Visualizza Risultati Sondaggio: elezioni presidenziali postcomuniste

Partecipanti
19. Non puoi votare in questo sondaggio
  • Gianni De Michelis, Fronte Democratico Popolare per la Pace, il Lavoro e la Giustizia

    1 5.26%
  • Giulio Andreotti, Alleanza Democratica

    2 10.53%
  • Claudio Martelli, Partito d'Azione

    2 10.53%
  • Giorgio La Malfa, Concentrazione Democratica Repubblicana

    4 21.05%
  • Oliviero Diliberto, Partito Comunista d'Italia

    3 15.79%
  • Marco Tarchi, Fronte Patriottico

    7 36.84%
Pagina 1 di 6 12 ... UltimaUltima
Risultati da 1 a 10 di 60
  1. #1
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    Talking Elezioni nell'Italia postcomunista

    1936-1938: Rosselli e Berneri sopravvivono alla Guerra di Spagna, il primo schiva le pallottole comuniste, il secondo i pugnali di Action Directe. Assieme, fondano il nuovo Partito d'Azione.

    1943-1945: il Partito d'Azione mette assieme in una bizzarra alleanza democratici liberali alla La Malfa, socialisti come Lussu e Lombardi, ex repubblicani, anarchici moderati e trotzkisti.

    1944: L'aereo che riporta Togliatti in Italia precipita a causa del maltempo, segretario del Partito è Luigi Longo. Viene rifiutata la linea del governo unitario del Regno del Sud, e le sinistre pongono la pregiudiziale repubblicana. Solo la minaccia alleata di tagliare i rifornimenti e il riconoscimento Sovietico a Badoglio portano a una difficile intesa con il CLN.

    1946: il Pd'A ottiene alle elezioni per la Costituente il 5,2%, contro il 2,5% dei Repubblicani, che decidono di entrare nel Partito, ma perdono Pacciardi, mentre il PD'A perde La Malfa. La Repubblica si impone dopo una campagna durissima, con i monarchici che dipingono la Repubblica come l'avanguardia del Comunismo.

    1948: Saragat si allea con Pertini e riescono a vincere il congresso del PSIUP su una piattaforma di alleanza con i comunisti, ma con una propria lista autonoma. Alle elezioni del 18 aprile, i comunisti, i socialisti e gli azionisti coalizzati ottengono il 54,8%:

    PCI 23,8
    PSIUP 21,9
    DC 22,7
    PD'A 6,9
    Blocco Nazionale 6,7
    Partito Nazionale Monarchico 5,4
    MSI 4,0
    Concentrazione Democratica Repubblicana (Pacciardi, La Malfa, Ivan Matteo Lombardo) 2,4
    Altri 4

    Viene formato un governo Longo, con Nenni vicepresidente e Ministro degli Esteri, e Rosselli vicepresidente e Ministro della Giustizia. Francesco Saverio Nitti è Presidente della Repubblica.

    Di fronte alla "sconfitta" in Italia, Truman viene sconfitto da Dewey

    Gli USA sospendono immediatamente gli aiuti del Piano Marshall, e all'Italia non resta che l'aiuto dell'UNRRA, mentre truppe americane e inglesi occupano Bolzano e Trieste. A fine anno, rivolte anticomuniste in Sicilia e nel Sud portano all'occupazione dell'isola da parte americana, all'occupazione francese della Val D'Aosta e a una stretta repressiva messa in atto dal Ministro degli Interni Pietro Secchia. La Democrazia Cristiana subisce una scissione ad opera di Gronchi, Mattei e la Pira. Una selva di arresti successiva porta allo scioglimento del PNM, del MSI e del BN, mentre numerosi esponenti politici democristiani e democratici vengono fermati. Lo strappo con Tito viene digerito a fatica da Longo, amico personale e collega combattente del Maresciallo.


    ...

