anche umano nel quale avevo riposte le mie buone speranze (fatto salvo che la speranza è l'ultima a morire, comunque).

    Io non ci capisco più niente, forse sto rincretinendo con l'avanzare dell'età o forse ho capito benissimo la questione. Togliamo di mezzo la parola "destra" e mettiamoci "liberali": tutto s'aggiusta, tutto ritorna, anche per il caro Ferrara che chissà perchè vuole tenersi in equilibrio sull'equivoco ossimoro di "radicale conservatore". Si definisca invece orgogliosamente "liberale" e getti via l'ipocrita maschera di ateo devoto per infilare quella a lui più consona dell'illuminista libertino Mandeville.

    Mandeville nella sua celebre opera de La favola delle api si premurava non solo di distinguere i "vizi privati" dalle "pubbliche virtù", ma giungeva addirittura a ritenere che

    "il vizio è tanto necessario in uno stato fiorente quanto la fame è necessaria per obbligarci a mangiare. È impossibile che la virtú da sola renda mai una nazione celebre e gloriosa."

    Ora, se è legittimo che i liberali si freghino le mani di cotanto cinismo osteggiato con non chalance dall'ateo devoto e spacciato allegramente per sano, umanissimo cattolicesimo, mi chiedo perchè mai oggi la morale e la retorica persino (!) debbano finire in pasto alla sinistra quando son sempre state il sale nella minestra della destra.

    Succede sempre così: più la destra diventa liberale e più la roba buona del vecchio conservatorismo diventa patrimonio del fronte opposto. E tutto questo perchè? Ovvio, per difendere i sacri principi!

    Ora, io mi auguro che Ferrara, magari da Radio Londra, ci spieghi se davvero e in che modo la via del "razzolare male e predicare bene" - che quelli del Foglio si sono intestata per difendere Silvio Berlusconi e il Pdl dalle legittime accuse che da più parti vengono lanciate - sia in grado di dare o meno gli sperati frutti.

    Vorrei davvero capire se parlare con lingua biforcuta per un cattolico (abituato a dire "sì sì, no no") sia cosa buona e giusta oppure un tantinello disdicevole. E ovviamente quando parlo di cattolici non mi riferisco a quei "cattocomunisti" di Famiglia Cristiana, ma ai devotissimi della Messa Tridentina, quelli che sono più papisti dello stesso papa, e a coloro che più modestamente si attestano sulle posizioni di Ratzinger e se ne fregano del latino.

    Vorrei capire come fanno i "conservatori" dei blog e dei forum a stare coi puritani all'estero e con gli antipuritani in patria. Mi chiedo quale conservatore, che dico, persino quale neocon si metterebbe ad indire una conferenza contornato da mutandine appese... Sarebbe interessante chiedere della cosa a quei rappresentanti della destra religiosa USA che sono tanto amici di Introvigne & Co.

    Io trovo sinceramente assordante questo silenzio che proviene da destra. Che Ferrara dibatta con Serra ci sta, proveniendo entrambi dalla stessa parte politica (con la differenza non irrilevante che il padre di Serra era un liberalconservatore e non un comunista). Che Sallusti e Belpietro difendano il Cavaliere liberale e libertino su posizioni liberali e libertine ci sta pure. E' materia loro.

    E' la posizione dei presunti "conservatori" che non ci sta. E' la destra che latita. A meno che, ripeto, conservatorismo e destra oggi intendono null'altro che liberalismo e allora tutto torna alla perfezione. Ma sarebbe ora di dirlo chiaro e forte, anche se so bene che questo, purtroppo, non avverrà mai.
    Ultima modifica di Florian; 09-03-11 alle 16:02

  3. #3
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    I nostri paradossali e moralistici elogi del malandrino, una specializzazione di questo giornale, non escludono che sia opportuno, e in certi casi urgente, dire bene del bene e male del male: detesto furto, mafia, aborto, eugenetica, distruzione della famiglia, oppressione dei diritti umani, discriminazione razziale, e il collante di tutto questo che è la profonda, inguaribile, vanitosa stupidità di quel capolavoro imperfetto che è l’homo sapiens. A ciascuno la sua lista.
    Ora, a parte l'autoironica quanto veritiera affermazione circa la "specializzazione" del Foglio, mi chiedo:

    ma quando mai, quando mai il Pdl e Berlusconi in primis si sono fatti portavoci di battaglie culturali e morali?

