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    Red face I due fronti sulla giustizia dentro il Pd

    Quando avranno fatto pace con i loro cervelli ci faranno sapere . Usano il sistema della tela di Penelope :disfano di notte ciò che hanno tessuto di giorno , classico modo comunistoide di interpretare la politica

    4 dicembre 2009

    I due fronti sulla giustizia dentro il Pd
    Il partito di Bersani tra piazza e riforme


    Un tono basso e uno alto, e così le posizioni del Pd si alternano tra le proposte di apertura per riformare la giustizia e i no secchi. Nel giorno in cui parte del centrosinistra scenderà in piazza per il NoBDay, il partito guidato da Pier Luigi Bersani si trova diviso da una sottile frattura. I toni alti sono quelli di chi invoca la chiusura totale con la maggioranza, di chi non crede sia possibile trovare soluzioni condivise sulla riforma della giustizia con il Pdl. Un fronte oggi sarà a Roma a manifestare (c’è il presidente del Pd Rosy Bindi e c’è l’ex segretario Dario Franceschini). I toni bassi, invece, sono di chi è più favorevole al confronto sulle riforme, in particolare sui punti della bozza Violante (indicata ormai da tutti come necessaria base di partenza): lo stesso fronte che in piazza alla fine non dovrebbe proprio andarci. Pochi giorni fa, in un’intervista al Corriere della Sera, il vice segretario del Pd Enrico Letta ha detto che “è legittimo che il presidente del Consiglio si difenda nei processi e dai processi”.

    E la sua dichiarazione è stata utile per capire i fronti in campo. Su questo tema, Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd, ha pochi dubbi. “Nel Pd – dice al Foglio – resta la disponibilità ad affrontare il tema della giustizia a patto che questa non serva a strumentalizzare le posizioni di Berlusconi. Inoltre, per quanto mi riguarda, il Pd è pronto a ridiscutere tutto l’impianto, compresa l’immunità per le cariche istituzionali, che se fosse contestualizzata al meglio e senza il riferimento diretto al premier potrebbe essere tranquillamente introdotta”. Secondo Orlando “è indubbio che ci sia un problema di equilibrio tra i poteri, ma è altrettanto vero che il governo persevera nel presentare leggi a favore di Berlusconi”. Il responsabile Giustizia del Pd è così convinto che la bozza Violante possa essere davvero “un ottimo punto di partenza per un’ampia riforma istituzionale perché è già stata condivisa in passato e può essere lo spunto per il complessivo processo riformatore”. Parlando con il Foglio, poi, il deputato del Pd Lanfranco Tenaglia (ex responsabile Giustizia del partito) spiega però come in questo clima sia “difficile affrontare questo tema con serenità”.

    Nonostante ciò, si schiera anche lui su quel fronte più dialogante del Pd – ferocemente criticato da Marco Travaglio nell’ultimo numero di MicroMega – e concorda nel definire la bozza Violante “l’inizio auspicabile di un discorso più ampio perché può servire per ridefinire l’assetto istituzionale”. Lo stesso vale per la reintroduzione dell’immunità , che rientra in una discussione che potrebbe essere affrontata in futuro. “A condizione però – specifica Tenaglia – che non si trasformi l’immunità in impunità”. Dunque soltanto il ritiro del ddl sul processo breve sarebbe “il primo passo per proseguire un dialogo più ampio sulla riforma della giustizia”. E chi potrebbero essere gli interlocutori con cui poter lavorare in Parlamento? “Per ora – dice Orlando – ci sono state intenzioni generiche, ma è evidente che le nostre idee trovano riscontro nell’Udc. Per quanto riguarda il partito di Di Pietro confesso che per noi resta su posizioni aventiniane”.

