Uno striscione rimosso dagli agenti della Digos, l’altro strappato e sostituito con un sacco di escrementi lasciato sul balcone.
Accade a Brescia, succede da noi. Due soci di Libertà e Giustizia appendono ai balconi striscioni con l’invito a dimettersi rivolto a Silvio Berlusconi. “B. offendi l’Italia, dimettiti”, “B., per favore, dimettiti”, “B. vergogna, dimettiti”. Nel giro di pochi giorni la città si riempie
Qualche giorno fa, uno dei soci di LeG, quando di mattina apre le persiane, trova che il suo striscione è stato strappato, ridotto a brandelli.
Al suo posto, sul terrazzino spunta un sacchetto di escrementi con quello che sembra un bigliettino di accompagnamento: “Ecco il pranzo dei comunisti, firmato S.B.”
Arrivo tempestivo dei vigili urbani : chi li ha chiamati?
Un regolamento comunale vieterebbe di esporre striscioni e panni che disturbino il decoro cittadino.
Poi, la storia si ripete. Lo striscione di via Schivardi, è stato rimosso e sequestrato, domenica,
da agenti della Digos. Presentati a casa, gli agenti si sono identificati, hanno chiesto una scala e saliti fini al balcone hanno rimosso lo striscione anti-Cavaliere.
Che è successo? “Esporre uno striscione è reato? Interventi di questo tipo rientrano nei compiti della Digos?
I soci di LeG Brescia si stupiscono che “in Italia si stia arrivando al punto che non sia lecito chiedere le dimissioni di un presidente del Consiglio”.