"Solo nella comunità diventa dunque possibile la libertà personale" Marx-Engels
L’animale visionario
Intervista al filosofo Romano Màdera
a cura di Paolo Bartolini
Riprendiamo questa interessante intervista dal sito megachip.info.
Iniziamo con questa intervista al filosofo Romano Màdera una serie di microindagini sulle idee per la Transizione, piccole introduzioni a pensieri che potrebbero accompagnarci a lungo, ora che non vogliamo attardarci con gli schemi del XX secolo: la solita destra-sinistra, le isole culturali incomunicanti, gli scontri di civiltà, il mercato delle idee funzionale alle ideologie dell’accumulazione, sullo sfondo delle possibilità autodistruttive della nostra specie. Conosceremo invece menti creative, libri davvero originali, pensieri diversi. Forse conosceremo soluzioni ai problemi generati da un cambiamento difficile.
Romano Màdera, lei in un suo libro particolarmente apprezzato – L’animale visionario (1999) – descrive l’essere umano come l’unica specie capace di “immaginare altrimenti”, di produrre dunque alternative che modifichino l’esistente liberando la dimensione del Possibile. Ciò è vero perché l’uomo, grazie allo iato che la cultura produce fra stimoli biologici e risposte differite dell’organismo, si trova ad agire in un mondo aperto, instabile, nel quale tracciare indispensabili orizzonti di senso. Nell’epoca del pensiero unico neoliberista intravede ancora degli spiragli per immaginare altrimenti il futuro dell’umanità?
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