    © - FOGLIO QUOTIDIANO

    di Marianna Venturini[/B]

    I due fronti sulla giustizia dentro il Pd - [ Il Foglio.it › La giornata ]
    la giustizia dei Robespierre ancora una volta ha collocato il nostro Paese tra il Ruanda ed il Burundi

  2. #2
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    Predefinito Rif: I due fronti sulla giustizia dentro il Pd

    "Sarebbe anche simpatico, se non fosse nazista!" (Malandrina) :gluglu:


    "Al di là dell'approvazione o disapprovazione altrui!" :gluglu:

  3. #3
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    Predefinito Rif: I due fronti sulla giustizia dentro il Pd

    Diciamocelo chiaramente , gli zammammeri rossi neanche hanno letto il testo sula riforma della giustizia presentata dal ministro Alfano , copia conforme di quanto a suo tempo fu elaborato da Boato controfirmato da Salvi e Finocchiaro e che trova conforto anche nelle dichiarazioni di Orlando , responsabile alla giustizia del Pd.
    Oggi tale riforma viene contestata da questo partitucolo da quattro soldi soltanto perchè presentato da Berlusconi e non per altro .... il "no" a prescindere , l'hanno anche apertamente dichiarato. Che pena !!!
    E questi si vorrebbero ergere a prossimi governanti del nostro Paese ??? onf:
    Peggio della "gloriosa"armata Brancaleone

    11 marzo 2011
    Le ipocrisie del Pd sulla riforma della giustizia


    Non bisogna essere degli elettori di centrodestra per dire che la riforma della giustizia approvata ieri dal Consiglio dei ministri contenga una notevole quantità di cose di buon senso. Per capire bene di che cosa stiamo parlando, basta concentrarsi sui quattro punti cruciali della riforma: la separazione delle carriere, la responsabilità civile per i magistrati, la fine dell’obbligatorietà dell’azione penale e la scelta di vietare, salvo casi straordinari, la possibilità di essere processati in secondo grado per coloro che sono stati già assolti all’interno di un processo di primo grado. Può essere utile ripetere che, come capita purtroppo spesso in questi casi, gran parte di queste proposte sono più che condivise anche da moltissimi membri oggi all’opposizione. L’esempio classico che viene fatto in questi casi (lo fa oggi anche la Stampa, con intelligenza) per dimostrare la trasversalità di fondo delle proposte sulla giustizia, è la riproposizione della vecchia bozza Boato: bozza formulata dall’ex parlamentare dei Verdi nel 1996 per la famosa commissione Bicamerale presieduta allora da Massimo D’Alema. Lo stesso Boato oggi dice che “questa riforma non è scandalosa, non stravolge i poteri, né implica una subordinazione dei pm” che “hanno il diritto di essere ascoltati nelle commissioni competenti e di intervenire per modificarla in sede parlamentare oltre che con i decreti attuativi ma non è giusto sparare come stanno facendo in queste ore”.

    Senza voler ricordare in modo ossessivo la benedettissima, e sfortunatissima, commissione Bicamerale di D’Alema in fondo è sufficiente sfogliare il Foglio dell’ultimo anno per capire che molti dei punti messi a fuoco dal ministro Alfano sono argomenti sui quali anche il centrosinistra fino a pochi mesi fa si interrogava con una certa serietà. Ricordate? L’undici aprile di un anno fa il responsabile della giustizia del Pd Andrea Orlando – giovane spezzino della stessa scuola migliorista in cui si è formato anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – sul nostro giornale ha accettato con coraggio di parlare di come il Pd avrebbe voluto rivoluzionare la giustizia penale di questo paese. “Riformare la giustizia – aveva scritto Orlando – è una delle priorità dell’Italia, e l’argomento va affrontato con responsabilità e con misura”. La giustizia, lo sanno tutti, è da anni una delle grandi emergenze dell’Italia e dire che oggi non sia una priorità perché il presidente del Consiglio ha i suoi dannati problemi con la giustizia è dire una cosa falsa e anche scorretta.