    1956: i quattro partiti di governo sono entrati in un Fronte Democratico Popolare e Patriottico sul modello ceco. La situazione internazionale si infiamma: la rivolta dilaga in tutta l'Europa Orientale, e quando l'URSS manda i carri armati contro i lavoratori di Pòznan e di Budapest, Longo rompe gli indugi e denuncia l'alleanza con l'URSS nel momento in cui le colonne militari jugoslave occupano l'Ungheria prima della seconda occupazione, creando un governo Kadar moderatamente riformista. Il Presidente americano Dewey impedisce che la situazione degeneri anche in Polonia sostenendo l'invio di una forza ONU a Varsavia, che si interpone tra le truppe comandate dal maresciallo Rokossowskj e i reparti fedeli a Gomulka.

    Dopo una tesa telefonata tra Krusciov e Dewey, si raggiunge una mediazione. Viene unificata la Germania, e smilitarizzata una fascia che include Germania, Polonia e Austria.

    Italia e Jugoslavia regolano i loro affari, con l'Italia che concede Gorizia in cambio del riconoscimento sul Territorio Libero di Trieste, nonostante sia attualmente Stato fantoccio americano occupato, e formano un patto militare con l'Ungheria di stampo socialista-libertario, a cui poi si aggiungono la Grecia e il Portogallo dopo una rivolta socialista negli anni '70. In Spagna, la dittatura non viene suicidata, ma va al potere un successore di Franco, e il paese viene poi travolto da una rivoluzione comunista.

    ...

    1992: L'Italia e la Jugoslavia aprono al multipartitismo. Nuove elezioni Presidenziali vengono convocate. L'Italia ha riottenuto il TLT e la Val D'Aosta (rioccupata dopo la guerra civile francese del 1968, che ha portato all'ascesa di un regime maoista), ma è tuttora monca di Bolzano e Sicilia. La Costituzione è di stampo gollista.

  2. #2
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    Predefinito Rif: Elezioni nell'Italia postcomunista

    De Michelis è invotabile, voglio leggere i partiti ma credo che Diliberja avrà il mio voto.
    VOTA NO AL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE
    UN NO COSTITUENTE PER LA DEMOCRAZIA CONTRO L'AUSTERITA'
    http://www.sinistraitaliana.si/ - http://www.noidiciamono.it/

  3. #3
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    Predefinito Rif: Elezioni nell'Italia postcomunista

    Gianni De Michelis,

    Fronte Democratico Popolare per la Pace, il Lavoro e la Giustizia



    Leader riformista dell'alleanza tra Comunisti, PSIUP e Partito Cristiano-Sociale, ha diretto con pugno di ferro la transizione, indirizzando il paese verso un socialismo di mercato di stampo cinese che ha liberato le energie italiane dopo la dura recessione degli anni '70. Propone una liberalizzazione molto controllata del sistema politico, e una progressiva apertura al mondo, ma molta della legislazione antiterrorismo d'emergenza è ancora in vigore.

    Giulio Andreotti, Alleanza Democratica



    Storico leader dell'opposizione, guida una coalizione tra ciò che resta della DC e dei disciolti PNM, MSI e BN, non ancora ufficialmente legalizzati. Propone una transizione morbida dal punto di vista economico, è socialmente conservatore, e propone una rapida apertura verso occidente. Sembra il favorito a sfidare De Michelis, se non altro perchè la DC ha l'unica struttura politica organizzata, ma la sua popolarità è molto bassa.

    Claudio Martelli, Partito d'Azione



    Il leader dinamico del Partito d'Azione ha rotto con gli eterni alleati, e ora guida una coalizione che propone una svolta definitiva verso il socialismo libertario e anarchicheggiante, pacifista, ecologista, e abbastanza hippy. Sta insidiando Andreotti nei sondaggi.

    Giorgio La Malfa, Concentrazione Democratica Repubblicana



    Sotto l'influenza del dinamico Oscar Giannino, è l'unico candidato a chiedere una radicale shock therapy di privatizzazioni, liberale sui temi etici, occidentalista, chiede una commissione d'inchiesta sui crimini del regime. Poco dietro Martelli, anche lui è in scia ad Andreotti.

    Oliviero Diliberto, Partito Comunista d'Italia



    La frazione oltranzista del regime, forte nei servizi di sicurezza, ha scelto il Procuratore Generale Oliviero Diliberto (noto anche come "Diliberja" o "il Vishinskj del Gennargentu") per lanciare il suo messaggio di fedeltà al Partito unico e all'economia pianificata. Autoritario, repressivo, ascetico, spartano, il combattivo giovane giurista rappresenta il volto dinamico e austero del potere. Dietro di lui, tuttavia, manovra gelido l'apparatchik della propaganda, Massimo D'Alema.


