Ultima modifica di Lucio Vero; 14-04-11 alle 15:29
Esatto.
Comunque, non casualmente, nella Dottrina del Fascismo Mussolini scrisse: "Come ogni salda concezione politica, il fascismo è prassi ed è pensiero, azione a cui è immanente una dottrina, e dottrina che, sorgendo da un dato sistema di forze storiche, vi resta inserita e vi opera dal di dentro. Ha quindi una forma correlativa alle contingenze di luogo e di tempo, ma ha insieme un contenuto ideale che la eleva a formula di verità nella storia superiore del pensiero".
In seguito aggiunse: "Il fascismo non fu tenuto a balia da una dottrina elaborata in precedenza, a tavolino: nacque da un bisogno di azione e fu azione; non fu partito, ma, nei primi due anni, antipartito e movimento. Il nome che io diedi all'organizzazione, ne fissava i caratteri. Eppure chi rilegga, nei fogli oramai gualciti dell'epoca, il resoconto dell'adunata costitutiva dei Fasci italiani di combattimento, non troverà una dottrina, ma una serie di spunti, di anticipazioni, di accenni, che, liberati dall'inevitabile ganga delle contingenze, dovevano poi, dopo alcuni anni, svilupparsi in una serie di posizioni dottrinali, che facevano del fascismo una dottrina politica a sé stante, in confronto di tutte le altre e passate e contemporanee".
Questo significa che il Fascismo ha avuto un suo percorso ed una sua evoluzione - secondo me, coerente e lineare nelle sue linee essenziali - e ha operato nelle contingenze.
Noi oggi vediamo e valutiamo il Fascismo nei suoi vari aspetti, conoscendone tutta la parabola. Chi visse in diretta quel periodo no.
Ciò significa che la posizione della Chiesa nel 1920 nei confronti del Fascismo poteva non essere quella che aveva nel 1923 o nel 1929 o nel 1938.
Sono assolutamente d'accordo con te; anzi nel "Fascismo secondo Mussolini" di Tripodi si pone l'accento proprio su questo elemento o, a ragion veduta, peculiarità.
La forza del Fascismo fu quella di non avere una Dottrina pre-costituita sul quale agire, ma avere delle linee guida generiche sul quale - come giustamente dicevi - operavano le contigenze dell'epoca.
Inoltre aggiungo: la stessa posizione del Fascismo nei confronti della Chiesa operò nettamente a favore di quest'ultima nel corso degli anni, anche se già dal primo Fascismo (anni '20) si possono scorgere evidenti riferimenti dai discorsi dello stesso Mussolini.
Ultima modifica di GLADIUS; 14-04-11 alle 18:05
Il problema - a mio avviso - che bisognerebbe chiarire una volta per tutte all'interno della nostra Area e che costituisce, tra l'altro, motivo di evidenti divergenze - ad esempio tra FN e Casapound - è quello di ribadire l'evidente, quanto dimostrabile compatibilità dottrinale - come la definisci - tra Fascismo e Cattolicesimo.
Ad esempio queste frasi non dovrebbero lasciare adito a dubbi:
“Lo Stato fascista non rimane indifferente di fronte al fatto religioso in genere e a quella particolare religione positiva che è il cattolicismo italiano. Lo Stato non ha una teologia, ma ha una morale. Nello Stato fascista la religione viene considerata come una delle manifestazioni più profonde dello spirito; non viene, quindi, soltanto rispettata, ma difesa e protetta.
Lo stato fascista non crea un suo «Dio» così come volle fare a un certo momento, nei delirii estremi della Convenzione, Robespierre; né cerca vanamente di cancellarlo dagli animi come fa il bolscevismo; il fascismo rispetta il Dio degli asceti, dei santi, degli eroi e anche il Dio così come visto e pregato dal cuore ingenuo e primitivo del popolo.”
Dottrina del Fascismo
“Roma è il nome che riempie tutta la storia per venti secoli. Roma dà il segnale della civiltà universale; Roma che traccia strade, segna confini e che dà al mondo le leggi eterne dell’immutabile
suo Diritto. Ma se questo è stato il compito universale di Roma nell’antichità, ecco che dobbiamo assolvere ancora un altro compito universale. Questo destino non può diventare universale se non si
trapianta nel terreno di Roma. Attraverso il cristianesimo, Roma trova la sua forma e trova il modo di reggersi nel mondo. Ecco Roma che ritorna ancora una volta centro dell’impero universale che parla la sua lingua.”
Benito Mussolini - 1920 – Trieste, discorso al Politeama Rossetti
“Il Fascismo non predica e non pratica l’anticlericalismo. Il Fascismo, anche per questo si può dire, non è legato alla massoneria. Per me la massoneria è un enorme paravento dietro al quale vi sono piccole cose e piccoli uomini.”
Benito Mussolini - 21 Giugno 1921 – Primo discorso parlamentare
Comunque Mussolini era anche per il libero culto per le minoranze religiose, mentre alcuni cattolici tradizionalisti non lo sarebbero.