Domandarsi perché l'uomo accetti di condurre la propria esistenza con i mezzi offerti dalla società capitalistica equivale a chiedersi il motivo per cui Hitler ha invaso l'Urss con carri armati al posto dei berseker armati di clava.
non ha ancora vinto: c'è ancora papagni
Ti ringrazio per l'attestazione di stima tributatami nell'attribuire il mio post a Troll che, a quanto ho capito, apprezzi. Ma non sono un suo clone, e non condivido neppure particolarmente il suo nichilismo utilitarista. Come dice Walter ne "Il grande Lebowski": "Allora è meglio la dottrina nazionalsocialista Drugo, se non altro ha alla base l'ethos".
Comunque, se posso rispondere ugualmente alla tua domanda, non posso che dirti che rimaniamo in ogni caso nel campo dell'ipotetico e delle fantasie, visto che ormai l'aria condizionata e la sua diffusione si sono legate a una ben precisa visione del mondo. Bisogna distinguere però i diversi contesti culturali e storici in cui la diffusione tecnologia si è affermata. Perchè se la tecnologia è uno strumento attraverso cui la società dei consumi si evolve, comunque non necessariamente quest'ultima è una sua conseguenza. Anche Roma aveva le sue forme di aria condizionata, che le conferivano uno standard qualitativo della vita nettamente superiore ai barbari, e la sapeva usare benissimo per estendere il proprio potere: in Britannia, una delle prime cose che fecero i Romani fu costruire terme ed arene. Ma, nonostante ciò, non persero un grammo della connotazione tradizionale della loro civiltà, nè è corretto dire che il loro benessere fu causa della loro decadenza: fu un semplice strumento di forze ben più profonde e forti, a riprova del fatto che l'aria condizionata non è nè il Diavolo nè il Bene assoluto, ma uno strumento e nient'altro.
In Europa le basi dell'evoluzione tecnologica così come è avvenuta nell'età moderna sono state fin da subito legate a una visione del mondo anti-tradizionale (vedi l'empirismo inglese e Galilei) ed a una classe sociale (la borghesia) che voleva sovvertire l'ordine vigente. Il problema non è stata la diffusione della tecnologia, ma l'apparato ideologico che le è stato costruito attorno: il mito del benessere che diventava raggiungibile per tutti, usato come clava contro un ordine costituito in cui pochi mangiavano sulle spalle di molti ecc.
L'aria condizionata di per sè è secondo me compatibile con l'ordine tradizionale: il fatto è che in Europa, da dove si è diffusa in tutto il mondo, per determinate contingenze storico-culturali, si è legata a idee che lo volevano sovvertire. E questo è il significato che ha assunto generalmente in Occidente, dove la diffusione del benessere garantita dallo sviluppo tecnologico è andata di pari passo con la democraticizzazione della politica e con la collettivizzazione in campo economico. Pensare di potere invertire questo processo è utopismo.
Leggermente diverso è il discorso per quei Paesi "tradizionali" che si sono trovati a recepire dall'esterno il modello occidentale. Il miracolo del Giappone che, fino al '45, ha conciliato ordine tradizionale e sviluppo tecnologico è, per quanto raro, indicativo. Poi, ovviamente, bisogna constatare anche quanto i Giapponesi abbiano svaccato dopo la sconfitta nell'ultima guerra.
Il Giappone è stata comunque un'eccezione: generalmente, dall'incontro con l'aria condizionata, il mondo tradizionale ne è uscito a pezzi. Esempio lampante è la Cina che già prima di diventare comunista era diventata un bordello. Stesso discorso per il mondo islamico.
In ogni caso, stiamo parlando di aria fritta. La restaurazione dell'ordine tradizionale, ammesso che prima o poi avvenga, non sarà di certo affar nostro. Senza contare che, finora, chi cerca alternative a questo sistema non ha trovato di meglio da fare che blaterare di decrescita e minchiate del genere: roba che nessuno sano di mente, me compreso, accetterebbe.
Il problema è anche un altro: molto spesso i predicatori di nobili istinti si son dimostrati esser più attaccati al becerismo che a ciò in cui predicavano.
Ergo, chi ciancia di sobrietà molto spesso lo ha fatto esclusivamente per proprio tornaconto materiale.
Se dunque lo si vuol ridurre ad un discorso esclusivamente individuale è un conto. Se invece si vuol tirare in ballo il discorso della gerarchia, beh, cambiano molte cose -l'esempio del Giappone è rilevante-......
Ultima modifica di ulver81; 20-05-11 alle 19:42
Questo tema fu causa di scontri violenti tra evolomani ed evoliani -posso testimoniarlo-.
Ove addirittura l'aereo a reazione o lo sviluppo industriale tedesco, rappresentavano una sorta di anticristo, tanto da condannare al limbo della sovversione la Germania di zio baffo per l'eternità.....
Vero. Ma chi li confonde dovrebbe anche chiudersi in un cesso a meditare da solo. Fino ad ora non ho mai visto casi di integralisti dell'arcaismo sposarsi figliando come pazzi, prendersi un pezzo di terra vivendo secondo le consuetudini di sangue e suolo, agricoltura biodinamica, consumi zero etc etc
Un pò come quando gli etno integralisti non possono fare a meno della cingalese che gli pulisce il culo alla nonna o del nero che gli lavori la terra......Lo stesso discorso vale per la società dei consumi.
Il capitalismo ha vinto perchè assicurava un tenore di vita medio-alto a fronte di uno sforzo intellettivo e "materiale" medio-basso, e per questo veniva accettato dalla maggioranza della società
Uso l'imperfetto perchè la cosa è tutta da verificare per le nostre generazioni.
PEOPLE SMASH AUSTERITY