I pm contro Bertolaso:
“Protezione per la cricca”
La procura di Perugia chiede il rinvio a giudizio per l’ex capo della protezione civile e altri 18 imputati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per i Grandi Eventi.
Dall’inchiesta perugina sugli appalti per i Grandi eventi emerge «la prova incontrovertibile dell’asservimento della pubblica funzione» di Guido Bertolaso. È quanto scrivono i pm della procura di Perugia, nella richiesta di rinvio a giudizio che riguarda l’ex capo della protezione civile, accusato di corruzione, con il costruttore Diego Anemone, altri 17 imputati e 11 aziende. Per i magistrati «le utilità poste in rilievo e gli atti individuati e descritti» che riguardano Bertolaso appaiono inquadrabili «anche in una ottica di `protezione globalè”. Nella richiesta di rinvio a giudizio si parla di «situazione di sistematica violazione delle regole che caratterizzava la gestione dei cosiddetti Grandi Eventi” e si legge che «la scelta della procedura di urgenza e di una determinata impresa per effetto della ricezione o della promessa di denaro o di altre utilità integra la violazione di doveri di ufficio, che impongono la disinteressata valutazione della situazione concreta». La procura ha chiesto invece l’archiviazione dell’accusa di corruzione contestata all’ex procuratore aggiunto di Roma Achille Toro e per il figlio Camillo.
“Mi sono sempre proclamato totalmente estraneo a questa vicenda: oggi la chiusura dell’inchiesta lo conferma in modo ufficiale e definitivo”. È quanto ha dichiarato Claudio Scajola, contattato telefonicamente, per commentare la chiusura dell’inchiesta perugina sugli appalti per i «Grandi eventi».
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