Originariamente Scritto da
Leone del Panjshir
"Messina punita per ateismo Varsavia per gli aborti" - Repubblica.it
Il terremoto che nel 1908 distrusse Messina e Reggio è stato un segno di una punizione divina, nei confronti di una città profana. La distruzione di Varsavia, durante la seconda Guerra Mondiale, è da attribuirsi, invece, agli aborti che "si commettevano" nella capitale polacca. Roberto De Mattei, 1 il contestato vice-presidente del Cnr (la petizione on-line per le sue dimissioni ha superato quota 14mila adesioni) torna a riproporre una rilettura della Storia in chiave rigorosamente cristiana. E così, dopo aver sostenuto che il terremoto in Giappone è da considerarsi un "segno della bontà di Dio", e che la caduta dell'Impero romano fu causata dagli omosessuali, propone una reinterpretazione dei drammatici eventi che scossero la città siciliana all'inizio del Novecento.
Il numero due dell'ente di ricerca italiano - grazie alla nomina dei ministri Moratti prima, e Gelmini poi 2- parla durante la trasmissione "Radici Cristiane", condotta su Radio Maria, e andata in onda il 20 aprile scorso. Memore delle polemiche che hanno fatto seguito al suo ultimo intervento si rivolge, in apertura di trasmissione, ai "signori ateisti e alle lobby mediatiche che con tanta attenzione" lo seguono e che lo hanno attaccato, fino a chiederne le dimissioni. "In questa trasmissione - dice - non ho mai parlato a nome del Cnr, e non vi ho mai fatto riferimento. Anche oggi parlo come cattolico e come uomo libero".
Partendo dalla considerazione che "tutto ciò che accade ha un significato, e che tutto è divina provvidenza", ripercorre il dramma del terremoto messinese. "All'alba del 28 dicembre 1908, una violentissima scossa di terremoto, di non più di trenta secondi, ma del decimo grado della scala Mercalli, seguita da un terribile maremoto, distrusse la città siciliana e si estese alle coste calabre. Le vittime furono oltre 80.000. Messina venne ridotta a un cumulo di macerie", spiega il docente di Storia del Cristianesimo e della Chiesa. De Mattei cita due testimoni del terremoto, che "si prodigarono per aiutare le vittime": don Luigi Orione e padre Annibale Maria Di Francia. "Questi sacerdoti - spiega - erano convinti che il terremoto di Messina fosse stato un castigo divino. Nella mattina di domenica del 27 dicembre 1908 erano apparse nella città strisce con la scritta 'Gesù Cristo non è mai esistito', e per dimostrare l'empia affermazione, alla sera, in un pubblico dibattito era seguita una processione blasfema che era giunta fino alla spiaggia: un crocifisso era stato buttato a mare tra lazzi e oscenità, mentre il circolo Giordano Bruno si riuniva per decretare la distruzione della religione in Messina". Il terremoto distrusse la città, ma salvò la casa degli orfanelli di padre Annibale Maria di Francia. Tre anni prima, ricorda lo storico, lo stesso religioso aveva previsto il terremoto, attribuendolo ad un decadimento morale che avrebbe colpito la città: "Vi è lo spiritismo, vi sono le magherie, vi sono i sortilegi. In Messina vi è la disonestà divenuta abitudine; vi è l'avarizia e la durezza del cuore per cui si lasciano perire i poveri e il danaro si spende piuttosto nel lusso. Tutti questi peccati gridano al Signore: 'Signore, affrettati punisci!'". Dio, quindi, avrebbe voluto punire i messinesi per i loro peccati. La conclusione è di De Mattei, che non prende le distanze da questa interpretazione storica: "C'è un rapporto dunque tra le rovine materiali e quelle spirituali che colpiscono le città e i popoli".
E' a questo punto che il vice presidente del Cnr, attribuisce agli aborti la rovina della città di Varsavia: "Il signore annunciò a santa Faustina Kowalska il castigo di una città, Varsavia, per i peccati che in essa si commettevano, soprattutto l'aborto, che è l'uccisione inerme nel grembo della madre. Varsavia fu distrutta durante la Seconda guerra mondiale". Per corroborare la tesi, De Mattei si serve delle parole di Giovanni Paolo II: "La Chiesa ha ricavato la denominazione di 'peccati che gridano vendetta al cospetto di Diò e vi ha incluso, anzitutto, l'omicidio volontario, che oggi si rinnova negli innumerevoli aborti commessi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto nel mondo". "Dio è infinitamente misericordioso - continua De Mattei - ma è giusto, come ribadisce Giovanni Paolo II, quando dice che l'aborto, come la sodomia, è un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio. Sappiamo come Dio punì il peccato di Sodoma e Gomorra: con la distruzione di quelle città". Tutta la nostra società merita una punizione divina, per il docente cattolico: "Che cosa pensare di una società, come quella contemporanea, che ha fatto dell'omicidio volontario e del peccato di Sodoma la regola pubblica e sociale? Queste nazioni, dice il Papa, potrebbero essere castigate, come accadde alle comunità cristiane un tempo fiorenti e oggi dimenticate. Accadde a Cartagine, devastata dai Vandali e poi sommersa dall'Islam. Il Cristianesimo fu cancellato da quella terra. E cosa attende le nazioni europee che iscrivono i vizi di Cartagine nelle loro leggi?". De Mattei chiude con un interrogativo: "Non potrebbe avvenire la stessa cosa in questa nostra epoca?".