Sciopero generale, la CGIL riempie 100 piazze
Notare le bandiere dei Democratici di Sinistra (ROSSE! e non come quelle del Pd biancastre e spente).
Oggi è il giorno dello sciopero generale della Cgil. il quarto sotto il governo Berlusconi, il primo per Susanna Camusso alla guida della maggiore confederazione italiana. L'astensione dal lavoro è di 4 ore per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Mentre viene esteso all'intera giornata per i dipendenti della scuola pubblica e privata, per quelli del pubblico impiego, delle poste, delle telecomunicazioni, dei poligrafici e della Rai.
Sono circa il 58%, secondo la Cgil, le adesioni dei lavoratori dipendenti allo sciopero generale organizzato dal sindacato. Il dato è stato calcolato su un campione «pesato statisticamente» di 500 aziende. Secondo l'organizzazione inoltre c'è stata una grande partecipazione alla mobilitazione. «Sono piene - afferma il sindacato - le 100 piazze nelle quali sono state organizzate le manifestazioni».
Sul tema del lavoro c'è bisogno di unità. Mi azzardo a fare un pronostico: vedo una strada di ricomposizione, a poco a poco si vedrà che questo avviene e ci fa molto piacere«. Lo ha affermato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, a proposito delle divisioni nel sindacato nel giorno dello sciopero generale proclamato dalla Cgil. Bersani che si trova a Campobasso per la campagna elettorale, stamattina per qualche minuto si è fermato nella piazza del capoluogo molisano dove era in corso la manifestazione della Cgil. «Il nostro guaio - ha proseguito il leader del PD - è che si parla sempre di tutt'altro, degli affari di Berlusconi, di crisi della maggioranza, dei sottosegretari e di beghe varie e non si parla mai di lavoro che invece è il problema numero uno. Allora serve un mondo del lavoro che si ricompatti, che ritrovi il filo dell'unità. Noi - ha concluso - siamo con tutti quelli che chiedono una diversa politica e auspicano un ricongiungimento del mondo del lavoro«.
Giornata complicata per chi viaggia oggi a causa dello sciopero generale della Cgil: i disagi maggiori si sono avuti a Roma con la chiusura delle metropolitane e le ferrovie cittadine mentre per gli autobus il servizio è stato rallentato. Secondo la Cgil le adesioni allo sciopero nella capitale hanno riguardato il 70% dei bus urbani e il 50% di quelli extraurbani. A Napoli sempre secondo la Filt-Cgil il servizio di superficie è rimasto fermo per il 50% mentre è rimasta chiusa la circumvesuviana e la metro. A Palermo, secondo il sindacato, lo sciopero ha bloccato il 70% del servizio bus. Per i voli (dalle 10.00 alle 14.000 la protesta per gli aerei)i disagi sono stati limitati dal fatto che l'Alitalia ha informato i viaggiatori delle modifiche su partenze e arrivi ma comunque nella fascia oraria interessata allo sciopero sono stati cancellati solo a Fiumicino 20 voli nel complesso tra arrivi e partenze (oltre ai 120 già rischedulati) mentre 40 hanno subito ritardi. A Milano Linate i voli cancellati secondo la Cgil sono stati 30 mentre 10 hanno subito ritardi. A Malpensa, sempre secondo il sindacato, particolari disagi per i passeggeri di Easyjet. Nel pomeriggio i disagi si sposteranno sul fronte ferroviario (la protesta è prevista per i treni dalle 14.00 alle 18). Per il trasporto pubblico locale la protesta è nel pomeriggio a Firenze, Bologna e Milano. Nelle 100 città in cui sono state organizzate manifestazioni sono scese in piazza migliaia di persone. «Dal Governo - ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso al corteo di Napoli - arrivano solo bugie. Lo scopo di uno sciopero è quello di spostare i rapporti di forza rispetto a un governo che pensa che non ci sia bisogno di cambiare la posizione del reddito nel nostro Paese».