    Che cosa diceva Orlando un anno fa? Diceva che il Partito democratico era sinceramente disponibile “a una verifica concreta dei giusti tempi del processo; a una seria riflessione per la ridefinizione dell’obbligatorietà dell’azione penale; a una riforma del sistema elettorale del Csm che diluisca il peso delle correnti della magistratura associata, rafforzandone l’autorevolezza; alla discussione sulla necessaria distinzione dei ruoli tra magistrati dell’accusa e giudici, e a un ragionamento sulla efficacia delle attuali azioni disciplinari nel mondo della magistratura”. Obbligatorietà dell’azione penale, distinzione dei ruoli tra magistrati dell’accusa e giudici, efficacia delle azioni disciplinari e persino una cosa che Alfano non ha neppure inserito, al momento, nella riforma: diluire il peso delle correnti nella magistratura associata. Chiaro no?

    Per entrare nel merito delle proposte sulla giustizia ci siano alcune piccole e grandi ipocrisie che andrebbero chiarite con urgenza. Primo punto: giudicare i magistrati che sbagliano non significa punirli, significa giudicarli, e il tema della sostanziale impunità dei magistrati che commettono degli errori nel nostro paese è un problema che l’Italia conosce da molto tempo: dai tempi di Tortora, dai tempi di quel famoso referendum (era il 1987) in cui gli italiani furono chiamati a votare per decidere se introdurre o no una forma di responsabilità civile per i giudici. Come finì quel referendum? Con l’ottanta per cento dei votanti che disse di sì: i magistrati, se toppano, devono essere puniti. (Dal 2001 al 2009, per capirci, è stato calcolato che in media solo due volte su cento un magistrato che commette un errore paga per quell’errore). Sugli altri punti della riforma, e in particolare sui tempi lunghi dei processi, il discorso è più complicato: anche il Pd sostiene da tempo che sia necessario ridurre i tempi del processo e chiedere di rafforzare e migliorare il primo grado per evitare che un processo vada avanti per troppi anni credo che sia una cosa più che sensata. Sulla fine dell’obbligatorietà dell’azione penale e sull’introduzione di una graduatoria delle priorità da perseguire prevista dalla legge ci sono alcune perplessità (la graduatoria, secondo alcuni, dovrebbe essere approvata almeno dai due terzi delle camere) ma non sì può non essere sostanzialmente d’accordo con quanto detto ieri dal ministro Alfano: “Un principio sacrosanto come l’obbligatorietà dell’azione penale è stato trasformato da alcuni pm nel suo contrario: cioè nell’assoluta discrezionalità di perseguire i reati”. Il ministro Alfano dice una cosa fuori dal mondo? Beh, leggete ancora quanto scritto l’anno scorso ancora da Orlando sul Foglio: “Sull’esercizio dell’azione penale, poi, sarebbe matura una riflessione sulla rimodulazione dell’obbligatorietà, attraverso l’individuazione di priorità che non limitino l’indipendenza dei pm”.

    Per venire invece all’ultimo punto, quello sulla separazione delle carriere, nessuna persona di buon senso può negare come sia surreale che nel nostro paese chi deve giudicare un reato (il giudice) non sia ben distinto, in modo chiaro, da chi rappresenta l’accusa (ovvero il magistrato) e che è poco coerente che il giudice che ti deve giudicare e il magistrato che ti deve accusare facciano parte di una medesima struttura organizzativa (struttura che tra l’altro ordina le carriere di entrambi). Detto in modo più semplice, con la legge così com’è oggi, l’avvocato del difensore non può realisticamente avere la certezza di trovarsi di fronte al giudice nelle stesse condizioni in cui si trova il pubblico ministero.

    Molti osservatori, a questo proposito, tendono spesso a dimenticare che il sistema processuale italiano dal 1989 si chiama “processo accusatorio”, e non più inquisitorio, e che dunque è la legge stessa che pone come prerogativa del nostro sistema giudiziario una netta separazione tra il ruolo del giudice e quello dell’accusa. Questo non è solo un pensiero personale ma è anche quello che pensano davvero molti esponenti dell’opposizione che in modo un po’ surreale, oggi negano gli stessi problemi che fino a poco tempo fa erano stati loro stessi a tirare fuori coraggiosamente. Tante persone che insomma la pensano esattamente come Marco Boato ma oggi non hanno proprio il coraggio di dirlo.

