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  1. #571
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    Predefinito Re: "nulla è sicuro al 100%"

    Citazione Originariamente Scritto da Aganto Visualizza Messaggio
    come risolvere "sto mentendo"? se è vera, allora deve essere falsa.. se è falsa, allora deve essere vera..
    è una proposizione che dice di sé stessa
    cioè p = "p è falsa"
    domanda.. è corretto che una proposizione dica della propria verità/falsità?
    oppure la verità/falsità di una proposizione dovrebbe essere sempre un suo attributo?
    quindi qualcosa di esterno alla stessa..
    in p possiamo dire se p è vera o falsa?
    direi di no.. per un principio di realtà
    cioè non si può dire la verità/falsità di una proposizione all'interno della medesima
    la verità/falsità di una proposizione è più o meno determinata in relazione ad altro che la proposizione vuole descrivere
    come la casa segue i mattoni e non può essere mattone di sé stessa (gli insiemi non possono contenere sé stessi)
    così una proposizione non può descrivere sé stessa, in quanto ancora non esiste nel mentre viene formulata
    si tratta di applicare una semplice logica costruttiva
    che chiede l'esistenza della realtà descritta, dell'oggetto prima della formulazione della proposizione che vorrebbe descriverlo
    prima dello stabilire la proposizione
    p non può essere in p perché p ancora non esiste
    la violazione di questo principio di realtà o costruttivo
    rende possibili vari paradossi..
    Gli inconvenienti prodotti dal Mentitore (almeno nella sua formulazione standard) scaturiscono da una inadeguata comprensione del PTE (terzo escluso). Quest'ultimo non può essere espresso mediante il Principio di Bivalenza, perchè vero e falso son contrari, non contraddittori come vero e non-vero (l'estensione semantica di quest'ultimo comprendendo il, ma essendo irriducibile al, falso). Questo ad Aristotele era chiarissimo, che era ben consapevole della natura autentica e delle implicazioni ontologiche (e perciò della trascendentalità) dei primi principi (diversamente dal Lukasiewicz).

    Detto questo, i tentativi volti a irrigidire il linguaggio gerarchicamente, sorti sulla scia di Tarski per rimediare a simili (apparenti) inconvenienti, finiscono irrimediabilmente per riproporli su piani diversi. Infatti, a parte il fatto che essi finiscono per escludere anche molti enunciati perfettamente sensati, danno comunque vita ad analoghe forme del Mentitore ma di tipo rafforzato.

    Si prenda il concetto logico-matematico di "classe", intesa come insieme di elementi omogenei, cioè che godono di una certa unica proprietà. Ciò che si presuppone con tale concetto è proprio che l'omogeneità sia condizione necessaria e sufficiente per determinare una classe, che l'unico nesso necessario sia quello che vincola i membri della classe a tale proprietà. Solo con tale presupposto il paradosso delle classi russelliano si presenta insolubile. Se "normale" è una classe che non si contiene come elemento e "non-normale" una classe che si contiene come elemento, e se K è la classe di tutte le classi normali, allora il paradosso consiste nel rilevare che se K è normale allora Ka è uno dei suoi elementi, perciò la classe K si contiene e perciò è non-normale, mentre se è non-normale contiene sé stessa come elemento, ed essendo classe di classi normali sarà essa stessa normale. Ma tutto ciò sulla base del presupposto che gli elementi di una classe debbano essere tutti omogenei: tolto tale presupposto, è necessario che K contenga sè stessa (cioè che sia non-normale) e che contenga come sottoinsieme l'insieme di tutte le classi normali (essendo anche comprensiva dell'elemento, eterogeneo rispetto a tale sottoinsieme, che consiste nella stessa K). D'altra parte la teoria dei tipi, concepita per uscire dal paradosso, non fa che riproporlo: a parte che, prescrivendo che una proprietà n possa essere predicata solo di oggetti n-1, si potrebbe dire che "il colore è verde" ma non che "il colore è colore", se con T si indica la teoria dei tipi allora T è la proprietà predicabile di ogni proprietà: se T non è predicabile di sé stessa, esiste una dimensione in cui T non ha valore, perciò T è predicabile di T; se T è predicabile di T allora a T non convengono predicazioni del suo stesso tipo, perciò T non è predicabile di T.

    L'apparire degli enti è possibile solo se l'apparire è esso stesso uno degli enti che appare, ossia è membro di tale insieme, sebbene diverso dagli altri (esso non si trova qui o là, ieri o domani, ma è l'orizzonte solamente all'interno del quale ogni distanza spaziale e temporale è stimabile).
    Possiamo perdonare un bambino quando ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando un uomo ha paura della luce.

