Scrittori non cammerati che piacciono ai cammerati.

[Il Dandi]

Oggi sono in vena di apertura thread.

Mi piacerebbe confrontarmi sui gusti letterari (non saggistici) della dr virtuale, parlando degli scrittori non propriamente annoverabili tra i "cammarati", ma che piacciono comunque per le tematiche.

Vi piace Irvine Welsh (quello di Trainspotting)?
o Chuck Palahniuk?

O altri.

[Defender]

Palahniuk lo voglio leggere, mentre Irving non l'ho apprezzato così tanto.
O anche altri.
Mishima? Musashi? Kawabata Yasunari? Metà letteratura giapponese del XX secolo? J. R. R. Tolkien?
In realtà non conosco bene i criteri per onorare gli scrittori del Cammaratismo Oggettivo di Gran Croce (Celtica).

[amerigodumini]

Simenon: un sempre verde anarca conservatore.

[Giò]

Simenon: un sempre verde anarca conservatore.

beh ma lui possiamo considerarlo direttamente 'camerata'

[Yorick]

Di Palahniuk ho letto un pezzo di Fight Club... mi piace l'idea che c'è dietro, ma il modo in cui scrive mi fa vomitare.

Poi boh, direi Dostoevskij... perlomeno io lo adoro. Ortodosso, reazionario e slavofilo, per la gioia dei gas-cammarati.

Nietzche, Bradbury...

[DiegoVR]

Pahlaniuk per me è illeggibile.

[Orco Bisorco]

Pasolini, Malaparte e buona parte della letteratura italiana del '900. Si può leggere un qualunque romanzo ben fatto senza che l'autore fosse un cammmarata. Magari uno evita roba alla Anna Frank e tre metri sopra il cielo o pattume simile.

[Malaparte]

Di Welsh ho letto solo "Trainspotting" che non mi è piaciuto per niente. Troppo lento. Di Palanhiuk invece ho letto "Fight Club" e "Soffocare", già meglio, ma scritti male e difficilmente comprensibili, forse anche per via della traduzione. Comunque entrambi appartengono a quel filone letterario che esalta lo squallore/follia/delirio e che fa dire ai ragazzini "no cioè Palanhiuk, troppo malato, troppo fuori di testa!".
In "Fight Club" però gli spunti ci sono, anche se alla lunga un autore del genere tende a scrivere sempre le stesse cose in salse diverse.
Dello stesso genere mi era piaciuto, in gioventù, "Bastogne" di Enrico Brizzi (quello di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"), l'avvincente storia di quattro teppisti delinquenti ubriaconi e drogati, ambientata nella Nizza (anche se non è Nizza, in realtà) dei primi anni '80.
Poi per quanto riguarda i romanzi comunque ne leggo pochi e quelli che finora mi sono piaciuti di più hanno tutti bene o male a che fare coi camerati o sono apprezzati nell'ambiente: Malaparte, Ossendowski, Houellebecq... E in più Kerouac e Fante...

[Il Dandi]

Di Welsh ho letto solo "Trainspotting" che non mi è piaciuto per niente. Troppo lento. Di Palanhiuk invece ho letto "Fight Club" e "Soffocare", già meglio, ma scritti male e difficilmente comprensibili, forse anche per via della traduzione. Comunque entrambi appartengono a quel filone letterario che esalta lo squallore/follia/delirio e che fa dire ai ragazzini "no cioè Palanhiuk, troppo malato, troppo fuori di testa!".
In "Fight Club" però gli spunti ci sono, anche se alla lunga un autore del genere tende a scrivere sempre le stesse cose in salse diverse.
Dello stesso genere mi era piaciuto, in gioventù, "Bastogne" di Enrico Brizzi (quello di "Jack Frusciante è uscito dal gruppo"), l'avvincente storia di quattro teppisti delinquenti ubriaconi e drogati, ambientata nella Nizza (anche se non è Nizza, in realtà) dei primi anni '80.
Poi per quanto riguarda i romanzi comunque ne leggo pochi e quelli che finora mi sono piaciuti di più hanno tutti bene o male a che fare coi camerati o sono apprezzati nell'ambiente: Malaparte, Ossendowski, Houellebecq... E in più Kerouac e Fante...

Houellebecq piace pure a me, visionario e nichilista.

Apprezzo anche Limonov (quello del movimento nazionalbolscevico) che quando non parla di politica è interessante.

E poi Céline e Bukowski.

[Leone]

Jean-Claude Izzo.