    Leggi Il ritorno della politica è possibile, e anche a sinistra c’è chi lo vuole di Giuliano Ferrara

    © - FOGLIO QUOTIDIANO

    di Claudio Cerasa


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  4. #4
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    Predefinito Rif: I due fronti sulla giustizia dentro il Pd

    Ma guardate che le leggi salvaladri di stato e a protezione della casta dei politici fanno comodo a destra come a sinistra. Perchè L'indipendenza della magistratura serve a garantire la gente comune, non certo quelli che vivono di privilegi.


    Grazie a questa riforma magari domani Dalema controllerà la polizia e potrà influenzare eventuali inchieste che gli interessano.
    Guardati intorno. Tutte queste macerie sono il risultato di 8 anni di PDL e di 2 di PD al governo. Il porcellum gli garantisce il posto a vita. Mandiamoli a casa! Vota chiunque ma non questi porci.

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    Predefinito Rif: I due fronti sulla giustizia dentro il Pd

    il Pd è un partito finito, allo sbando, ormai è chiaro che sarà sostituito dal Movimento 5 Stelle.
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  6. #6
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    Predefinito Rif: I due fronti sulla giustizia dentro il Pd

    Ogni volta i servi di Berlusconi per rafforzare le loro tesi dicono "ma l'ha proposto prima il Pd".

    Sono talmente scemi da non capire che questo è un disastro, non un rafforzativo.
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    Predefinito Rif: I due fronti sulla giustizia dentro il Pd

    Citazione Originariamente Scritto da AURELIO AUGUSTO Visualizza Messaggio
    il Pd è un partito finito, allo sbando, ormai è chiaro che sarà sostituito dal Movimento 5 Stelle.
    Non è vero, è un partito comprato, dal padrone che tutti ci comanda.
    Guardati intorno. Tutte queste macerie sono il risultato di 8 anni di PDL e di 2 di PD al governo. Il porcellum gli garantisce il posto a vita. Mandiamoli a casa! Vota chiunque ma non questi porci.

  8. #8
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    Predefinito Rif: I due fronti sulla giustizia dentro il Pd

    Citazione Originariamente Scritto da Rasputin Visualizza Messaggio
    Ogni volta i servi di Berlusconi per rafforzare le loro tesi dicono "ma l'ha proposto prima il Pd".

    Sono talmente scemi da non capire che questo è un disastro, non un rafforzativo.
    sono cosi scemi che il PDL vince sempre le elezioni e voi geni avete il 5%.
    Ultima modifica di TEBELARUS; 12-03-11 alle 13:57
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  9. #9
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    Predefinito Rif: I due fronti sulla giustizia dentro il Pd

    Citazione Originariamente Scritto da diogene Visualizza Messaggio
    Non è vero, è un partito comprato, dal padrone che tutti ci comanda.
    tu rappresenti bene l'elettorato di sinistra. A sinistra la pensano proprio come te, hanno queste idee.
    Ultima modifica di TEBELARUS; 12-03-11 alle 13:59
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  10. #10
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    Predefinito Rif: I due fronti sulla giustizia dentro il Pd

    Citazione Originariamente Scritto da AURELIO AUGUSTO Visualizza Messaggio
    sono cosi scemi che il PDL vince sempre le elezioni e voi geni avete il 5%.
    PO PO PO P OOOOOOOOOOOOOOO POoooooooooooooo

    CAmpioni del mondooooooooooo
    I'm not a robot without emotions, I'm not what you see
    I've come to help you with your problems, so we can be free
    I'm not a hero, I'm not a savior, forget what you know
    I'm just a man whose circumstances went beyond his control
    Beyond my control

 

 
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