  2. #572
    .... .....
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    Predefinito Re: "nulla è sicuro al 100%"

    Nulla è sicuro al 100% significa che prendiamo atto dell'Infinito come regolatore del finito ...e dell'impossibilità a uscire dalla sue leggi..sia logiche che ontologiche..
    Dire che l'Infinito è il Tutto significa non privarlo di nulla..e dire che la regola ha sempre l'eccezione significa riportare l'impronta dell'Infinito nel finito.."Così in alto..così in basso"..le leggi dell'Universo sono quelle dell'uomo e del microbo..
    Quindi ci sono solo probabilità..una meccanicità più o meno intensa a seconda del posto occupato dagli esseri nella gerarchia universale..più necessitati..non liberi e meccanici più è assente il sottile e domina lo spesso..
    La certezza è solo un modo linguistico per affermare un'alta probabilità..ma pur sempre probabilità..e per quanto l'eccezione la si voglia allontanare..non sarà mai soppressa..
    Bisogna dare all'uomo non ciò che desidera..ma ciò di cui ha bisogno...
    (la via diretta non è la più breve)

  3. #573
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    Predefinito Re: "nulla è sicuro al 100%"

    Citazione Originariamente Scritto da Platone Visualizza Messaggio
    Gli inconvenienti prodotti dal Mentitore (almeno nella sua formulazione standard) scaturiscono da una inadeguata comprensione del PTE (terzo escluso). Quest'ultimo non può essere espresso mediante il Principio di Bivalenza, perchè vero e falso son contrari, non contraddittori come vero e non-vero (l'estensione semantica di quest'ultimo comprendendo il, ma essendo irriducibile al, falso). Questo ad Aristotele era chiarissimo, che era ben consapevole della natura autentica e delle implicazioni ontologiche (e perciò della trascendentalità) dei primi principi (diversamente dal Lukasiewicz).

    Detto questo, i tentativi volti a irrigidire il linguaggio gerarchicamente, sorti sulla scia di Tarski per rimediare a simili (apparenti) inconvenienti, finiscono irrimediabilmente per riproporli su piani diversi. Infatti, a parte il fatto che essi finiscono per escludere anche molti enunciati perfettamente sensati, danno comunque vita ad analoghe forme del Mentitore ma di tipo rafforzato.

    Si prenda il concetto logico-matematico di "classe", intesa come insieme di elementi omogenei, cioè che godono di una certa unica proprietà. Ciò che si presuppone con tale concetto è proprio che l'omogeneità sia condizione necessaria e sufficiente per determinare una classe, che l'unico nesso necessario sia quello che vincola i membri della classe a tale proprietà. Solo con tale presupposto il paradosso delle classi russelliano si presenta insolubile. Se "normale" è una classe che non si contiene come elemento e "non-normale" una classe che si contiene come elemento, e se K è la classe di tutte le classi normali, allora il paradosso consiste nel rilevare che se K è normale allora Ka è uno dei suoi elementi, perciò la classe K si contiene e perciò è non-normale, mentre se è non-normale contiene sé stessa come elemento, ed essendo classe di classi normali sarà essa stessa normale. Ma tutto ciò sulla base del presupposto che gli elementi di una classe debbano essere tutti omogenei: tolto tale presupposto, è necessario che K contenga sè stessa (cioè che sia non-normale) e che contenga come sottoinsieme l'insieme di tutte le classi normali (essendo anche comprensiva dell'elemento, eterogeneo rispetto a tale sottoinsieme, che consiste nella stessa K). D'altra parte la teoria dei tipi, concepita per uscire dal paradosso, non fa che riproporlo: a parte che, prescrivendo che una proprietà n possa essere predicata solo di oggetti n-1, si potrebbe dire che "il colore è verde" ma non che "il colore è colore", se con T si indica la teoria dei tipi allora T è la proprietà predicabile di ogni proprietà: se T non è predicabile di sé stessa, esiste una dimensione in cui T non ha valore, perciò T è predicabile di T; se T è predicabile di T allora a T non convengono predicazioni del suo stesso tipo, perciò T non è predicabile di T.

    L'apparire degli enti è possibile solo se l'apparire è esso stesso uno degli enti che appare, ossia è membro di tale insieme, sebbene diverso dagli altri (esso non si trova qui o là, ieri o domani, ma è l'orizzonte solamente all'interno del quale ogni distanza spaziale e temporale è stimabile).
    boh, a me hanno insegnato che non vero = falso.. cmq il paradosso di russell è stato risolto, evitato proprio imponendo che la casa non può essere mattone di sé stessa.. la qual cosa pare ovvia.. e il senso di questo assioma forse lo si può applicare anche alle proposizioni che contengono sé stesse (oltre che agli insiemi che contengono se stessi, vietati).. risolvendo il problema.. sono quindi abbastanza d'accordo con chi sconsiglia le affermazioni c.d. autoreferenziali
    gene normanno

  4. #574
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    Predefinito Re: "nulla è sicuro al 100%"

    "io nella vita non escludo mai nulla, o quasi."

    http://forum.termometropolitico.it/f...ml#post4604567
    Ultima modifica di Cuordy; 27-08-13 alle 14:38
    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


    "Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.

  5. #575
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    Predefinito Re: "nulla è sicuro al 100%"

    Citazione Originariamente Scritto da Cuordy Visualizza Messaggio
    "io nella vita non escludo mai nulla, o quasi."

    http://forum.termometropolitico.it/f...ml#post4604567

    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

  6. #576
    ...
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    Predefinito Re: "nulla è sicuro al 100%"

    Citazione Originariamente Scritto da Rachel Walling Visualizza Messaggio
    Non escludi di non esistere.

    Fatti curare.
    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


    "Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.

  7. #577
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    Predefinito Re: "nulla è sicuro al 100%"

    Citazione Originariamente Scritto da Cuordy Visualizza Messaggio
    Non escludi di non esistere.

    Fatti curare.
    pure tu... ma da uno bravo
    Se non hai il coraggio di mordere, non ringhiare.

 

 
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