Originariamente Scritto da
vescovosilvano
Cercherò di riportare il discorso sulla linea "ortodossa" propria di questo forum, pur riferendomi all'intervento, semore gradito, dell'esorcista cattolico:
Per la nostra CHiesa Ortodossa l'atteggiamento riguardo all'esorcismo è diametralmente diverso a quello della Chiesa Romana. Non non partiamo dalla necessità di appuratre la presenza malefica nel senso dell'ossessione o della possessione, ma dall'assunto teologico che peccato, malattia, morte, possessione, demonio... sono strettamente connessi tra di loro perchè conseguenze del peccato dei protoparenti. Infatti la facoltà di fare esorcismi è di qualunque sacerdote che abbia ricevuto il potere di assolvere dai peccati dal proprio Vescovo. Infatti chi può assolvere dal peccato che è più grave della possessione perchè il peccato è interiore e può portare alla dannazione, la possessione è estrinseca alla volontà dell'uomo, anche se questi può prepararne il terreno.
Per noi l'esorcismo non è solo una lotta contro una accertata possessione ma anzitutto una lotta contro le potenze delle tenebre che sempre sono all'erta contro l'uomo. Se un uomo è sofferente un esorcismo se fatto serenamente, senza indurre suggestione, in modo pacato e devoto, non può certo far male a nessuno se ilk suo significato è chiaro.
E' la stessa cosa del Sacramento dell'Olio Santo: è per i malati, ma non solo per quelliu del corpo ma anche per quelli dell'anima e quindi spesso fa parte dell'itinerario penitenziale che mira a conversione ed il Grande Mercoledì è usato come preparazione solenne alla Comunione Pasquale.
Dobbiamo vedere in quale posizione teologica ci poniamo.
Certo anche nella Chiesa Ortodossa cis solo abusi, specie gli esorcismi collettivi (tipo i carismatici cattolici) che non sono ammessi, ma alocuni preti li fanno ed alcunio vescovi tollerano (io no), perchè sempre creano una specie di suggestione ed esaltazione collettiva. L'esorcismo, proprio per la prospettiva penitenziale che ha nell'Ortodossia deve essere fatto privatamente (anche se è un atto della Chiesa in quanto tale, ma questo non ha bisogno di pubblicità) col la presenza del sacerdote, di un chierico (lettore o cantore) che lo assiste e di aprenti amici stretti dal malato o posseduto. Punto e basta. Quando i segni della possessione sono evidenti allora è bene che piuù sacerdotoi si diano il cambio (la stanchezza è terribile) e si alternino perchè è bene continuare l0esorcismo fino alla liberazione del posseduto . Sull'Athos ho visto un esorcismo durato tre giorni e mezzo con gli ieromonaci del Monastero che si davano il turno finchè il demonio non ha lasciato il disgraziato che poi ha fatto un bel sonno ed il giorno dopo ha partecipato alla santa Liturgia ed ha ricevuto la Santa Eucaristia ed è tornato sereno a casa sua.
Spero di essere stato chiaro nello spiegare il nostro atteggiamento.
D'altra parte prima di essere monaco, ho fatto lo psicoterapeuta per quasi vent'anni e credo di avere gli stumenti per operare distinzioni, ma spesso non la opero volutamente proprio per la prospettiva che dicevo prima. Talvolta inizio l'esorcismo proprio confessando (se è possibile) il malato, dandogli l'assoluzione ed ammunistrando- in forma abbrtaviata - il sacramento dell'Olio santo ed amministrando (se è fattibile) la Santa Comunione! Poi inizio le preghiere di esorcismo.