Elezioni, affluenza al 17,82% Veneto, duello Berlusconi-Lega - Politica - Repubblica.it

ROMA - Prima giornata di seggi aperti per le elezioni Europee ed amministrative. L'affluenza al voto registrata alle 22 è del 17,82 per cento per le Europee, del 19,62% per le Provinciali e del 22,94 per quanto riguarda le Comunali. I dati, secondo il sito del Viminale sono in calo (di tre punti per quanto riguarda il voto al Parlamento di Strasburgo) rispetto alle ultime elezioni. Ma va detto che la differenza di orari e di giorni di voto rende difficile una comparazione con le tornate elettorali precedenti.

Durante questo primo sabato ai seggi le operazioni di voto si sono svolte regolarmente in tutto il Paese. Solo a Napoli ci sono state segnalazioni di irregolarità su alcuni casi di doppio voto da parte di rappresentanti di lista del centrodestra. Avvio travagliato a Milano, dove 2.400 scrutatori hanno rinunciato all'incarico: mille solo da ieri. E nelle ultime 48 ore circa 80 presidenti di seggio hanno dato forfait. Il Comune ha dovuto mobilitare in tutta fretta i suoi addetti. Inoltre i seggi hanno aperto in ritardo: le schede elettorali, ristampate nella notte dopo che il Consiglio di Stato ha escluso il simbolo della Dc di Giuseppe Pizza, sono state consegnate all'ultimo minuto. In un seggio elettorale di Palermo, invece, tre topi hanno creato panico tra gli scrutatori. A L'Aquila, dove sono 60 mila gli iscritti alle liste elettorali ha votato solo il 9 per cento degli aventi diritto. Sono già andati alle urne Franceschini, Di Pietro e Casini mentre Bossi e Berlusconi voteranno domani.

Polemica Lega-Pdl. Intanto nel centrodestra la temperatura si alza a proposito del voto al Nord. A lanciare la pietra nello stagno è stata la Padania in edicola. "Noi siamo il vero partito del fare", titola forte il quotidiano della Lega. E per non lasciare dubbi Calderoli specifica: "La Lega andrà fortissimo, il derby finirà 2-1 per noi con il Piemonte ai rigori". E quanto ai leader "il Senatur è vent'anni avanti rispetto agli altri". La conseguenza di queste parole dei capi del Carroccio è che in Veneto il futuro candidato alla presidenza della Regione sarà un leghista. Ma Berlusconi risponde a stretto giro di posta. "Sono sicuro che vincerà il Pdl", ha detto il premier partecipando al matrimonio dell'attuale governatore del veneto Giancarlo Galan. E poi ha aggiunto: "Il Veneto continuerà ad essere governato da noi con Galan".
(6 giugno 2009)