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Discussione: La notte della civetta

  1. #1
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    Predefinito La notte della civetta

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    Articolo scritto come contributo a Funigiglio e pubblicato qui.

    Un film che nessun italiano dovrebbe perdersi è senz'altro Il giorno della civetta (1968, regia di Damiano Damiani) tratto dall'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia.
    La pellicola narra di una vicenda mafiosa in cui il coraggioso comandante dei carabinieri Bellodi si scontra con la cupola locale di un paese della Sicilia. Nonostante la sua determinazione e la consapevolezza di avere il colpevole tra le mani, gli sforzi di Bellodi vengono continuamente frustrati dall'omertà diffusa e dai giochi di potere che legano il boss don Mariano Arena a poteri politici che lo proteggono.

    Il giorno della civetta è una storia mafiosa di tipo classico, coppola e doppietta, fatta di intimidazioni, silenzi, confidenze ufficiose, pizzini. Insomma un ritratto perfetto di quella piaga che è la malavita meridionale.
    Eppure, poiché tutti i mali hanno in fondo una radice comune, nei tratti che Damiani ci restituisce di quella mafia siciliana sono ravvisabili già i primi esperimenti di "evoluzione" del fenomeno criminoso che avrebbe portato, quarant'anni dopo, vere e proprie menti raffinatissime alla testa della criminalità organizzata, sempre più coinvolta non solo nella politica ma anche nelle logge massoniche e nei club "bene" del potere.
    La mafia che combatte Bellodi non è più quella del Regno delle Due Sicilie e nemmeno quella sfidata dal prefetto Cesare Mori negli anni '30. E' una mafia che inizia a farsi intelligente e intreccia primordiali legami con quello Stato al quale prima si contrapponeva armi alla mano.
    Col passare degli si sarebbe passati per una tappa ambigua in cui la mafia avrebbe cercato appoggi in alcuni settori dello Stato, delegando propri favoriti in parlamento, e combattendone altri che ancora le si opponevano.
    Oggi la commistione ha raggiunto il suo stadio finale, la "perfezione" dell'assetto criminale malavitoso in cui mafia e Stato non sono in contrasto ne in combutta, semplicemente sono una cosa unica, le due declinazioni di un'unica sorgente di potere.
    Ma questa evoluzione è stata possibile solo con un passaggio geografico dal sud dell'Italia, ancora arretrato economicamente, al nord industriale e finanziarizzato.
    Il tessuto socio economico del settentrione ha permesso lo sbocciare della mafia dei colletti bianchi, una malavita borghese e bene che alla coppola e doppietta ha preferito cravatta e palmare, ai pizzini la carta intestata e ai covi nascosti della latitanza i prestigiosi uffici ai piani alti di aziende, amministrazioni locali, consorzi, tribunali, questure, sindacati.
    Questa salto di qualità, ripeto, preannunciato dal film di Damiani nel momento in cui traccia il triangolo boss-politica-appalti, non avrebbe mai potuto verificarsi completamente nel meridione, mentre nel ricco nord ha trovato un perfetto brodo di coltura., una società dinamica che ha permesso a un'organizzazione capillare di infiltrarsi ad ogni livello così da poter controllare un'intera filiera economico-giudiziaria-mediatica.
    Si badi che non si sta parlando di mafia meridionale trapiantata al nord – un fenomeno che pure esiste – ma di una malavita autoctona del nord Italia composta da professionisti nati non propriamente mafiosi, ma collegatisi reciprocamente, a seguito di un'individuale acquisizione di potere, in una catena che garantisce loro reciproci affari.

    Un elemento comune la mafia tradizionale e quella dei colletti bianchi ce l'hanno ed è la produzione di omertà. Ne al sud intimidito nel al nord frenetico la gente tende a esprimersi o collaborare quando c'è da abbattere il fenomeno.
    Con l'aggravante che oggi, al nord, la nuova malavita borghese si è fatta quasi impercettibile, invisibile. Mentre la vecchia mafia aveva un proprio boss, propri sicari e sgherri fisicamente riconoscibili, oggi la mafia è ovunque, non semplicemente infiltrata nelle istituzione e nell'economia, ma generata da esse.
    Ecco perché Il giorno della civetta, che col suo chiarore permetteva ancora di distinguere il nemico, si è fatto notte della civetta e confonde ancora di più tutti quanti nell'oscurità.
    Questo è il mio caposaldo. Da qui non mi schiodo.

  2. #2
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    Predefinito Rif: La notte della civetta

    Lo ho visto.
    Bel film.

 

 

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