Libia: Luttwak, "Odissey Dawn" non sta in piedi. Colpa dell'avventurismo francese
Martedì 22 Marzo 2011 18:17
LuttwakL'esperto USA, si sono superati i limiti imposti dall'ONU. Washington, 22 mar. - L'operazione in Libia è "una cosa che non sta in piedi", che è andata "oltre i limiti" imposti dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L'esperto Usa e grande conoscitore di cose italiane, Edward Luttwak, commenta senza mezzi termini all'ADNKRONOS quella che a suo giudizio è un'operazione che fin dal primo giorno risente dell'"avventurismo francese" e del "protagonismo dei britannici". Berlusconi, dice Luttwak, "ha ragione" nel lamentarsi della piega che hanno preso gli eventi, ma la sua posizione è "debole" a causa dei passati rapporti con il colonnello Gheddafi. L'esperto di strategia militare ripercorre le fasi politiche e diplomatiche che hanno portato a “Odissey Dawn”.
"Il Pentagono c'è entrato con riluttanza e quindi ha stabilito due limiti - spiega Luttwak - primo, niente truppe americane, secondo, che gli Stati Uniti non vogliono avere il comando. Allo stesso tempo – prosegue - questa non è un'operazione Nato, quindi, non è tutelata dal ben collaudato sistema di Comando dell'Alleanza". "Terzo fatto - continua Luttwak nella sua ricostruzione - il giorno in cui sono cominciate le operazioni, i francesi hanno convocato a Parigi una riunione alla quale sono intervenuti tutti i protagonisti, e dopo aver deciso di iniziare nella solita maniera, con gli attacchi dei missili da crociera contro le batterie antiaeree libiche, per aprire il varco, i francesi si sono fatti avanti per fare scena e alle 17.45 hanno lanciato il loro attacco aereo, varie ore prima dell'inizio stabilito per l'entrata in azione".
“La risoluzione è stata violata fin dal primo giorno”
Per l'esperto americano, quindi, l'operazione militare in Libia risente fortemente di due fattori: "il protagonismo francese" e le stesse "azioni militari che vanno oltre i limiti della risoluzione Onu". I Paesi che si sono astenuti al Consiglio di sicurezza, tra cui Cina e Russia, permettendo il passaggio della risoluzione, lo hanno fatto "sulla base del fatto che si proteggessero i civili, specificando che Gheddafi poteva essere attaccato solo se le sue forze colpivano i civili". Per Luttwak, in base alla risoluzione Onu, "il diritto di Gheddafi di fare in Libia quello che vuole rimane intaccato, ovviamente con l'eccezione del massacro di civili: ma se le forze di Gheddafi non agiscono, non è possibile attaccarle". Quindi, "la risoluzione è stata violata fin dal primo giorno". "La base di questa operazione non c'è più - sostiene Luttwak - nel senso che i russi e i cinesi possono riunire il Consiglio di sicurezza dell'Onu fra cinque minuti e far passare un'altra risoluzione che impone la cessazione delle operazioni e gli americani saranno costretti a porre il veto".
“Quello di Sarkozy è puro protagonismo”
"Questa cosa non sta in piedi", incalza ancora l'analista Usa, e ripete la parola "avventurismo" per descrivere l'atteggiamento di francesi e britannici, escludendo però un parallelo con l'Iraq: "Lì era differente, c'era la determinazione di farla finita con Saddam, ma questo non è il caso, non per gli americani almeno, i francesi invece sono capacissimi di andare ad attaccare la residenza di Gheddafi a Tripoli". Altra stoccata al presidente francese: "Sarkozy è quello che dopo il terremoto ha detto che smaniava per andare in Giappone, mentre la sua ambasciata evacuava i cittadini francesi, lui diceva che voleva andare lì, questo è puro protagonismo". Fa bene quindi l'Italia a lamentarsi dell'atteggiamento francese? "Berlusconi ha ragione - dice Luttwak - ma è molto debole quando parla di Gheddafi, perchè i rapporti tra loro sono stati molto discutibili, ma questa è tutta un'altra vicenda". Quanto a quello che l'Italia ha da perdere con l'esplosione della crisi libica, Luttwak dà la sua lettura: "Quello che ha da perdere non lo so, perchè da un punto di vista nazionale, i rapporti tra l'Italia e la Libia di Gheddafi non sono stati certo soddisfacenti. Non è giusto descrivere Gheddafi come un corrotto, lui è stato un corruttore, ha tranquillamente corrotto molti italiani e per loro, sicuramente, il rapporto con il colonnello era molto vantaggioso, ma per i cittadini italiani no". (Adnkronos)
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