No, non d'odio, di disprezzo.
Allora ha funzionato :mmm:
Mi sembra che non ci si debba fermare proprio ora.. anzi con i G8 gli si potrebbe dare qualche altra spallata per demotivarlo un altro pochetto e farlo sbarellare del tutto... conoscendo il tipo sarebbe capace di dire/fare ca**ate enormi :giagia:
"Non ho dubbi che anche questo forum sia pieno di poliziotti infiltrati costretti da qualche magistrato comunista a prendere nota di tutti quelli che parlano bene di Silvio." by noto forumista 100% certificato :sofico:
Ma non doveva essere un boomerang?
Anche questa previsione è stata mancata di brutto.
Il nano perde colpi.
Che poi consideri politicamente importante il calcio mercato significa che ha ben chiaro il livello del proprio elettorato, su questo non si discute e c'è poco da offendersi.
Buona parte dell'elettorato Pdl è ignorante.
"Odiare i mascalzoni è cosa nobile, onora gli onesti"
Gollum si arrabbia.
Esplode la rabbia di Silvio:
"Ho dovuto tirare la carretta da solo"
L'amarezza del premier, rinchiuso nella villa di Arcore: “Ho fatto tutto da me. Nel partito dovranno cambiare molte cose. Se non fossi sceso in campo io l’affluenza sarebbe stata ancora più bassa"
Milano, 8 giugno 2008 - “Ho dovuto fare tutto da me, come al solito ho tirato la carretta da solo”: sono queste le prime reazioni, stando al quotidiano Libero, del premier Silvio Berlusconi sui risultati delle elezioni europee alle quali il Pdl non ha raggiunto i risultati sperati.
“Se non fossi sceso in campo io - avrebbe poi riflettuto il premier -l’affluenza sarebbe stata ancora più bassa. E’ anche per mio merito che l’Italia si conferma il primo paese per percentuale di votanti: con il record di elettori e di consensi il mio governo si conferma il più forte d’Europa”.
“Se i risultati non saranno all’altezza - aveva confidato Berlusconi ai fedelissimi - nel partito dovranno cambiare molte cose”.
LA SERATA AD ARCORE
Chiuso nella villa di Arcore, Silvio Berlusconi segue i dati del voto europeo in contatto con alcuni dei suoi uomini più fidati. In un primo momento una piccola ‘folla’ di cameramen e cronisti attendevano nei pressi della residenza del premier, poi il ‘suggerimento’ dello staff presidenziale: “Per stasera niente”. E in effetti non è aria, perché il Cavaliere non è certo entusiasta del risultato che va delineandosi. Una cosa è la trincea mediatica, dalla quale Berlusconi metterà in risalto i dati del Pd, sceso rispetto alle politiche di diversi punti.
Altro è l’umore di Berlusconi, convinto fino alla chiusura delle urne dell’affidabilità di sondaggi che lo davano oltre il 40%.
Proprio su queste previsioni Berlusconi si è soffermato a caldo, e non ha speso parole gentili verso chi lo ha spinto a spostare l’asticella sopra ‘quota 40’.
Ma Berlusconi non ha potuto non notare la ‘concorrenza’ leghista, preoccupato dalle conseguenze del pieno di voti del Carroccio. E imputa parte del risultato sotto le aspettative anche alla “gogna mediatica” alla quale ritiene di essere stato sottoposto sul caso Noemi. A questo risultato ha contribuito la forsennata campagna contro di me che ha portato i suoi effetti, è stato il suo commento con i più vicini. Una delusione compensata dalla considerazione che tra i partiti al governo in Europa, il centrodestra italiano e’ stato tra quelli che hanno tenuto meglio.
Berlusconi è rimasto veramente sorpreso dalla così alta percentuale di astensionismo e si e’ detto certo che una affluenza alle urne vicina all’80%, come quella che si è registrata nel voto politico del 2008, gli avrebbe fatto superare il tetto del 40% in queste europee.
La delusione del premier è la stessa che si legge in faccia a più d’uno nel quartier generale del Pdl, in via dell’Umiltà. Anche se, in diverse trasmissioni tv, i big del partito vanno a spiegare che invece la maggioranza (compresa la Lega) è cresciuta rispetto alle ultime europee e ha registrato solo una lieve flessione rispetto alle politiche.
In via dell’Umiltà analisi a caldo delle proiezioni e dei dati che vanno consolidandosi. La sensazione del gruppo dirigente è che il Carroccio abbia raccolto quanto seminato, e che il successo ‘verde’ abbia penalizzato il Pdl oltre le aspettative. E così, da domani, l’obiettivo diventa duplice: da un lato frenare le mire padane (che dopo il boom di consensi si faranno sempre più insistenti), dall’altro studiare le contromosse per affrontare la politica ‘aggressiva’ del Carroccio sul territorio.
Altro elemento di riflessione, nel Pdl, è il mancato sfondamento della ‘quota 40’. I risultati, ben sotto questa soglia, inducono a una riflessione tutta interna al partito: se Berlusconi sembra non aver gradito l’impegno ‘light’ di alcuni dei protagonisti del centrodestra, altri nel partito di via dell’Umiltà criticano dietro anonimato la scelta di Berlusconi di aver fissato proprio al 40% la soglia del voto europeo, pur senza aver condotto una campagna elettorale all’ultimo sangue.
E sembra profilarsi anche un altro ‘caso’: Ignazio La Russa potrebbe secondo fonti azzurre superare nelle preferenze il candidato del Pdl alla Presidenza dell’Europarlamento Mario Mauro (entrambi erano candidati nel Nord Ovest), cosa che l’ala forzista del Pdl non gradisce. Non è un mistero, d’altra parte, che Berlusconi fosse contrario alla scelta di candidare i ministri. La Russa compreso.
Quotidiano Net - Esplode la rabbia di Silvio: "Ho dovuto tirare la carretta da solo"
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Tacito, Agricola, 30/32.
L’ira contro i sondaggisti «Basta, non gli diamo più retta»
Gianluca Roselli
Pubblicato il giorno: 09/06/09
I numeri della delusione
«Basta, questa è l’ultima volta che gli diamo così tanto credito. Ha fatto bene Bossi a mantenere il profilo basso e poi ha preso il 10 per cento». Uno dei collaboratori di Silvio Berlusconi descrive lo psicodramma andato in scena tra Arcore e Palazzo Grazioli quando i risultati delle Europee si sono assestati. E racconta di un Cavaliere profondamente deluso dai suoi sondaggi riservati, che lo davano al 43 per cento. «La tattica di Berlusconi è quella di puntare sempre due punti sopra le sue stime: siccome i sondaggi davano il PdL oltre il 40, quasi al 43, il premier si è sbilanciato sul 45. Purtroppo non era così», raccontano dal suo staff. Dunque, questa volta i numeri hanno tradito Silvio. Sia quelli dei sondaggisti americani di fiducia. Sia quelli della sua ricercatrice nostrana, Alessandra Ghisleri. Ovvero coloro che azzeccarono i risultati delle Politiche del 2008, ma soprattutto quelli del 2006, quando gli istituti di ricerca davano la (continua)...
Libero News - L’ira contro i sondaggisti «Basta, non gli diamo più retta»
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