Non ci rassegneremo mai al berlusconismo
di Alessandro Piergentili


Siamo stati in silenzio per un mese. Dopo il congresso ci siamo presi un periodo di riflessione per comprendere quello che stava accadendo. Chi scrive ha sempre appoggiato e sostenuto la linea dei cosiddetti falchi all’interno di Generazione Italia prima e di FLI, poi. La linea uscita dal congresso è una sintesi delle varie anime del partito. Una sintesi che di fatto dà molto più spazio politico all’area moderato-conservatrice, piuttosto che a quella post-berlusconiana (anti non va tanto di moda). Il paradosso è che l’area che ha di fatto imposto la linea è quella più scontenta e che ha minacciato varie scissioni o mini allontanamenti. L’area movimentista e spontaneista di fatto non ha più spazio politico da più di un mese. Se si vedono il berlusconismo ed leghismo come dei mali molto pericolosi si è ancora dentro la linea del partito? Oppure si corre il rischio di essere tacciati di essere dei pseudogrillini? Riteniamo che l’anima spontaneista che ha issato la bandiera della denuncia da destra dei guasti che il berlusconismo e che il leghismo ci stavano provocando non debba ammainarla, senza abbandonare lo spirito costruttivo che l’ha sempre contraddistinta.
Il vero pericolo è l’istituzionalizzazione del berlusconismo-leghismo. Il vero pericolo è che Berlusconi diventi il prossimo Presidente della Repubblica. Oltre a rappresentare l’Italia all’estero, l’amico di Putin, Gheddafi e Lukashenko diventerebbe il capo delle forze armate ed il presidente del CSM, lui, il nemico giurato della magistratura. Senza contare i vari poteri di condizionamento, di veto e di scioglimento delle camere. Già ci immaginiamo la Minetti ministro della Sanità, il trota ministro della Pubblica Istruzione, Corona alla Cultura, veline, velone, Lele Mora Gran Cerimoniere del Quirinale con i corazzieri sostituiti dal balletto di Drive In, insomma al peggio non c’è mai fine. Quello che è più grave è che allora il paese non sarà più un malato grave, ma diventerà un malato incurabile. Come opporsi a tutto ciò? Riprendendo in mano il progetto di costruire una nuova classe dirigente, aprendo centri di formazione politica in ogni città, cercando di selezionare e formare giovani politici preparati e consapevoli di dover lottare anche contro i mulini a vento. Una classe dirigente che non si faccia comprare, perchè preparata. Facce nuove che parlino a chi non va più a votare, a chi non vorrebbe più farlo, ma per senso di responsabilità è pronto a farlo turandosi il naso. Risvegliamo le coscienze e non fermiamoci mai, non dobbiamo aver paura di essere anti, se riusciamo contemporaneamente ad essere pro. Pro unità d’Italia, pro legalità, pro istituzioni, pro integrazione. Altrimenti il berlusconismo ed il leghismo non solo vinceranno, ma educheranno i nostri figli al posto nostro.

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