Ops, gli si è inceppata la macchina del fango

Sabato 07 Maggio 2011 11:07

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Torna la macchina del fango, ma questa volta si è inceppato qualcosa in quel meccanismo perverso. L’imprenditore pugliese Emanuele Catino ammette ad Annozero di esserci inventato tutto: quando rivelò a Libero di essere a conoscenza di un attentato contro il presidente della Camera, per far ricadere la responsabilità su Berlusconi. E giù titoloni in quell’occasione, con Maurizio Belpietro televisivamente onnipresente, che dispensava dettagli sulla maitresse romagnola accostata a Gianfranco Fini, con rivelazioni bomba sull’attentato manco si parlasse del blitz contro Osama Bin Laden. Ma pare, invece, che sia stato il frutto di una campagna contra. Di quelle, per intenderci, che mirano a screditare chi alza un dito per eccepire, o a insultare chi si preoccupa di chiamare i vigili del fuoco perché la casa va a fuoco. E che, per questo, viene a volte preso di mira, irriso e fatto oggetto di pensieri e parole.

Sul fatto la procura di Bari ha archiviato il caso, mentre il pm milanese Armando Spataro ha chiesto una condanna per procurato allarme. Ma si sa, sono tutti comunisti. E l’ordine dei giornalisti che dice?
È la stampa (del fango) bellezza!, diceva qualcuno: ma niente da fare, anche se in verità più d’uno lo sperava vivamente in cuor suo. Che fosse tutto vero, così da offrire lo spunto al nuovo romanzo di John Le Carrè: Fango su Camera, ma con (s)vista.
Ops, gli si è inceppata la macchina del fango - Il Futurista

Certi giornali non si smentono mai...