6 maggio 2011
Sciopero generale, la Cgil riempie 100 piazze - Economia - l'Unità
L'opposizione a sostegno dello Sciopero, anche il Pd (per fortuna)
Non si contano più le volte che il governo ha annunciato la «svolta» sull’economia, sullo sviluppo. Agli annunci sono seguite solo «manovre» miliardarie di tutte le fogge, con annessi tagli e stangate. L’ultima verrà presentata a giugno mentre oggi Tremonti illustra un decreto che verosimilmente accompagnerà con i soliti toni enfatici, del resto siamo in campagna elettorale. Per la «svolta» che non c’è e che dovrebbe esserci domani la Cgil sciopera e torna in piazza. Sono dodici i punti posti a base della protesta, a cominciare dal fisco che dovrebbe essere più equo, uno «strumento di giustizia sociale» chiede la Cgil che indica il lavoro «come via per la crescita».
Lo sciopero è di quattro ore, otto per i metalmeccanici, per gli edili alle prese con una crisi che non dà tregua. Si fermano per l’intera giornata i bancari, i lavoratori delle poste e dell’intero comparto delle telecomunicazioni. Anche i lavoratori della Rai si fermeranno e quelli dello spettacolo e cultura. Sciopero per l’intera giornata anche per la scuola e il pubblico impiego che alle «buone ragioni» di Corso d’Italia, aggiungono le proprie, a cominciare dal rinnovo dei contratti del settore bloccati dalla manovra (appunto) dell’estate scorsa. Il commercio e turismo, con i suoi tre milioni di addetti un contratto ce l’ha: l’hanno firmato Cisl e Uil nei mesi scorsi, senza la categoria della Cgil che domani protesta per otto ore. Negli ospedali saranno garantite le prestazioni essenziali. Nei trasporti lo stop sarà di 4 ore: dalle 10 alle 14 in quello aereo; dalle 14 alle 18 in quello ferroviario. Bus e metropolitane si fermeranno con orari variabili per città e nel rispetto delle fasce di garanzia. Decine di manifestazioni si terranno in altrettante piazze d'Italia. Susanna Camusso parlerà a Napoli.
«Trentasei mesi di governo Berlusconi - sottolinea il sindacato - hanno seriamente impoverito il paese. L'economia è depressa, la disoccupazione aumenta così come la pressione fiscale. I lavoratori subiscono l'abbassamento delle tutele e la cancellazione dei diritti». Si tratta del quarto sciopero della Cgil dall'insediamento di Berlusconi e il primo guidato da Susanna Camusso.
Il governo e le imprese
«Lo abbiamo indetto per chiedere un cambiamento della politica economica, scelte sul fisco e sul lavoro. Quindi ovviamente il primo interlocutore è il governo», ha spiegato ieri Camusso. «Il nostro interlocutore è anche il sistema delle imprese che - ha aggiunto- invece di rivendicare politiche di crescita hanno scaricato sui lavoratori molti dei costi di questa crisi». Alla domanda se, a Torino, lo sciopero sia anche contro la Fiat, Camusso ha risposto: «Uno sciopero generale ha come obiettivo unificare le condizioni dei lavoratori. Il tema non è chi sta peggio, ma come dall'unità tra i lavoratori si parta per ricostruire una situazione positiva».
L’unità non è cosa di questi tempi. Che sia necessaria lo dicono tutti, il presidente Giorgio Napolitano l’ha messa al centro del suo messaggio ricevendo i leader sindacali per il Primo maggio. Ma al momento si procede separatamente: la Cgil sciopera, mentre Cisl e Uil hanno organizzato una mobilitazione per il 18 giugno per chiedere una riforma sul fisco e le misure per la crescita. Il Pd sarà all’una e all’altra iniziativa. Ieri il segretario Pier Luigi Bersani e il responsabile economico, Stefano Fassina hanno comunicato il sostegno del partito allo sciopero di domani. «Io sostengo tutte le iniziative che mettono al centro il lavoro», ha detto Bersani. «Dobbiamo tutti parlare del problema lavoro, un lavoro che non c'è, ce n'è poco, una disoccupazione giovanile troppo alta». Segue il suggerimento a non far polemiche e a non dividersi. Oltre a Fds e Idv, appoggia la Cgil Sinistra Ecologia Libertà: «La Cgil dice che lo sciopero generale è stato proclamato per responsabilità ed amore verso il nostro Paese - spiega -. Noi siamo d'accordo'.
5 maggio 2011
In piazza ci sarà anche il Pd - Economia - l'Unità