    Ferrara si è dimenticato di come il Cavaliere l'abbia lasciato al suo destino circa l'avventura elettorale antiabortista? E Ferrara si è dimenticato che nel Pdl circa le questioni etiche vige "libertà di coscienza"?

    Io vorrei chiedere a Ferrara: d'accordo con le toghe rosse, d'accordo con la persecuzione, d'accordo con l'idea che ognuno a casa propria sia padrone di farsi i cazzi suoi... tuttavia,

    1) esiste il dovere - Luttwak la chiama "ipocrisia democratica" - da parte di un Capo di Stato di attenersi a determinati standard morali?

    2) se B. si ritiene un perseguitato dalla Magistratura dovrebbe premurarsi ancora di più di non offrire a questa gli strumenti per incriminarlo. Il Rubygate è la dimostrazione di un'incredibile e inaccettabile debolezza e inavvedutezza da parte del Cav., segno che non è più lucido. E avere un premier non in perfetto stato mentale non è forse un problema?

    3) il Rubygate pone all'attenzione tre questioni:

    1. La moralità dei festini a luci rosse (che B. nega contro ogni evidenza).
    2. La moralità dei bonifici, dei regali e degli appartamenti in affitto donati alle "preferite" che cozzano con gli standard auspicabili nel periodo di crisi economica in atto.
    3. La scelta delle candidature politiche in base a rapporti privati di natura sessuale (Minetti) o della semplice avvenenza fisica (veline) che oltre ad offendere l'elettore che si trova indirettamente ad eleggere simili figure offende anche la donna in quanto tale.

    Ecco, io vorrei che una volta tanto il Foglio mettesse da parte l'ironia e la capacità inarrivabile di arrampicarsi sugli specchi e ci dicesse perchè bisogna legittimare tutto ciò (che agli occhi di un conservatore è grave) offrendo indirettamente meravigliose armi politiche all'avversario.

    E Ferrara dovrebbe spiegare se alla fine tutto questo ardore pro-Cav. non ha nulla a che vedere con l'ateismo devoto e molto invece con lo stipendio (non si vive di solo pane nè di sola gloria e nemmeno di sola fede per chi fede non ne ha) che gli fornisce la famiglia Berlusconi.

    Perchè per via di questo antipatico quanto persistente conflitto d'interessi non si riesce mai a capire bene quanto la difesa di una parte politica è sincera e quanto non lo è.


    PS: Sento un'infinità di volte dire in Tv da parte di esponenti politici del Pdl che agli italiani il Rubygate non interessa. Invece a me, elettore di destra, interessa. E al Pdl interessa il mio voto o vuol perderlo facendo orecchie da mercante?
    Ultima modifica di Florian; 09-03-11 alle 17:14

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    a me verrebbe da risponderti Florian al di là dell'affermazione di Luttwak e dell' ipocrisia democratica", ho sentito il suo intervento televisivo in cui parlava di questo dover essere politically correct anche se falsamente da parte del politico di turno : è una cosa che non condivido, almeno non applicabile nel caso specifico attuale di Berlusconi

    il problema in Italia è che non esiste alternativa a Berlusconi

    Si perdona lui come si puo' perdonare un' uomo d'affari, spregevole fin che si vuole ma che porta tanti soldini alla società e la salva dal tracollo e con la forza dei suoi soldi e dei suoi modi di fare salva la baracca

    E' triste forse per te ma è cosi', oggi come oggi se non ci fosse Berlusconi al governo cadremmo in mano a delle combianzioni di governo tanto fantasiose quanto non democratiche e in ogni caso non rispettose dell'alternanza democratica e della volontà popolare

    Dietro Berlusconi a centrodestra è peggio che andar di notte, c'è il nulla assoluto e il nuovo è di là a venire, tanto vale rassegnarci e attendere che Berlusconi stesso prepari la sua successione che ci dia speranza di battere la sinistra
    Ultima modifica di FrancoAntonio; 09-03-11 alle 17:26

