LA GIUSTIZIA IN ITALIA
I giudici italiani sono 1,39 ogni diecimila abitanti, contro la media dello 0,91 degli altri Paesi europei.
L' Italia occupa il 155 posto su 178 Paesi esaminati per l'efficienza della giustizia (rapporto annuale 2007 della Banca Mondiale)
I processi durano mediamente 116 mesi in Italia, contro i 34 mesi dell' Austria, ad esempio, con un peggioramento anno dopo anno.
Dal 1975 al 2004 la durata delle cause civili è aumentata del 90% (relazione dell'anno 2007 del presidente della Corte di Cassazione)
Tra il 1999 e il 2007 la Corte europea ha condannato l'Italia 948 volte per non aver rispettato i tempi di un giusto processo.
Questo corrisponde ad una sentenza contro l’Italia emessa ogni tre giorni.
Solo nel 2007 sono stati pagati 56 milioni di danni per MALAGIUSTIZIA (1 euro per ogni italiano).
Le cause pendenti in Italia sono 8 milioni: 5 milioni di cause civili e 3 milioni di cause penali.
Si calcola che in ogni causa sono coinvolti almeno in 2, significa che 16 milioni di italiani hanno cause in corso (1 ogni 4 abitanti).
E QUANDO SBAGLIANO?
Solo lo 0,6 per cento dei magistrati che vengono giudicati per colpa o omissioni nell'esercizio del loro lavoro e finiscono davanti al loro organo di giustizia perdono il posto.
Negli ultimi sette anni (1999-2006) il Csm ha istruito mille e dieci procedimenti disciplinari.
Con questi risultati: 812 chiusi con l’assoluzione, 126 con l’ammonimento, 38 sono finiti con la censura, 22 con la perdita di anzianità, 2 con la rimozione e 4 con la destituzione.
In pratica, dei mille e 10 magistrati sottoposti a giudizio, solo 6 hanno pagato per le loro colpe.