Bloccato dal pm prima delle rivelazioni, sarà riascoltato
Il “complice” del don: «Abusi in seminario,voglio dire la verità»
Il sostituto procuratore Stefano Puppo continua a chiedergli di spiegare le intercettazioni sui ragazzini adescati a Genova e Milano, sull’incontro a tre fra lui, don Riccardo Seppia (il parroco di Sestri Ponente arrestato sabato 14 maggio per violenza sessuale e cocaina) e un ragazzino albanese. Ma Emanuele Alfano, ex seminarista ritenuto “complice” del don nella passione per i ragazzini e pure lui in cella da alcuni giorni, ha quasi un sussulto, a far intendere che vorrebbe parlare d’altro, di qualcosa che lo tormenta da quattro anni. E lo dice chiaro al magistrato, davanti agli occhi sbarrati dei carabinieri: «Io vorrei parlare di quello che ho visto e che mi è successo in seminario. Sono cose gravi...». Il pm intuisce che quelle parole potrebbero aprire un nuovo, e insondabile, fronte d’indagine. E lo sa perché l’inchiesta ha confermato che fu proprio don Seppia, a scrivere la “presentazione” di Alfano per il collegio del Chiappeto, nel capoluogo ligure, dal quale il discepolo fu allontanato poiché «inadatto al sacerdozio» nel 2007. Che cosa voleva rivelare, l’ex seminarista? E soprattutto: che cosa potrebbe svelare nel corso del probabile, nuovo interrogatorio cui sarà forse sottoposto? Non è un mistero che nei giorni scorsi, alla notizia dell’arresto del ventiquattrenne (stava per imbarcarsi su una nave da crociera dove avrebbe lavorato come croupier) gli amici e i conoscenti del quartiere avessero riferito alcune voci, tutte da verificare: «Quando Emanuele lasciò il seminario - l’indiscrezione filtrata dai luoghi dove ha sempre abitato - disse che aveva visto cose irripetibili». Una boutade, una leggenda metropolitana? Davanti agli inquirenti l’ha certificata lui stesso, con la propria voce. Chiedendo di aprire un capitolo «importante», che per il momento è stato solo accennato, ma che rischia d’essere aggiornato nelle prossime settimane. Fra gli indagati, poi, spunta anche un finanziere milanese. Intanto, don Seppia è stato trasferito al carcere di Sanremo in una sezione speciale per le persone arrestate per reati a sfondo sessuale.
Bloccato dal pm prima delle rivelazioni, sar