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da Candido Visualizza Messaggio
    a me verrebbe da risponderti Florian al di là dell'affermazione di Luttwak e dell' ipocrisia democratica", ho sentito il suo intervento televisivo in cui parlava di questo dover essere politically correct anche se falsamente da parte del politico di turno : è una cosa che non condivido, almeno non applicabile nel caso specifico attuale di Berlusconi

    il problema in Italia è che non esiste alternativa a Berlusconi

    Si perdona lui come si puo' perdonare un' uomo d'affari, spregevole fin che si vuole ma che porta tanti soldini alla società e la salva dal tracollo e con la forza dei suoi soldi e dei suoi modi di fare salva la baracca

    E' triste forse per te ma è cosi', oggi come oggi se non ci fosse Berlusconi al governo cadremmo in mano a delle combianzioni di governo tanto fantasiose quanto non democratiche e in ogni caso non rispettose dell'alternanza democratica e della volontà popolare

    Dietro Berlusconi a centrodestra è peggio che andar di notte, c'è il nulla assoluto e il nuovo è di là a venire, tanto vale rassegnarci e attendere che Berlusconi stesso prepari la sua successione che ci dia speranza di battere la sinistra
    Guarda, pur non condividendo il tuo discorso che identifica Berlusconi come il "meno peggio" lo accetto, a differenza invece di chi si sbraccia in Tv e sul web esaltando addirittura il Cavaliere, cosa che a me fa un effetto comico del tipo guardare Emilio Fede.

    Ora ti dico perchè non sono d'accordo con te. O meglio, perchè non lo sono più. Fino a due anni fa circa la teoria del "meno peggio" ci stava benissimo e la facevo anch'io mia. Tant'è che supportavo il governo.

    Ma adesso il problema che mi pongo è: come faremo noi conservatori, dopo Ruby, a fare discorsi di etica, di morale, come faremo a parlare di valori, di Istituzioni... ecco, io sento che Berlusconi non solo mi ha levato il sogno (e vabbè, per sognare c'è sempre tempo), ma mi ha levato addirittura la possibilità di difendere da destra tematiche conservatrici.

    Adesso è passata l'idea che a destra ci stanno gli imbroglioni e che la legalità sta a sinistra. L'idea che quello del Pdl è un garantismo "peloso"... Ci vorranno anni e forse decenni prima che noi si possa rifare una verginità politica... per il momento, se stai con Berlusconi stai anche con Ruby e con Dell'Utri...

    Capirai che per me - diversamente da un liberale a cui fregano solo i quattrini - questo problema è fondamentale. La destra, per me, deve stare dalla parte del bene, dell'onestà, della probità... preferisco mille volte avere un governo di sinistra che vedermi associato a qualcosa di torbido.

    In Germania la CDU ha lasciato al suo destino Kohl ed era Kohl, non so se mi spiego!! E' stata all'opposizione per un po', poi è tornata in gioco... In Inghilterra la Thatcher si è dovuta dimettere per contrasti nel suo partito e questo non ha impedito a Major di vincere le elezioni successive.

    Ora vorrei sapere perchè dobbiamo dire "dopo Berlusconi il diluvio"? Io non voglio vedere disperso tutto quanto si è finora seminato e, ripeto, non parlo da militante di Fli quale NON sono... A me andrebbe benissimo un Alfano o un Tremonti, è l'idea che siamo tutti nelle mani di B. che non accetto... e ascoltare che lo dicano tutti nel Pdl mi mette tristezza.

  6. #6
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    Predefinito Rif: Bene o male

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio
    PS: Sento un'infinità di volte dire in Tv da parte di esponenti politici del Pdl che agli italiani il Rubygate non interessa. Invece a me, elettore di destra, interessa. E al Pdl interessa il mio voto o vuol perderlo facendo orecchie da mercante?
    Non è affatto vero che il caso Ruby non interessi, i sondaggi non sono in flessione (anzi) ed è probabile che siano scattati meccanismi di identificazione e approvazione.

