Originale


Di seguito pubblico l'ultimo post di Angelo Funiciello tratto dal suo sito Funigiglio.
Questa volta Angelo, nella sua campagna contro la Mafia dei Colletti Bianchi del nord Italia - quella in cui secondo la Lega la mafia non esiste... - ha puntato il dito contro la malavita borghese sottolineando la responsabilità che riveste nel falsare l'intero circuito economico.
E così, mentre le aziende in mano alla mafia possono giocare facile liberandosi di tutti quegli "ostacoli" che limitano il loro profitto (sicurezza, qualità, fiscalità, pagamento dei fornitori...), le imprese pulite non possono reggere il confronto e finiscono per cedere alla concorrenza sleale nel lungo periodo finendo anch'esse in mano alla criminalità dei colletti bianchi.
Angelo collega quindi la precarietà delle aziende con la precarietà dei loro dipendenti: messe alle strette dalla mafia le imprese sono costrette a reggere la competizione come possono, anche con metodi sgradevoli come la precarizzazione dei propri lavoratori.
Una volta di più invito tutti a riprendere gli articoli di Angelo Funiciello e a fare da eco alla sua iniziativa Funigiglio.




Considerando ed approfondendo lo studio del gravissimo problema della Precarietà del lavoro si è
portati automaticamente a considerare la Precarietà delle aziende.
Questo evidentemente perché la precarietà del lavoro, cioè del posto di lavoro dei lavoratori dipendenti, dipende in modo diretto dalla precarietà di chi fornisce lo stesso posto di lavoro, cioè le aziende, oltre che dipendere in altro modo da molti altri fattori.
Un’azienda, che per qualsiasi ragione soffra di precarietà riguardo alla propria sussistenza od alla possibilità di propria libera, sana ed onesta gestione, necessariamente trasmette pesante precarietà anche ai propri collaboratori e dipendenti, con qualsiasi forma di contratto siano coinvolti, anche a tempo indeterminato.
E’ quindi chiaro che la Precarietà delle aziende è un elemento estremamente importante ed influente sulla precarietà del lavoro.
Le cause delle precarietà delle aziende sono molteplici e di vario tipo, dalle difficoltà intrinseche in una qualsiasi attività imprenditoriale, alle difficoltà di carattere esterno, quali: la concorrenza sleale prodotta dal riciclaggio, l’inefficienza delle strutture dei servizi pubblici funzionali all’attività delle aziende, compresa la Giustizia, la crisi economica, le strategie delle banche, ecc.
Ma tra le cause delle precarietà delle aziende ha molta influenza la presenza delle mafie, anche nel Nord Italia, con caratteristiche che hanno superato le ‘infiltrazioni’, raggiungendo livelli quasi di saturazione, “a macchie di leopardo”, essendo noi tutti a conoscenza che il “leopardo ha macchie molto numerose”, separate tra loro da sottili striscette…!
Le mafie influenzano molto la precarietà delle aziende in modi diversi, a seconda che l’azienda sia già controllata dalla mafia stessa o che sia nel rischio di diventarlo, nell’attuazione del programma criminale che hanno le mafie di conquistare sempre più il territorio e di riciclare enormi capitali, provenienti dalle varie attività criminali mafiose.
Se l’azienda è controllata dalla mafia è molto precaria, perché soggetta alla strategia mafiosa del riciclaggio e quindi all’esigenza di farne sparire al più presto le tracce. Vediamo infatti numerosissimi fallimenti, ‘assorbimenti’, nascita di nuove aziende, con analoghi destini.
Oltre ad avere una gestione con unica finalità il risultato economico, senza alcun rispetto dei diritti dei dipendenti e dei collaboratori.
Se l’azienda non è controllata dalla mafia, essa è nel forte rischio di diventare vittima di estorsione – predazione da parte della mafia stessa, con probabile fallimento o completa ristrutturazione.
Posso testimoniare quanto sopra con la mia esperienza personale diretta, quale medio imprenditore lombardo, vittima di queste mafie occulte dei ‘colletti bianchi’, che si è rifiutato di entrare in collusione con esse. Si può visionare tutto della mia storia ricercando in rete ‘funigiglio’, dove c’è anche molto sulle mafie sommerse del settentrione.
Inoltre l’azienda non mafiosa ha difficoltà enormi a sussistere nel mercato, a causa dell’eliminazione della libera concorrenza, per effetto dell’immissione di ben 140 miliardi di Euro, ogni anno, pari a 10 manovre finanziarie, di riciclaggio delle mafie, in prevalenza nel Nord Italia!
Da quanto sopra espresso, risulta chiaro che i GIOVANI PRECARI dovrebbero, molto più efficacemente, dare una connotazione più precisa e mirata alle loro valide e giuste manifestazioni: manifestare vigorosamente contro le mafie dei ‘colletti bianchi’, che hanno distrutto nel profondo il nostro mondo del Lavoro !!!
IL NOSTRO TEMPO E’ ADESSO – LA VITA NON ASPETTA !!!
COMBATTIAMO LE MAFIE !!! ADESSO !!!

Angelo Funiciello
www.funigiglio.net