Lo slogan "Via gli italiani dalla Svizzera" non fa distinzioni e riguarda anche eventuali seguaci di Bossi. E' lo slogan lanciato dal movimento 'Lega del Ticino". Nel mirino dell'iniziativa i 45mila italiani che partono da città in cui il consenso alla Lega del Senatur raggiunge percentuali bulgare: Varese, Como, Sondrio e Verbania, tutti per lavorare nel Canton Ticino.
Le argomentazioni, quanto mai populistiche etnonazionalistiche e federaliste, sono quelle di rubare il lavoro agli svizzeri e costare troppo in rimborsi tasse a Roma.
Il movimento politico ticinese nato 1991 sotto la guida di Giuliano Bignasca, è balzato alla cronaca per le sue posizioni fortemente populiste ed antieuropeiste e per il netto rifiuto di ogni discorso di integrazione e naturalizzazione degli immigrati.
Pur non definendosi di destra il movimento tende a radicalizzare le sue posizioni ed i suoi slogan continuando ad erodere consenso al Partito Liberale Radicale.
Nelle elezioni cantonali del 2007 la Lega del Ticino è ulteriormente cresciuta ed ha toccato quota 25% diventando il secondo partito, con un piccolo scarto dal Plr.
Oggi conta 16 deputati sui 90 del Gran Consiglio del Canton Ticino.
Questa ulteriore iniziativa va a contrastare duramente, con toni indubbiamente di taglio razzista, molti italiani anche di fede leghista E' da rilevare che la lega ticinese ha stipulato dei patti di gemellaggio con i giovani padani della provincia di Lecco e che persistano rapporti con i vertici della Lega Nord ed il movimento guidato da Giuliano Bignasca.
La Lega del Ticino: Via gli italiani dalla Svizzera