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    Predefinito Rif: Bene o male

    Citazione Originariamente Scritto da Troll Visualizza Messaggio
    Non è affatto vero che il caso Ruby non interessi, i sondaggi non sono in flessione (anzi) ed è probabile che siano scattati meccanismi di identificazione e approvazione.
    Sarebbe terrificante.

  8. #8
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    Predefinito Rif: Bene o male

    Citazione Originariamente Scritto da Florian Visualizza Messaggio

    In Germania la CDU ha lasciato al suo destino Kohl ed era Kohl, non so se mi spiego!! E' stata all'opposizione per un po', poi è tornata in gioco... In Inghilterra la Thatcher si è dovuta dimettere per contrasti nel suo partito e questo non ha impedito a Major di vincere le elezioni successive.

    Ora vorrei sapere perchè dobbiamo dire "dopo Berlusconi il diluvio"?
    Germania e Inghilterra sono paesi genuinamente democratici, con una maturità politica che ci distanzia anni luce.

    In Italia il bipolarismo l'ha inventato Berlusconi e caduto lui molti sarebbero tentati dalla concentrazione appassionata o da un bipolarismo falso solo di apparenza, non è un segreto che Casini voglia andare oltre al bipolarsimo e Fini al momento che predica il bipolarismo è il vice o il vice del suo vice e poi i giudici politicizzati, la stampa e i media schierati, i poteri forti... in Italia c'è da avere veramente paura..

    Finito Berlusconi, a meno che egli stesso non prepari la sua successione in modo autorevole, il centrodestra verrà spazzato via non per 5 o 10 anni ma per sempre

    Io sono attendista e perdono pur rendendomi conto che la situazione puo' sembrare ed è anomala ma lo è a 360° gradi, non solo da parte del PDL ma soprattutto da parte della struttura politico mediatico italiana che fa essere l'Italia un paese a democrazia parecchio immatura, nel frattempo le riforme che sono in cantiere (federalismo e giustizia) mi vanno sicuramente bene e le ritengo opportune, quindi avanti cosi' per altri due anni poi si rifarà il punto
    Ultima modifica di FrancoAntonio; 09-03-11 alle 18:35

  9. #9
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    Predefinito Rif: Bene o male

    Citazione Originariamente Scritto da Candido Visualizza Messaggio
    Germania e Inghilterra sono paesi genuinamente democratici, con una maturità politica che ci distanzia anni luce.

    In Italia il bipolarismo l'ha inventato Berlusconi e caduto lui molti sarebbero tentati dalla concentrazione appassionata o da un bipolarimso falso, e poi i giudici politicizzati, la stampa e i media schierati, i poteri forti... in Italia c'è da avere veramente paura..

    Finito Berlusconi, a meno che egli stesso non prepari la sua successione in modo autorevole, il centrodestra verrà spazzato via non per 5 o 10 anni ma per sempre

    Io sono attendista e perdono pur rendendomi conto che la situazione puo' sembrare ed è anomala ma lo è a 360° gradi, non solo da parte del PDL ma soprattutto da parte della struttura politico mediatico italiana che fa essere l'Italia un paese a democrazia parecchio immatura, nel frattempo le riforma che sono in cantiere (federalismo e giustizia) mi vanno sicuramente bene e le ritengo opportune, quindi avanti cosi' per altri due anni poi si rifarà il punto
    Totalmente d'accordo con te. Solo, non mi va di fare l'utile idiota.

    Berlusconi vuoi il mio voto? Devi darmi qualcosa in cambio, lo spauracchio dei comunisti non vale più, c'è bisogno di qualcosa di tangibile.

    E se è vero che ai leghisti Berlusconi ha concesso il federalismo e ai liberali il rigore economico e la riforma della scuola e della giustizia, è altrettanto vero che ai conservatori non si può regalare solo Ruby.

    Ma chi difende gli interessi conservatori nel Pdl? Quagliariello? Gasparri? Lupi? Stiamo messi bene...

  10. #10
    SMF
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    Predefinito Rif: Bene o male

    Bisognerebbe anche capire chi sono i conservatori e soprattutto cosa vogliono.

 

 
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