    Marco Tarchi, Fronte Patriottico



    Leader nazionalista impostosi come militante dissidente, sposa temi ecologisti e sociali con un netto antiamericanismo, toni da decrescita nemmeno troppo felice, enfasi sulla metallica forma spartana, e un aggressivo nazionalismo antioccidentale, mirato a invadere rapidamente la Sicilia. In forte ascesa nei sondaggi.

  4. #4
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    Predefinito Rif: Elezioni nell'Italia postcomunista

    SONDAGGI PRE ELETTORALI:

    Gianni De Michelis 40%

    Giulio Andreotti 17%

    Claudio Martelli 15%

    Marco Tarchi 13%

    Giorgio La Malfa 10%

    Oliviero Diliberto 5%

  5. #5
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    Predefinito Rif: Elezioni nell'Italia postcomunista

    Ricordiamo che :

    Italia, Portogallo, Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia e la Federazione Balcanica (Grecia, Jugoslavia) sono governi socialisti autogestionari collegati da una alleanza economica e militare. Si stanno tutte democratizzando.

    La Sicilia è una Banana Republic mafiosa sotto egida americana.

    Benelux, Norvegia e Gran Bretagna formano l'EFTA, alleanza economico-militare. Gli USA non hanno formato la NATO.

    L'URSS e la Spagna mantengono un regime stalinista, ma sono vicine al collasso.

    Albania, Francia e Bulgaria hanno regimi maoisti.

    Scandinavia, Austria, e Germania sono demilitarizzate, neutrali, socialdemocratiche e ricchissime, unite nella Comunità Economica Europea.

  6. #6
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    Predefinito Rif: Elezioni nell'Italia postcomunista

    Chiaramente Tarchi!
    Basta che sia abbastanza spregiudicato da manovrare come lasciava intendere la sua giovine età
    Ultima modifica di Defender; 26-04-11 alle 18:42
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

    Identità; Comunità; Partecipazione.

  7. #7
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    Predefinito Rif: Elezioni nell'Italia postcomunista

    Citazione Originariamente Scritto da Manfr Visualizza Messaggio
    Oliviero Diliberto, Partito Comunista d'Italia



    La frazione oltranzista del regime, forte nei servizi di sicurezza, ha scelto il Procuratore Generale Oliviero Diliberto (noto anche come "Diliberja" o "il Vishinskj del Gennargentu") per lanciare il suo messaggio di fedeltà al Partito unico e all'economia pianificata. Autoritario, repressivo, ascetico, spartano, il combattivo giovane giurista rappresenta il volto dinamico e austero del potere. Dietro di lui, tuttavia, manovra gelido l'apparatchik della propaganda, Massimo D'Alema.
    Diliberto, Partito Comunista, D'Alema ed economia pianificata.
    Dillo che mi vuoi bene

    Voto convinto Partito Comunista d'Italia, per la Continuità !
    Sparare a vista su La Malfa e Giannino. :giagia:
    Ultima modifica di SteCompagno; 26-04-11 alle 18:49
    VOTA NO AL REFERENDUM DEL 4 DICEMBRE
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  8. #8
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    Predefinito Rif: Elezioni nell'Italia postcomunista

    D'Alema intanto prepara il golpe modello Russia 1991

  9. #9
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    Predefinito Rif: Elezioni nell'Italia postcomunista

    Riflettevo che non solo Tarchi, ma anche in generale, tra Diliberjia e Demikeliyz, è una vera "Spartan metallic form lovefest"... :gluglu:
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

    Identità; Comunità; Partecipazione.

  10. #10
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    Predefinito Rif: Elezioni nell'Italia postcomunista

    Citazione Originariamente Scritto da Defender Visualizza Messaggio
    Riflettevo che non solo Tarchi, ma anche in generale, tra Diliberjia e Demikeliyz, è una vera "Spartan metallic form lovefest"... :gluglu:


    Demikelyz a Palazzo Chigi:giagia:

 

 
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