I pacifisti tornano in piazza
"Aboliamo la guerra"
Da Roma a Milano. Ed ancora Bologna, Napoli, Torino. E poi a Sigonella e ad Aviano nei pressi delle basi militari. Presidi, cortei, flash mob e manifestazioni, riecco i "no war"
ROMA - Il movimento per la pace torna in piazza. Nel pieno della guerra civile in Libia, con conseguente intervento della Nato, i pacifisti sventolano nuovamente le bandiere dell'arcobaleno. L'appuntamento è per oggi pomeriggio a piazza Navona a Roma. Ma anche a Milano, Bologna, Napoli, Torino. E poi a Sigonella e ad Aviano vicino alle basi militari.
"La guerra non si puo' umanizzare. Si può solo abolire" scandiscono quelli di Emergency citando Albert Einstein e il suo manifesto contro la guerra. Chiedendo al governo "il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione, secondo cui l'Italia ripudia la guerra". Sul palco di piazza Navona c'è il fondatore di Emergency Gino Strada. Numerosi gli interventi previsti: Moni Ovadia, Vauro Senesi, Amanda Sandrelli, Frankie Hi-Nrg e Dario Vergassola. Sul web l’appello è stato sottoscritto da 20mila cittadini.
Molte le adesioni da partiti, gruppi e da esponenti della cultura e dello spettacolo: Fiom, Arci, Acli, Libera, Gruppo Abele, Anpi. Poi Sinistra Ecologia e Libertà e la Federazione della Sinistra. E tra i firmatari: Carlo Rubbia, Luigi Ciotti, Renzo Piano, Maurizio Landini, Massimiliano Fuksas, Luisa Morgantini, Lella Costa, Riccardo Scamarcio, Valeria Solarino, Vittorio Agnoletto, Paolo Beni e Alex Zanotelli.
La richiesta della piazza é quella di chiedere al Governo il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione: "L'Italia ripudia la guerra". Per fare questo Emergency ha lanciato dal palco un appello su web che chiunque può sottoscrivere andando sul sito Due aprile 2011. "Quando si bombarda si chiama guerra - ha detto il fondatore di Emergency Gino Strada - poi si possono utilizzare tutti gli aggettivi ma rimane sempre una guerra".
"Se nessuna guerra è necessaria e se ogni guerra è una scelta", si legge nel manifesto di Einstein e Russell del 1955 citato da Emergency, la domanda "chiara e terribile a cui non ci si può sottrarre" è questa: "Dobbiamo porre fine alla razza umana o deve l'umanità rinunciare alla guerra?". Per sostenere "tutti i cittadini vittime della guerra, della violenza e della repressione che lottano per i diritti e la democrazia", Emergency chiede che "si impari a pensare escludendo la guerra dall'orizzonte culturale e politico" affinchè "l'utopia diventi un progetto".
(02 aprile 2011)
I pacifisti tornano in piazza "Aboliamo la guerra" - Repubblica.it
Io ho ancora la bandiera della pace del 2003, sempre pronta a tirarla fuori
Non sarò mai uno di quelli che appoggia questa guerra perchè "di sinistra".Un conto è una Rivoluzione sana per uno scopo importante, un altro conto sono le guerre puniche contro questo o quello per motivi economici e di potere...Non esiste guerra dove non periscano degli innocenti. Un conto è combattere per la libertà, un altro per la propia ingordigia........ Ogni Paese ha diritto di combattere le propie battaglie e di decidere la sua politica. Gli altri sono di troppo.