Dopo cinque Scudetti consecutivi uno più bello dell'altro (da quello dei record ai due all'ultima giornata), una Champions League trionfale dopo 45 anni (eliminando squadroni uno dopo l'altro), un Triplete unico nella storia e svariate coppe (nazionali e una Mondiale) arrivò così la serata in cui prendere atto che tutto volgeva alla sua fisiologica conclusione: la fine di un ciclo, di un grande, grandissimo, forse irripetibile ciclo di innumerevoli vittorie e successi e di indimenticabili imprese. Ci renderemo compiutamente conto di quello che è accaduto in questi anni solo tra un bel po' di tempo probabilmente: e l'applauso finale sotto la curva ha detto tutto questo e anche altro.
Si potrebbe parlare di tutti gli errori (per gratitudine, poca lungimiranza o altro) commessi la scorsa estate in sede di mercato e che hanno inevitabilmente condizionato tutta la stagione, degli infortuni, della stanchezza, di una rosa di veri “titolari” troppo corta per così tante partite ravvicinate e una dispendiosa rincorsa su più fronti, dell'assenza prolungata di Samuel, della perfezione tattica e d'equilibrio mostrata più volte l'anno scorso (Chelsea, Barcellona, Milan, ecc.) rispetto alla situazione attuale, di tutti i limiti rimasti sottotraccia per mesi ed emersi improvvisamente, ma non è questo il momento.
È il tempo dei dvd da rivedere, dei ringraziamenti per tutto quello che ci hanno fatto vivere e vincere, toccherà ad altri - in estate - far ripartire un nuovo progetto tecnico. Speriamo che stavolta chi di dovere l'abbia compreso. Non prima di aver concluso con la massima dignità la stagione, dal momento che c'è una Coppa Italia da giocarsi fino in fondo. Così, perchè noi siamo ancora abituati ai tituli: e anche in questa stagione ci piacerebbe conquistarne tre.
Con la certezza che torneremo. A presto, cara, grande Inter!
FORZA INTER!