Originale
Si dice che una verità repressa, prima di diventare patrimonio comune, debba attraversare tre fasi.
La prima, quella della derisione. La seconda, un violento rifiuto. La terza, infine, l'accettazione della sua evidenza.
Questo difficile percorso è proprio lo stesso su cui si è incamminata l'informazione sul signoraggio bancario, e per la precisione si è arrivati al punto più difficile, il secondo, quello del rifiuto.
Sino a qualche mese addietro l'informazione e la ricerca sul signoraggio era derubricata a pura materia complottistica a livello di rapimenti alieni e Sacro Graal e i simpatizzanti delle banche centrali si limitavano alle battute e alla derisione.
Ora l'aria è cambiata e si è fatta più pesante. Ho notato un crescente numero di siti internet e blog dedicati esclusivamente a un vero e proprio negazionismo sul tema e parecchi utenti di forum scatenati nel dedicarsi a quest'opera (1, 2 e 3, per esempio), senza contare le già presenti falangi di Indymedia.
Tutto questo indica che si è passati alla seconda fase della diffusione della verità e significa che chi sta combattendo questa lotta di informazione sta procedendo nella direzione giusta.
Sino ad oggi hanno dati ai "signoraggisti", o meglio, ci hanno dato dei buffoni e dei pagliacci. Ora iniziano a dipingerci come delinquenti.
Ci hanno sbeffeggiato, adesso partiranno con le bordate.
Mi interessa in particolare sottolienare due caratteristiche di questo fenomeno negazionista che sta alzando i toni.
Prima di tutto l'informazione al contrario. Non appare quanto meno strano che si diffonda contro una tesi, contro una qualisiasi tesi, una corrente che mira a negarla senza che questa costituisca verità risaputa? Cosa si penserebbe se si diffondessero le tesi negazioiste sull'Olocausto senza che ne fosse nota e condivisa la versione ufficiale? Molto strano.
Secondo, l'informazione asimmetrica. Una delle accuse che i negazionisti rivolgono a chi parla di signoraggio è quella che non ci sarebbero economisti ufficiali a sostenere questa frode. Abbiamo già visto che si tratta di accusa infondata. Ma soprattutto di un'accusa asimmetrica perché se anche fosse vero che non ci fossero economisti a smascherare il signoraggio, è altrettanto vero che non ve ne sono nemmeno tra coloro che lo negano e che nonostante questo sostengono di avere la competenza tecnica per farlo.
Ad oggi solo un economista accademico si è esposto a negare la frode del signoraggio ma vi invito a sentire direttamente dalla sua voce lo spessore intellettuale del personaggio.
Se la premessa sul cammino che la verità deve compiere per essere accettata è valida, allora la diffusione e la condivisione del problema del signoraggio è sulla strada giusta e ora è alla tappa più difficile, quella in cui più facilmente verrà la tentazione di mollare ma meno che mai bisognerà farlo.
Sono gli ultimi metri della scalata e tra poco inzierà la discesa!