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Melita
Così il clan di Di Pietro si è fatto la ricevitoria nell'aeroporto di Orio - Interni - ilGiornale.it del 11-05-2011
Così il clan di Di Pietro si è fatto la ricevitoria nell'aeroporto di Orio
La compagna di Di Pietro e l'ex compagno della Mura si accaparrano senza gara una ricevitoria nella galleria partenze a Orio al Serio
La location è particolar*mente ghiotta. Un tredici al Totocalcio: la galleria partenze dell’aeroporto di Orio al Serio, uno dei più importanti d’Italia. Un colosso da oltre 7,5 mi*lioni di passeggeri nel 2010. Qui, in posizione strategica, stanno sbar*c*ando alcune figure di pri*mo piano del dipietrismo doc. O meglio, sta per aprire una ricevitoria do*ve i passeggeri pronti a imbarcarsi potranno ac*quistare gratta e sosta, ri*cariche telefoniche, le schedine per il Superena**lotto, quelle del gratta e vinci, tagliandi vari, forse i giornali. Sorpresa:l’idea è venuta in condominio a Barbara Maz*zoleni, sorella di Susanna, la mo*glie di Antonio di Pietro, e a Clau*dio Belotti, un altro fedelissimo dell’Italia dei valori e nel passato compagno di Silvana Mura, legale rappresentante e tesoriere nazio*nale dell’Italia dei valori.
Siamo nel sancta sanctorum del dipietrismo. Barbara Mazzoleni, un anno in più della sorella Susan*na, è la moglie di Gabriele Cimado*ro, il cognato per antonomasia, ma anche deputato dell’Italia dei valori. Del resto il leader dell’Idv e sua moglie risiedono a Curno, a un tiro di schioppo dall’aeropor*to. I dipietristi formano un clan in cui affetti e politica vanno a brac*cetto, ma il dipietrismo è anche un motore di imprese e affari. Ga*briele Cimadoro, una vita politica errante più del pastore leopardia*no, dal Ccd, all’Udr, dall’Udr di Francesco Cossiga all’Asinello e ora, dopo una lite ricomposta con Tonino, nell’Idv, è immobiliarista da una vita. E ad amministrare le sue società c’è proprio la moglie Barbara, laureata in lingue, a diffe*renza di Susanna che ha sposato non solo Di Pietro ma anche la sua passione per i tribunali e infatti è avvocato.
Com’è come non è, all’interno del clan è scoccata la scintilla: qualcuno ha capito che il busi*ness della fortuna avrebbe messo le ali ai lati della pista da cui gli ae*rei decollano con ritmi sempre più frenetici. Orio è la capitale del low cost, Orio è la porta di parten*za per migliaia di pellegrini che raggiungono i più importanti san*tuari europei, Orio cresce a tassi cinesi. Orio è il futuro e il futuro è la dimora abituale della fortuna. L’ambizione è coniugarla al pre*sente. Così è nata Vinci e vola, la società di cui risultano soci Barba*ra Mazzoleni e Claudio Belotti.
Qualche mese fa lo sbarco a Orio e il contratto con la Sacbo, la padrona di casa. Daniele Belotti, assessore leghista al Pirellone e omonimo di Claudio, scrive alla Sacbo una lettera puntuta e prova a ricostruire i passaggi dell’opera*zione. In particolare, Belotti nota che«per l’assegnazione dello spa*zio commerciale non risulta esse*re stata espletata alcuna procedu*ra ad inviti e nemmeno bandita una gara di evidenza pubblica». Una procedura che Belotti consi*dera quantomeno anomala e ver*rebbe utilizzata «unicamente per servizi urgenti o correlati all’attivi*tà aeroportuale».
Ma giochi e scommesse sfuggo*no a queste categorie, anche se po*tenzialmente, chi vende la fortu*na vicino al check in ha fra le mani una gallina dalle uova d’oro. Con*cetti che, naturalmente, Cimado*ro rispedisce al mittente: «Guardi, risponderà la Sacbo, per quanto ne so io, tutti gli spazi sono stati affittati a trattativa diretta. Noi ab*biamo raggiunto l’accordo già qualche mese fa ma, mi creda, ri*schiamo grosso». Addirittura?
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