Sul voto il fattore Grillo

[Rasputin]

Andiamo a votare compatti come una falange per i candidati del Movimento 5 Stelle, già mi immagino quelle facce da culo del giornalismo nostrano quando arriveranno i primi dati da Milano o Bologna.

Se il Movimento otterrà un risultato clamoroso come sembra, beh allora saremo una forza nazionale, con tutte le conseguenze del caso, compreso il ridimensionamento della figura di Grillo, che dovrà avvenire.
Anche perchè la scelta di correre da soli, a Napoli, è "quantomeno" discutibile :giagia:



Il peso di Beppe Grillo alle prossime elezioni amministrative - Lettera43


Defilato, ma sempre battagliero. Forse un po' in ombra dopo l'uscita del Fatto Quotidiano, che ha rubato commenti e visitatori al suo blog, il comico genovese Beppe Grillo si prepara a tornare sotto le luci della ribalta, in vista delle prossime elezioni amministrative. Lo avevamo lasciato mentre criticava il governatore della Puglia e leader di Sinistra ecologia e libertà (Sel) Nichi Vendola o se la prendeva con il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro. Ora, invece, con l'avvicinarsi del voto del 15 e 16 maggio, diversi candidati di centrodestra e centrosinistra si stanno interrogando sull'effettivo valore elettorale del Movimento cinque stelle.
I TIMORI DI DESTRA E SINISTRA. A Milano, Bologna, Torino e Napoli, dove si stanno per decidere le sorti del Partito Democratico (Pd) e del Popolo della Libertà (Pdl), i vari Letizia Moratti, Piero Fassino, Gianni Lettieri, Luigi De Magistris e Manes Bernardini si chiedono se davvero Grillo possa diventare l'ago della bilancia di questa tornata elettorale.
Gli analisti lo definiscono un voto di protesta difficile da intercettare, in particolare se si adottano gli schemi dei vecchi partiti. Un tempo, forse, apparteneva alla Lega Nord di Umberto Bossi, ormai vista da una parte di quell'area come un partito di governo, per di più troppo schiacchiato sul presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
GLI ASTENUTI. Se davvero, come annunciato, il vero test delle prossime amministrative è rappresentato dall'astensione, che preoccupa i candidati più forti, è probabile che Grillo possa intercettare quel forte scontento che spesso si trasforma in protesta. Lo ha spiegato bene, dalle colonne del Corriere della Sera, Mattia Calise, il candidato di Grillo a Milano. «Gli altri sono partiti vecchi, fermi», ha detto il giovane universitario che afferma di rivolgersi ai «non elettori», a «chi dice: non possiamo più appaltare il nostro voto ai professionisti della politica, perché non ci vuole nulla a essere migliori di questa classe dirigente».


I timori di Piero Fassino a Torino


Secondo voci raccolte nel centrodestra, il voto dei grillini non ruberà consensi solo alle forze di centrosinistra, da sempre abituate a intercettare consensi tra le maglie dell'opposizione. Se ne è accorto anche Libero, quotidiano diretto da Vittorio Feltri, che il 19 aprile ha spiegato in un articolo come ci sia il rischio che il voto per Calise possa danneggiare Letizia Moratti al primo turno delle amministrative milanesi.
Al ballottaggio, infatti, è probabile che una parte del presunto 5% che intercetterebbe Grillo possa spostarsi su Giuliano Pisapia. Ma anche qui i dubbi sono forti. Se ne saprà di più dopo il 4 maggio, quando il comico genovese è atteso in piazza del Duomo. Del resto, i grillini rappresentano una variabile impazzita, lontana anni luce dalla realtà dei partiti, con una campagna elettorale a costo zero, combattuta soprattutto a colpi di mouse sui social network.
CONTRO I SOCIALISTI CON FASSINO. A Torino, la situazione sembra essere più pesante per il centrosinistra. Qui, nel 2010, fu proprio il voto di Grillo a determinare la sconfitta di Mercedes Bresso a vantaggio del leghista Roberto Cota. Una ferita rimasta aperta e su cui Fassino sta ragionando, dopo che Vittorio Bertola, il candidato sotto la Mole di Grillo, ha iniziato a pestare duro su Giusi La Ganga, un ex craxiano del Partito socialista italiano (Psi) inserito nella squadra dei democratici. Per la serie, le ombre di tangentopoli non finiscono mai. Anche a quasi 20 anni di distanza.
RUBARE IL VOTO LEGHISTA. Alle regionali il movimento Cinque stelle conquistò il 5%, forte anche dello scontento della Val Susa, dove ha rubato voti alla Lega Nord un tempo No Tav. Ma anche a Torino le proiezioni lo danno in ascesa, con Grillo pronto a scendere in piazza San Carlo a far sentire la sua voce.

[democratico]

sto tipo di Milano per me sa di arrivista lontano un miglio, oltre al fatto che non ha mai lavorato in vita sua

[Rasputin]

sto tipo di Milano per me sa di arrivista lontano un miglio, oltre al fatto che non ha mai lavorato in vita sua

invece la Minetti o la Madia hanno lavorato molto.

Per fare politica bisogna essere arrivisti, a parte quelli che godono a fare i militanti tipo SteDiessino (che ammiro,eh).

[democratico]

be la Madia è stata ricercatrice di una qualificata fondazione economica prima di entrare in parlamento, sulla Minetti sono d'accordo.

comunque la mia è una questione di pelle, siccome il 90% dei candidati giovani che ho visto in vita mia è arrivista tendo alla diffidenza, oltre alla mia diffidenza naturale per i partiti come lega, di pietro e 5 stelle